Calciatori 'gonfiati'

Doverosa premessa: nessun riferimento a processi doping o ad accuse di stampo zemaniano. Il riferimento non è ai muscoli, bensì alle valutazioni. Ultimo caso in ordine di tempo, Quagliarella. L'attaccante napoletano, autore di una doppietta d'autore contro la Lituania, ha visto salire la sua valutazione dai 12 ai 20 milioni.
Non che con il suddetto match la punta della Sampdoria abbia accresciuto in maniera esponenziale le proprie capacità. Trattasi dello stesso attaccante di prima, che però ha avuto la bravura e la fortuna di realizzare due gol di straordinaria bellezza (non i primi della serie) nell'occasione più giusta, con gli occhi di una nazione puntati addosso.
Accolto a casa come fosse un Messia, il tutto in linea con un senso della (non) misura tipicamente napoletano (senza offesa, è persino bello vedere come un ragazzo possa essere tanto amato), è finito sulle prime pagine di tutti i quotidiani sportivi, e non, ma soprattutto sui taccuini di molte società.
Peccato che sia il momento meno propizio per strappare il calciatore a Sampdoria e Udinese (è in comproprietà).
A proposito di Udinese, Pozzo è uno di quei presidenti che ipervaluta i propri giocatori, vedi Zapata (20 milioni), Felipe (idem) e lo stesso Iaquinta, che al pari di altri colleghi, gode dell'effetto 'Mondiale'.
Sulla stessa scia del futuro attaccante juventino si pone Barzagli. Buon difensore, niente più, come dimostrato in questa stagione, eppure costa oltre 10 milioni di euro. Trattasi di cifre di partenza, ma queste basi scoraggiano pressochè chiunque.
Non sorprenda il fatto che giocatori dei quali si parla per estati intere alla fine rimangono prigionieri di valutazioni assurde. Di Abramovich, che spende e spande in ogni dove, ce n'è uno, e pure questi sembra essersi stancato.
La speranza è che Secco non si faccia infinocchiare e diffidi dei Pozzo e degli Zamparini, e pure dei fenomeni improvvisi la cui valutazione cresce esponenzialmente dopo una prova importante.