giovedì 28 giugno 2007

Life wasted

Sembravano destinati entrambi ad una grandissima carriera.
Si erano presentati agli occhi del grande pubblico offrendo un saggio di classe purissima il primo, di potenza devastante il secondo.

Sto parlando di Antonio Cassano e Adriano, entrambi classe 1982, entrambi considerati dei predestinati.
Il barese, con il baby Bari è riuscito ad affondare l'Inter, grazie ad una magia, colpo di tacco in corsa, palleggio di testa, conversione tra due difensori interisti che possono solo guardare mestamente il pallone insaccarsi alle spalle di Peruzzi.
Il brasiliano si è rivelato al mondo con una punizione-bomba contro il Real Madrid. Tiro di una potenza e precisione impressionante.

Oggi, entrambi attraversano un momento, sportivamente e non, davvero poco esaltante.
Dalle vicende di Vallettopoli, è emersa una certa conoscenza da parte di Adriano dei bordelli di Lugano. Abbiamo visto foto piuttosto equivoche del giocatore, prima durante una festa data nella sua villa sul Lago di Como, poi in Brasile in moto senza casco, senza tacere delle notti bravi tra 'Hollywood' e altri locali pullulanti di vip e starlette.
In Spagna, di Cassano ha fatto furore la dissacrante imitazione che lo vede rimpilzarsi di merendine. Figura certamente estremizzata, ma che rende l'idea della linea (diciamo...) di condotta del ragazzo. E' stato persino messo fuori rosa dal suo mentore Capello, che non ne ha gradito l'atteggiamento, culminato dall'imitazione del tecnico friulano immortalata dalle telecamere. Difficile ipotizzare che il ragazzo, nonostante l'addio dell'ex tecnico della Juve, resti in Spagna. Cambiare aria non può che fargli bene.
Lo stesso vale per Adriano. Milano è una tentazione continua, tra locali e bellezze varie, senza dimenticare compagnie poco raccomondabili e 'roba' peggiore che sembrano circolare tra i vip.
Enormi potenziali inespressi.
Sulle qualità dei due, non ci sono dubbi. Il problema non sta nei piedi, ma più in alto. E' la testa che non va.
Per il barese si è parlato anche di Juve.
Tralasciando l'aspetto economico, ha un ingaggio che supera il salary cup imposto da Blanc, un giovane che nel suo vocabolario non contempla la parola 'scusa' (parole sue), che riesce a farsi buttar fuori persino da chi lo aveva sempre gestito bene in passato, in una Juve senza Moggi, ma con Cobolli a dispensare sorrisi, non multe, provocherebbe malumori, anche perchè il suo ruolo non sarebbe di primissimo piano.
Manca un uomo forte, in grado di evitare fughe di notizie e di tenere la disciplina.
Se non fa un bel bagno di umiltà, Cassano è destinato a diventare uno dei più grandi rimpianti del calcio italiano.

Per Adriano il discorso è leggermente diverso. Il brasiliano non ha dimostrato arroganza, ma immaturità. E' stato utilizzato al meglio non da un sergente di ferro in grado di sopportarne gli eccessi, ma da un gentiluomo, mago con i giovani come Prandelli. Lasciare la Milano da bere che tanto ama sarebbe un ottimo presupposto per rilanciarsi.
Magari il suo futuro non sarà a Torino, anche se la possibilità di fare un altro sgarbo a Moratti, dopo il caso Cannavaro, è particolarmente stuzzicante.
Proviamo a proporre uno scambio alla pari con Belardi, con Moratti sai mica come va a finire.

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