domenica 17 giugno 2007

Disquisizioni tattiche

La ridda di voci di mercato, in particolare la ricerca di un trequartista e di centrocampisti completi come Tiago, portano alla conclusione che Ranieri voglia optare per una nuova e ardita scelta tattica: messo da parte il 4-4-2 imposto da Capello, si ripartirà con il 4-2-3-1.
Un modulo apparentemente sbilanciato in avanti, che necessità di uomini in grado di intrepretarlo al meglio al fine di assicurare un certo equilibrio, lontano da quello alquanto traballante del circo madrileno di fresca memoria.
La difesa è 4 ormai è consolidata consuetudine di tutte le grandi d'Europa, l'innesto (auspicabile, trattasi di un campione) di Milito compatterebbe il reparto e permetterebbe a Criscito di maturare senza pressioni eccessive.
Un ruolo fondamentale hanno i due mediani. Se anzichè una disposizione di 11 uomini in pantaloncini nel rettangolo di gioco, fosse una medicina, tra le avvertenze ci sarebbe scritto "evitare l'uso dei Pirlo", nel senso di registi puri, grandi geometrie ma scarso contributo in fase di rottura. Altrimenti, il rischio di essere spesso impallinati dagli avversari è notevole.
E' dunque opportuno proporre elementi abili in entrambe le fasi, difensiva ed offensiva, in modo da distruggere il gioco avversario e far ripartire rapidamente l'azione. In quest'ottica, la ventilata coppia Almiron - Tiago potrebbe provocare qualche brivido di troppo, non essendo, entrambi, dei draghi nella protezione della difesa. Sarebbe opportuno individuare un mediano alla Sissoko da integrare in rosa, o in alternativa provvedere all'ibernazione di Zanetti, da scongelare solo in prossimità delle sfide di campionato.
Indubbiamente argentino e portoghese assicurano inventiva. Almiron si è affermato giocando molto spesso con questo modulo, a lui particolarmente congeniale, Tiago si è rivelato come un centrocampista moderno, che tampona e rilancia, però è da notare l'assenza di un mastino che farebbe comodo per regalare maggiore solidità al reparto. Diciamo che, con qualche riserva, tale coppia può comunque andare. Il termine riserva ha una doppia valenza: da un lato in senso di dubbio, dall'altro di alternative, come il giovane Marchisio e lo stesso Zanetti.
A proposito di Claudio, siamo certi che tale disposizione tattica sia la migliore per lui? Io credo di no, è un giocatore che ama inserirsi, l'ideale è un 4-3-1-2, posizione centro-sinistra nel centrocampo a 3.
Con tale disposizione tattica potremo conservare alcune peculiarità importanti, come i movimenti a pendolo di Nedved e la posizione più avanzata di Del Piero. La presenza di un trequartista (il ceco o un giocatore di maggior fantasia) renderebbe meno sfiancante il lavoro di raccordo del capitano, che a novembre compirà 33 anni.
Se Ranieri dovesse però tirar dritto verso il modulo stile Real (ed Empoli), allora Marchionni potrebbe a ragione ringraziare di cuore il tecnico. Proprio con tale schieramento abbiamo visto il miglior Marco, a Parma. Può essere lanciato in profondità, partendo da posizione avanzata, e sfruttare dribbling e velocità. Alla luce di ciò, non sarebbe da escludere la cessione di Camoranesi.
Sbagliato considerare l'italo-argentino e l'ex parmense due cloni. Il ruolo è lo stesso (esterni destri di centrocampo), ma l'interpretazione è diversa: mentre il primo è una sorta di regista defilato sulla fascia, che predilige accentrarsi e giocare palla a terra, il secondo è un'ala vecchio stampo che va sul fondo per tentare il cross. La scelta dipende molto dal modulo.
4-4-2 o 4-3-1-2? Camoranesi. 4-2-3-1? Marchionni.
Gli indizi, oltre alle grane contrattuali di Mauro, spingono verso la seconda ipotesi.
In avanti, abbiamo un grandissimo finalizzatore (Trezeguet) e la miglior seconda punta italiana (Del Piero). Merce rarissima, giocatori che fanno da raccordo tra i reparti, e nonostante ciò riescono a trovare con frequenza la via del gol (ovviamente il riferimento è al secondo). Ormai di seconde punte universali che ne sono davvero poche.
Pregi e difetti di David ormai li conosciamo. Non chiedetegli di partecipare attivamente al gioco o di avventuarsi in dribbling o progressioni, non ama giocare spalle alla porta e coprire il pallone come un Inzaghi qualsiasi. In compenso, e scusate se è poco, segna.
Basta? Forse sì, forse no. E' una questione, me ne rendo conto, soggettiva. E' risaputo, invece, che David non gradisce giocare da punta unica. Vuole, ha bisogno di qualcuno che lo affianchi. Altrimenti, costretto a reggere tutto il peso dell'attacco, spalle alla porta proteggendo il pallone, è come un ordigno depotenziato del 50%.
Quando si pensa a Trezeguet e al suo recente rapporto con la Nazionale, si pensa al discutibile Domenech e alle sue scelte piuttosto incomprensibili (niente Mondiali per Frey e Mexes, dentro invece Bum Bum). Sbagliato fermarsi a discorsi di antipatia personale o presunta tale.
Andando ad analizzare meglio le caratteristiche dei Blues, notiamo che al Mondiale, che David si è goduto più che altro dalla panchina, il trio di trequartisti era formato da Ribery, Zidane e Malouda. Giocatori tecnici che amano giocare in velocità, mettendo in crisi gli avversari. Chi meglio di Henry, ormai abituato a fare da punta unica all'Arsenal, molto forte tecnicamente, per esaltarsi reciprocamente e portare la Francia in finale? Nessuno, infatti Titì ha giocato titolare e i francesi sono arrivati a Berlino, salvo uscire sconfitti dopo la testata di Zidane e il rigore fallito da... Trezeguet. Il destino... Comunque, alla fine, il brizzolato CT francese ha avuto ragione.
Questo dimostra come il 4-2-3-1 non sia esattamente il modulo migliore per Mr. 140 gol in bianconero.
Assieme a Marchionni, chi ha giocato, benissimo, con il Parma, con il modulo sovracitato? Gilardino.
Chi è uno dei principali obiettivi della Juve per sostituire Trezegol? Vedi sopra.
Lo stesso Huntelaar, più a suo agio palla al piede rispetto al francese, ha giocato solitamente da punta centrale nel 4-3-3 ajacide.
Giocatori non necessariamente più forti come valore assoluto, ma più funzionali e giovani.
Anche il ruolo di Alex, però, sarebbe in bilico. Non ama giocare in linea con i trequartisti, sopratttutto perchè ormai non è più un ragazzino. Quest'anno, però, pur essendo costretto a sacrificarsi maggiormente, ha dimostrato di poter reggere lo sforzo e le botte. L'alternativa è un utilizzo part-time, scalzato magari da un nuovo innesto.
La cosa veramente importante è che il tecnico in testa abbia idee molto chiare sul modulo da utilizzare.
Ranieri si è dimostrato un tecnico non strettamente legato ad una precisa strategia di gioco, ma nel momento in cui si deve costruire un progetto, la sua opinione è molto preziosa, al fine di avere giocatori forti e, aspetto affatto secondario, funzionali per la squadra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ranieri a me piace. Mi da sicurezza