sabato 2 giugno 2007

Si scrive Criscito, si legge Maldini

Maglia azzurra, posizione terzino sinistro, testa alta, classe, tecnica, proprietà di palleggio, bravo nelle uscite palla al piede, tempestivo nelle chiusure. No, non sto parlando di Paolo Maldini. La descrizione è quella di Domenico Criscito, l'erede designato del capitano del Milan. Contro la modesta Albania, ha dimostrato di essere giocatore di un'altra categoria, data l'eleganza dimostrata nei movimenti e la facilità nelle giocate. Lo si era già capito nel corso di questa stagione con la maglia del Genoa, ieri l'ulteriore dimostrazione. La storia è quella di un predestinato. Scoperto dai talent scout rossoblù ancora ragazzino, da Napoli si trasferisce in Liguria. Si intuisce subito che il ragazzo ha un talento fuori dal comune, brucia le tappe e ad appena 16 anni esordisce in Serie B. Nel 2004 passa in comproprietà alla Juve assieme all'amico, anch'egli napoletano, Volpe. Va a comporre una coppia insuperabile con Masiello, che dei due sembra il più forte, e difatti a fine stagione saluterà la compagnia e si accaserà in prestito ad Avellino. Domenico resta ancora un anno, in tempo per vincere il secondo Viareggio consecutivo e diventare persino Campione d'Italia.
Scontato il primo approdo tra i prof: la sua Genoa, dove conquista sin da subito il posto da titolare. Leader difensivo nato, riesce a coniugare un'attenzione costante in copertura con un buon feeling con la porta avversaria (4 i gol, pesanti, realizzati). E' stato costretto persino a tamponare le falle dovute a distrazioni altrui, facilitate dal modulo spregiudicato proposto da Gasperini.
A giugno sarà uno dei protagonisti dell'Europeo Under 21 che si disputerà in Olanda, nonchè una delle colonne della nuova Under. Ma per quanto? Se va avanti così, gli si spalancheranno le porte della Nazionale maggiore.
Riscattato per la considerevole cifra di 7.5 milioni, comprensiva delle comproprietà di Konko e Masiello (quello che lo oscurava ai tempi delle giovanili), l'anno prossimo pare destinato a rivestire un ruolo di primo piano nella Juve.
Sin da subito.
D'altronde, gli attuali centrali hanno rimediato magre figure in B, immaginarli affrontare Totti e Ibrahimovic mette i brividi.
E' inutile andare a spendere valanghe di milioni per buoni giocatori pompati dai media e soprattutto ipervalutati dai presidenti (due nomi a caso: Zapata e Barzagli), meglio affiancare al biondo napoletano un marcatore abile nel gioco aereo. L'ideale sarebbe Mexes, difficile però arrivare al francese.
Oggi, indipendetemente dal compagno di reparto, Criscito costituisce già una piacevolissima realtà.
I difensori migliori di lui in Serie A si contano sulle dita di una mano. Nella nostra rosa attuale, molto più semplicemente, non ce ne sono.
Il calcio italiano ha trovato l'erede di Maldini. Centrale o terzino sinistro, non fa differenza, stessa disinvoltura.
Prestare un talento del genere sarebbe un delitto. Deve restare, senza se e senza ma.
Non è solo il futuro, ma anche il presente della Juve.

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