sabato 23 giugno 2007

Good times bad times

Pieni poteri a Blanc.
Cabrini al posto di Tardelli nel CDA.
Cinquini in sostituzione di Bettega.

Ranieri manager all'inglese, come Ferguson per intenderci.
Questo lo scenario che pare delinearsi per la Juve post-Bettega.

La presenza di Tardelli nel CDA non è mai stata compresa del tutto, probabilmente lo stesso 'Schizzo' non ha esattamente capito cosa c'è stato a fare per un anno circa. I maliziosi potrebbero giustificare tale presenza fondamentalmente per due motivi, occupare una sedia ed avere uno stipendio garantito, oltre a quello di telecronista RAI. Fatto sta che gli attriti con Secco hanno comportato l'addio di uno degli eroi di Spagna '82, con tanto di ennesima dimostrazione dell'assenza di una strategia comunicativa accettabile.
Cabrini, al pari di Tardelli, è un uomo di campo che ha fatto la storia della Juve. Entrambi hanno avuto una carriera in panchina non proprio esaltante, soprattutto il 'Bell'Antonio' non ha mai ottenuto risultati di rilievo.
Figura di rappresentanza? Forse.

Sempre meglio di Montali, che non può nemmeno essere considerato un uomo immagine.

Peccato che uno dei simboli della Juventus, trasversale e punto d'incontro tra il vecchio e il nuovo, dopo aver camminato sul filo e agito nell'ombra per oltre un anno, si stato messo alla porta.

Al suo posto, forse, Oreste Cinquini, caldeggiato da Ranieri, professione direttore sportivo. Come Secco.

Se Bettega era un semplice consigliere di mercato, almeno sulla carta, e la sua figura costituiva una garanzia agli occhi degli interlocutori, l'ex DS legato al tecnico romano da esperienze comuni, è un personaggio ingombrante, abituato a rivestire un ruolo di primo piano sul mercato.
Data l'operazione di epurazione iniziata all'indomani dello scoppio del bubbone Farsopoli, con Moggi e Giraudo, e proseguita tra addii volontari (Capello) e non sino alla recente separazione con Bettega, non è da escludere che lo stesso Secco, nonostante l'ottimo mercato impostato per ora, rischi il posto.

Dai rumors emerge una certa confusione, con il potere concentrato in mani diverse, e si sa, troppi galli nel pollaio finiscono per litigare.

Quando si sente parlare di pieni poteri a Blanc, non è molto chiaro cosa si intenda. La gestione finanziaria della squadra è già in mano sua, e non ci sono dubbi sulle sue competenze in tal senso. Permangono forti perplessità sulle sue competenze calcistiche, magari può tenere lezioni per spiegare la differenza tra dritto e rovescio ai digiuni di tennis, di calcio non ne capisce molto, per sua stessa ammissione. Non sarebbe un problema, a meno che anch'egli non abbia voce in capitoli sul mercato, in quanto a valutazioni tecniche, e non economiche, dei futuri, papabili, bianconeri.

Ranieri, avendo allenato in Inghilterra, ha già esperienza come allenatore dalle ampie prospettive. Ha peraltro dimostrato buon fiuto nell'aver puntato e capacità per aver valorizzato Lampard.

Il problema è che sembrano essere in troppi.
Passi per un duopolio sul mercato Secco - Ranieri, anzi, è auspicabile che DS e tecnico lavorino in sinergia per costruire un gruppo importante.
Da evitare figure inopportune e troppo ingombranti.

La persona discreta che agiva nell'ombra, ottima soluzione per far crescere Secco, non c'è più.

Avere come collaboratore un collega con maggior esperienza nel medesimo ruolo potrebbe portare più guai che benefici, vedi consapevolezza di non godere di molta fiducia e diversità di vedute.
Il quadro è nebuloso.
Speriamo in una rapida schiarita, considerando che il periodo non è certo il più adatto per dare avvio a ribaltoni societari.

C'è un mercato da fare, una grandezza da riconquistare.
Datevi da fare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci sono troppe persone, ne basterebbero 2 che riuscissero a fare un lavoro buono non 46... Speriamo che si delinei il tutto con maggiore chiarezza e si continui a fare un ottimo mercato.