sabato 23 giugno 2007

Una vita da bovino

Parlavano di Champions League, anzi, di 'Cemps Lig', per dirla alla maniera del presidentissimo, il vigile Urbano (Cairo).
Hanno acquistato, al momento, in vista della prossima stagione, Bjelanovic (un Vieri meno mobile e tecnico) e Zanetti dall'Ascoli, Corini (un anno e avrà i contributi necessari per la pensione e una vecchiaia serena) dal Palermo, Grella dal Parma e Ventola (quello che sta con Kartika, quella che faceva la pubblicità con il granchio porcello che le frega la parte superiore del costume).
Gli ultimi tre sono arrivati a parametro 0, tanto per dimostrare che Cairo è disposto a spendere per il suo Torino.
Un uomo dallo stile consolidato, il presidente granata, come dimostra la maglietta di dileggio dopo la mancata assegnazione degli Europei con conseguenti grosse complicazioni del progetto stadio per la Juve.

E come dimenticare l'esordio di De Biasi, mandato via l'anno scorso, prima dell'inizio della stagione, in malo modo con una telefonata in tarda serata. Motivazione: a Cairo non piace. Argomentazione oculata, evidente prodotto di una lunga e tormentata riflessione. Berlusconi? No, degno erede di Denti Marci.
Ah, non solo: lo sanno tutti, è l'ABC del buon presidente. Non chiamare a stagione in corso allenatori dalle idee tattiche ardite come Zeman e Zaccheroni. Indovinate chi ha sostituito De Biasi? Ma si, proprio lo Zac.
Finale già scritto, esonero, ritorno dell'ex tecnico (e torniamo sempre lì, il vigile Urbano è tirchio), salvezza sudatissima ottenuta grazie a risultati discutibili, come la vittoria all'Olimpico contro una Roma in disarmo.

Nuovo benservito a fine stagione, e l'arrivo di Novellino.

Come se il problema fosse il mister.
Quando hai in attacco Elvis 'segno-solo-se-non-serve' Abbruscato, Roberto 'sto-con-la-velina-ma-non-mi-chiedete-di-segnare' Stellone e Roberto 'bei-tempi-quando-facevo-gol-ma-allora-la-Loren-era-figa-e-senza-rughe' Muzzi, è dura la vita.
Rosina è giovane e talentuoso, ma non passa il pallone manco se gli puntano la 44 magnum dell'ispettore Callaghan alla tempia.

Senza dimenticare Oguro, avvistato in giro per Torino a vendere miniature contraffatte della Mole Antonelliana.
Certo, in rosa c'è pure un campione del mondo. Ecco, del mondo, specifichiamo, perchè trattasi di Simone Barone, due piedi, due ferri da stiro Philips.
Attacco disastroso, dicevamo, difatti a gennaio arrivano due difensori. Oddio, non è che là dietro, con 'Djalma Santos' Comotto e 'Beckembauer' Brevi si dormano sonni tranquilli. Sonni si, nel senso che il vizio diffuso è quello di dormire in campo.
Vengono acquistati un centrale e un terzino.
Il primo porta nel cognome i segni di un destino inconfutabile: Cesare Bovo. Bovo al Torino. Bovo ai Bovini. Un uomo, uno scioglilingua.
Il secondo è il leader incontrastato della discoteca 'Hollywood' di Milano, il cui punto di forza è la marcatura a uomo, cioè a donna, cioè a donne, cioè a starlette varie. Sto parlando di Francesco Coco.
Questo, e molto altro, basta aspettare, è il Torino, l'unica società fondata nel 2005 a festeggiare il centenario nel 2006.
Grazie per essere rimasti in A, dopo essere partiti con una penalizzazione l'anno scorso, iniziare a +6 fa alquanto piacere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

VACCHE. DAL PROSSIMO ANNO +6