venerdì 29 giugno 2007

Alive

Esattamente un anno fa iniziava il nuovo corso bianconero, ormai epurato da qualsiasi 'scoria' di epoca moggiana.
La celebrazione della ricorrenza (mi sorge spontaneo un: che culovic!) campeggia in questo momento sul sito ufficiale, celere nel render merito a Cobolli e soci.
Il tutto, dopo che l'esperienza del gruppo dirigenziale, certamente non nata sotto una buona stella, viste le contingenze, è poi proseguita nei mesi estivi tra promesse non mantenute e ricorsi non depositati. Indimenticabili alcune perle dispensate dall'oracolo Cobolli, l'uomo che si contraddice da solo, o meglio tramite il gemello Gigli. Ha parlato più lui (o loro?) di tutti i presidenti della storia del club. E pensare che all'Avvocato, quello vero, bastava una frase per lasciare il segno. L'unico segno che Cobolli ha lasciato è quello sulla pressione dei tifosi, salita oltre i livelli di guardia.
A proposito di avvocati (a volutamente minuscola), impossibile rimuovere dalla mente il patteggiamento della B da parte di Zaccone, difeso dalla società quando era lui a dover difendere noi. Peccato che successivamente lo stesso Cobolli ammetta che la Juve ha pagato un prezzo eccessivo. O forse era Gigli? Ma allora il TAR? Quel "combatteremo in tutte le sedi"? Più che "juventino incazzato", diciamo che il signorile Giovanni ha fatto incazzare tanti tifosi.
Pure (auto) gufo involontario, il Cobolli. Nell'intervallo della sfida di Rimini, prima assoluta in B, ebbe l'avventatezza di elogiare pubblicamente Boumsong. Non l'avesse mai fatto... un suo liscio clamoroso ha spianato la strada all'incredibile pareggio dei padroni di casa, provocando travasi di bile e tante piadine di traverso ai tifosi bianconeri.
Volendo dare un voto alla strategia comunicativa... no, scusate, strategia? Che parolone! I nostri uomini di potere hanno dimostrato di avere competenza nei rispettivi rami, ma la gestione della comunicazione non è il punto di forza di Blanc e compagnia bella. Pure i giocatori si sono allineati, (s)parlando, troppo, spesso.
Quando sul campo sono arrivate delusioni, come la doppia disfatta di Mantova, probabilmente anche i tifosi, non tutti, chiaro, hanno dato il peggio, azzardando visioni apocalittiche e liquidazioni in corso.
L'isteria collettiva si è diffusa a macchia d'olio in quest'annata maledetta.
Non solo per la B, ma anche per lutti ben più gravi: prima la vicenda di Pessotto, che si è per fortuna conclusa per il meglio, poi le morti dello storico massaggiatore Francesco Romeo e l'assurda tragedia di Vinovo, dove hanno perso la vita Alessio Ferramosca e Riccardo Neri.
Alla fine, però, ce l'abbiamo fatta a tagliare il traguardo, e siamo sopravvisuti alla Caporetto estiva prima, e all'annata tribolata poi.
Uno dei più contestati fin dallo scorso luglio, Secco, ha piazzato, con l'aiuto di Bettega, una serie di colpi importanti per costruire una squadra competitiva, facendo ricredere molti dei detrattori.
Una cosa è la gestione sportiva, un'altra quella del processo di Farsopoli. Questo è un altro paio di maniche, e non si dimentica.
Alla faccia della pulizia generale conclusasi con l'allontanamento di Bettega, che tanto bene aveva lavorato.
Questo sentir parlare di 'nuova Juve' sa tanto di volontà di tagliare i ponti con il passato. La Juve non è nuova, è vecchia, anzi, è la Vecchia Signora del calcio mondiale. Ha 109 anni di storia, questo è solo un nuovo ciclo, dopo che quello precedente, straordinario, durato 12 anni, ha portato tantissime soddisfazioni.
Pensino ad operare bene sul mercato. Lo stanno già facendo, l'importante è continuare sulla stessa strada.
Tirino fuori gli attributi, con Moggi il 'ribelle' Trezeguet, prima di scendere a più miti consigli, avrebbe pagato una multa esemplare.
Tanto che ci sono, facciano pure il gioco del silenzio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CONTINUIAMO COSì AVANTI RAGAZZI!

Anonimo ha detto...

ke caccino i soldi