sabato 25 agosto 2007

Tre-zeguet, la Juve mette la Ia-quinta

Davvero niente male il battesimo della Juve targata Ranieri in A.
Il 5-1 subito dal Livorno è frutto del crollo finale dei toscani, e se da un lato evidenzia una buona condizione, dall'altro non può mascherare le pecche mostrate soprattutto in fase difensiva.
Il mister schiera la squadra con il classico 4-4-2, riproponendo sulla destra il duo Salihamidzic - Nocerino che tanto bene aveva fatto contro la Roma.
Gli avversari si dimostrano poca cosa, con centrocampo leggerino e attacco sovrappeso.
Ciononostante, il possente Rossini si dimostra insuperabile di testa nella prima frazione, quando, staccandosi dai centrali bianconeri, tutti i lanci lunghi sono roba sua. Nella ripresa, fiutando il pericolo, Ranieri chiede al pimpante Chiellini di accentrarsi per contrastarlo.
Il vantaggio arriva con Trezeguet, che incorna alle spalle di Amelia un cross col contagiri di Del Piero. Il portiere livornese poco prima aveva sventato un colpo a bocca sicura del bomber francese, e si ripeterà successivamente in volo plastico su punizione di Del Piero.
Il raddoppio arriva su calcio di rigore, procurato e realizzato da Iaquinta, che concede il bis deviando fortunosamente un tiro da fuori dell'indomito Nedved.
A questo punto, i resti del Livorno nulla possono contro la galvanizzata armata bianconera, e Trezeguet realizza la sua tripletta nel giro di 5 minuti, tra il 42° e il 47° della ripresa. Prima, a coronamento di un bel contropiede, sfrutta l'imbeccata di Iaquinta scaricando un potente sinistro alle spalle di Amelia, poi sfrutta, di tacco, il cross rasoterra di Nocerino, e soprattutto il regalo confezionato dal portiere livornese e Knezevic.
Loviso, uno dei più propositivi, concentra la rabbia toscana in un missile da fuori area imparabile per Buffon, e chiude sul 5-1.
Il passivo unisce furore agonistico dei padroni di casa con la scarsa vena degli ospiti, che con Rossini, sul 2-0, falliscono un'occasione clamorosa per riaprire il match.
Proprio in quel frangente, vengono fuori le pecche del reparto difensivo bianconero.
Salihamidzic sbaglia la diagonale, Andrade non se ne accorge e lascia il gigante libero di incornare sopra la traversa. Sono le palle alte il nostro tallone d'Achille, urge difensore alto e forte fisicamente.
Il portoghese si distingue, tra qualche rudezza di troppo, per lanci completamente sballati nel primo tempo, mentre Criscito soffre lo strapotere fisico di Rossini e del neoentrato Tristan. Il punto debole del talentuosissimo ex genoano sono le marcature del centravanti spalle alla porta, il quale, trovando l'appoggio, può facilmente far valere una maggior prestanza aggirando il ragazzo.
Pesi e palestra, con raziocinio, la soluzione consigliata. Deve imparare anche a liberarsi prima del pallone, non si può concedere certe libertà.
Dei quattro dietro, l'unico veramente convincente è Chiellini, abile a sfruttare gli spazi lasciati liberi dal movimento a pendolo di Nedved e l'assenza di esterni puri da quella parte.
A destra, il Brazzo rimane troppo sulle sue, mentre Nocerino è poco a suo agio così defilato.
Meglio al centro, dove Zanetti si conferma preziosissimo, oscurando il generoso Almiron.
I due si intendono bene, con movimenti opposti (uno si inserisce, l'altro detta il passaggio e rimane dietro), e l'argentino mostra quell'anarchia tattica che renderà molto difficile la convivenza con Tiago.
A proposito d'intesa, Del Piero e Trezeguet si confermano coppia affiatata. Peccato per il recente, dispendioso impegno in azzurro del primo che ne limita l'autonomia. Dopo un'ora, Alex lascia spazio a Iaquinta. Vincenzone, generoso, cerca la traccia esterna (Caressa dixit), e rivela una condizione in crescendo. La doppietta, un po' fortunosa, si vede l'esultanza in occasione del 3-0, se non altro fa morale. Il suo ingresso è comunque servito a dare profondità alla squadra, la manovra ne ha giovato.
Su David, che dire, pochi palloni toccati, quattro tiri, tre gol, in due parole, David Trezeguet, prendere o lasciare.
La nota più negativa è la prestazione dell'arbitro, che ci nega due rigori, salvo concederne uno un po' dubbio. Addirittura ha visto un fallo di Del Piero su Galante, quando era palese il tentativo di 'stupro' di quest'ultimo sul malcapitato Alex.
Anche alla luce dell'altro anticipo, Lazio - Torino 2-2, per l'amico di Meani ci sarà tanto, tanto lavoro.
Come per Ranieri. Forza e coraggio, auguri mister.

LE PAGELLE
:
Buffon 6
- Ordinaria amministrazione, incolpevole sul bolide di Loviso.
Salihamidzic 5.5 - Resta troppo sulla sue, certi cross dalla trequarti sono degni di Birindelli. Perde Rossini regalando una chance al Livorno, deve sovrapporsi di più (Zebina 6 - Quando entra, il Livorno si sta già sciogliendo come neve al sole. Autore di una discesa imperiosa, le sue doti atletiche e fisiche saranno preziose).
Andrade 5.5 - In difficoltà sui palloni alti, rischia di regalare un rigore al Livorno, e nel primo tempo eccede con i lanci lunghi, tutti fuorimisura.
Criscito 6 - Più sicuro del compagno, tiene comunque troppo palla e soffre l'impatto fisico con gli avversari.
Chiellini 6.5 - Stantuffo inesauribile sulla sinistra, dove sfrutta il movimento di Nedved e la pochezza di Emanuele Filippini e Grandoni.
Nocerino 5.5 - Poco a suo agio sulla fascia, nella ripresa scompare salvo riemergere quando a scomparire è il Livorno.
Zanetti 6.5 - Preziosissimo, regala equilibrio al reparto. Buona l'intesa con l'argentino, peccato per la solita ammonizione.
Almiron 6 - Troppo anarchico tatticamente, conferma di non poter giocare con Tiago. Si inserisce e tenta il tiro da fuori, denota buona personalità (Tiago ng - Da rivedere).
Nedved 6.5 - Generoso come al solito, cresce alla distanza, il terzo gol è merito suo.
TREZEGUET 7 - Quattro tiri, tre gol.
Del Piero 6 - Si sbatte molto, ma è meno incisivo del solito, paga probabilmente il recente impegno in azzurro (
Iaquinta 6.5 - Due gol, il secondo alquanto fortunoso, e il solito, impagabile, movimento).

Ranieri 6.5 - Buona l'impostazione iniziale, ora chieda un rinforzo in difesa e ci siamo. Saggio nel chiedere a Chiellini di contrastare Rossini sui lanci lunghi.

Livorno: Amelia 6, Grandoni 5, Knezevic 5, Galante 5.5, Pasquale 5; E. Filippini 5 (Volpe 5.5), Loviso 6, Pulzetti 5.5, A. Filippini 5.5; Tavano 5 (Tristan 5.5), Rossini 5 (Diamanti 6). All.: Orsi 5.

Arbitro, Gava 4.5 - Nega due rigori alla Juve nel primo tempo, ne concede uno più dubbio nella ripresa. Qualche perplessità per una lieve trattenuta di Andrade su Galante nella ripresa.
Assistenti, Biasutto 6, Lion 6.

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