martedì 26 giugno 2007

Avanti con Trezegol

David Trezeguet rinnova con la Juventus sino al 2011.
Le cifre sembrano essere quelle emerse negli ultimi giorni: 4 milioni di euro per 4 anni.
32 milioni di euro lordi sborsati per una punta trentenne angustiata da accacchi fisici possono far storcere il naso.
Non sono tra coloro che sono stati colti da crisi di pianto per la commozione, oppure si sono ubriacati dalla gioia, ma ritenersi insoddisfatti per la conferma di una punta capace di realizzare 140 gol in 7 anni mi pare un po' ingeneroso.

Queste le prime parole del bomber franco-argentino fresco di rinnovo:
"Sono orgoglioso di legare il mio nome per altre quattro stagioni alla Juventus. Oggi ho fatto una scelta decisiva per la mia carriera e per la mia vita: questo è un club che mi ha dato tanto e con il quale voglio continuare a vincere. Negli ultimi quindici giorni ho apprezzato l'impegno della società e la considerazione che i dirigenti hanno dimostrato nei miei confronti. Un atteggiamento che mi ha convinto a mettere da parte le incomprensioni e a pensare solo al futuro, per ricominciare al più presto a regalare emozioni ai tifosi".
Tradotto: "Non c'era nessuno disposto a darmi ciò che chiedevo, tanto valeva restare in bianconero, ringrazio comunque la società per aver fatto un piccolo sforzo".
L'unico club che pareva interessato, il Valencia, non era in grado di garantire al francese i 4.5 milioni d'ingaggio pretesi dal francese.
Sono passate esattamente due settimane dalla spiacevole piazzata messa in scena contro lo Spezia.
Ecco le sue parole nel post partita:
"Il mio futuro? Semplice. In questi sette anni mi sono guadagnato la stima di 14 milioni di tifosi e dei compagni, purtroppo la nuova società la pensa diversamente. Io il mio contributo l’ho dato e sono il primo a essere dispiaciuto per questa situazione. Sento poca fiducia: la dirigenza e il presidente mi hanno detto che dovevo rinnovare il contratto o andare via". E ancora: "La proposta che mi hanno offerto, mi ha fatto capire che il club aveva fatto un’altra scelta. Era meglio dire che non contavano su di me". Prosegue: "Mi porto dietro 140 gol in sette anni, che non sono pochi, sono nella storia. Se restavano dubbi sulle mie capacità di attaccante, l’ho dimostrato sul campo, così come l’attaccamento alla maglia". L'ultima stoccata: "Ho parlato con il mister dieci minuti e lui ha detto che conta su di me. E io volevo fermarmi, ci tenevo, ma la società la pensa diversamente. Pensavo di avere la loro stima, ma non c’è più possibilità di rimanere». Il passo d'addio: "Adesso vado in vacanza, il club comunicherà a mio padre se ci sono offerte, e io vedrò se sono di mio gradimento".
Parola da innamorato deluso.
O, per meglio dire, da dipendente che si sente delegittimato dall'ultima offerta, al ribasso, di rinnovo contrattuale.
Cosa è successo in questi quattordici giorni? Non ciò che Trezeguet si aspettava.
Offerte importanti non ne sono arrivate. Stagione al di sotto delle attese, questioni tecnico/tattiche (Trezeguet è poco 'europeo' e l'antitesi dello spettacolo) ed età avanzata ne hanno bloccato il trasferimento, nonostante la situazione contrattuale.
La società ha alzato l'offerta, e nonostante la chiusura pressochè totale che si evince dalle parole del bomber del post partita, 500mila euro in più
sono bastati per convincerlo a rinnovare.
Si parla di una fantomatica offerta di 6 milioni l'anno da parte del Chelsea. Restano da verificare alcuni aspetti, in primis la veridicità della notizia, in seconda battuta l'eventuale offerta alla Juventus e se la proposta era stata avanzata nell'ottica di un acquisto a parametro 0 nel 2008.
Sia chiaro, David è legato alla maglia bianconera ma, come molti suoi colleghi, pure, se non soprattutto, ai soldi.
Ovviamente ciò che è emerso, ed emergerà maggiormente, è il lato da libro cuore della vicenda.
Nel calcio, però, i sentimenti vengono messi da parte. Troppi interessi.
Nel caso specifico, la Juve non poteva permettersi di non riuscire a vendere Trezeguet non avendo poi la liquidità sufficente per dare l'assalto ad uno tra Huntelaar e Gilardino.
Il giocatore intascherà una cifra consistente che nessun altro gli avrebbe corrisposto ed entra nel novero delle bandiere bianconere.
E tutti vissero felici e contenti.
Consapevoli della realtà, diversa dalle apparenze, ma gli 'smile' di circostanza con reciproche pacche sulle spalle e frasi sdolcinati si sprecheranno.
Amen.

1 commento:

Anonimo ha detto...

QUANDO GIOCA SEGNA SEMPRE TREZEGUEEEEETT!!!!!!!!!
Dopo il suo gestaccio mi era caduto dal cuore, ma sono felice che rimanga, adesso per farsi perdonare deve minimo fare 14 gol!