lunedì 18 giugno 2007

Pericolo Seba

Pericolo imminente.
Allarme rosso.

Domani, se non sorgeranno complicazioni improvvise, dovrebbe essere formalizzato l'acquisto di Almiron dall'Empoli, in cambio delle comproprietà di Paro e Volpato e del prestito con diritto di riscatto della metà di Giovinco.

Le prime due frasi non si riferiscono certo all'operazione in entrata, anzi, Almiron è uno dei giocatori più sottovalutati del campionato italiano. Il pericolo è rappresentato dalla cessione di Giovinco, forse il più fulgido talento dell'ultima nidiata di giovani.

Prestito con diritto di riscatto della metà: la mente torna all'estate 2006, e all'arrivo di Bojinov. Come sono andate le cose, lo sappiamo benissimo. Scarso utilizzo e talento rispedito al mittente con reciproca insoddisfazione, visto anche il grande campionato di Mutu in viola.

Tale formula presenta dei rischi non indifferenti: non è da escludere, infatti, che l'Empoli punti maggiormente su giocatori di sua proprietà, mettendo da parte Giovinco. In alternativa, se il ragazzo dovesse esplodere, il controriscatto da esercitare comporterebbe un esborso economico importante. Anche Paolucci, l'estate scorsa, si è trasferito ad Ascoli con la medesima modalità, ma la retrocessione dei marchigiani rende improbabile l'esercizio del diritto di riscatto. L'attaccante è stato utilizzato piuttosto frequentemente, favorito anche dalla rosa decisamente deficitaria della squadra poi retrocessa in B.
Considerando concorrenza e caratteristiche di Sebastian, non è affatto improbabile ipotizzare un utilizzo non costante. Essendo giovane, al primo campionato vero tra i grandi, ruolo fantasista, e quindi portato ad avere pause alternate a momenti (nel suo caso, per dirla tutta, per fortuna piuttosto frequenti) di manifestazione di talento pure, rischia di partire dalla panchina.
Senza dimenticare le incognite, normali in questi casi, come il nuovo ambiente, il rapporto con tecnico e compagni, e vari fattori che possono subentrare a stagione in corso.
Le qualità non gli mancano di certo, e lo rendono persino più pronto di presunti campioncini reclamizzati ma incapaci di allontanare l'ombra dell'eterno incompiuto (Palladino).
Perchè andare di fronte ai rischi che un'operazione del genere comporta, e non tenerlo in rosa?

Sulla fascia destra le soluzioni abbondano, a sinistra invece siamo carenti.
Nedved avrà 36 anni l'anno prossimo, difficile ipotizzare una sua presenza costante per 38 partite. Palladino ha già dimostrato in B di non avere il passo dell'esterno, e di patire molto tale posizione. Al contrario, Sebastian, partendo da sinistra per poi accentrarsi, è un pericolo pubblico.
Abbiamo 50 milioni e diversi buchi, vistosi, da tappare, se vogliamo arrivare in Champions League.

Non è necessario ed auspicabile spendere cifre importanti per un esterno in grado di sostiture Nedved, esborso ed ingaggio possibilmente contenuti e disposto anche a partire dalla panchina, identikit tra l'altro che difficilmente collima con i nomi sul mercato.

Da Casiraghi a Zola, passando per i compagni di squadra, tutti parlano bene di Seba.
La sua sfortuna è non essere brasiliano o argentino. Nel primo caso, farebbe concorrenza a Pato, nel secondo sarebbe già stato eletto erede n.° 156187865 di Maradona.
Altrove, in Spagna o in Inghilterra, i migliori giovani li tengono in rosa.

Il Barcellona ha fatto crescere gente come Valdes, Puyol, Xavi, Iniesta e Messi in casa, ora si ritrova uno squadrone.
Fabregas è cresciuto a fianco di Vieira.
A che serve riempirsi la bocca di sperticati elogi verso Giovinco e parlare di 'progetto giovani', se lasciamo partire il migliore?
Ancora nulla è deciso, o meglio, messo nero su bianco. La speranza di vedere ancora Giovinco, l'anno prossimo, in bianconero la covo sino all'ultimo.

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