giovedì 9 agosto 2007

Tinkerman

Claudio Ranieri in Inghilterra si è guadagnato il soprannome di 'Tinkerman'.
Il nomignolo presenta accezioni diversi, da 'l'uomo che sa cavarsela' a 'pasticcione'.
Al momento, lo abbiamo visto più che altro nella seconda versione, e ieri sera, al 'Trofeo Birra Moretti', ne abbiamo avuto l'ennesimo assaggio, ed è stato un boccone indigesto.
In mezzo al campo, il tecnico romano ha dato libero sfogo alla fantasia (versione buonista) o al delirio tattico (versione più realista che pessimistica).
L'estate, si sa, è periodo foriero di esperimenti. E' ben diverso, però, azzardare nuove soluzioni tattiche, consigliabili a maggior ragione quando si hanno diversi nuovi da inserire nelle caselle giuste, e improvvisarli fuori ruolo.
Nella prima sfida, contro il Napoli, ha proposto un 4-3-3 causa assenza di 3 esterni su 4 (Camoranesi, Marchionni e Nedved). A centrocampo, Tiago è stato schierato davanti alla difesa, con Nocerino alla sua destra e Almiron a sinistra.
A Lione, il portoghese giocava sulla destra nel centrocampo a 3, con il regista, Juninho, a smistare palloni giocando alla Pirlo. A Piacenza il napoletano giostrava in posizione defilata, ma sulla sinistra, nel 4-3-3 di Iachini. Superfluo sottolineare che Almiron, essendo un regista, deve stare nel vivo del gioco, al centro.
Tiago si è limitato a falli tattici che denotano una condizione che fatica ad arrivare e passaggini corti e orizzontali degni del miglior Paro. Molto bene l'aggressivo Nocerino, Almiron ha fatto il possibile dando un buon contributo.
Contro l'Inter infarcita di baby, Ranieri è andato oltre, optando per il classico 4-4-2 con centrocampo, da destra a sinistra, formato da Nocerino a destra, Zanetti e Salihamidzic coppia centrale, Almiron a sinistra.
Panico. Hai un esterno, e lo schieri mediano? Hai un regista, e lo costringi a fare l'ala? Diventa secondario il fatto che Nocerino avrebbe potuto rendere meglio sull'altra fascia.
In panchina c'era Olivera, che ha forse giocato gli ultimi minuti in bianconero, mentre l'attacco è stato stravolto.
Inevitabile gli aggiustamenti tattici in corso d'opera, con Salihamidzic invertito con Nocerino nel corso del primo minitempo, e Almiron accentrato finalmente dopo l'ingresso di Olivera. Una volta svestiti gli scomodi panni dell'ala, l'argentino ha preso in mano il pallino del gioco, confermando le indicazioni positive della tournèè inglese. Rimane il fatto che, all'inizio, pure l'imberbe Bolzoni ci ha messo sotto, sfruttando il caos tattico del centrocampo bianconero.
Speriamo che Ranieri depenni dalle possibilità 'Almiron esterno sinistro', perchè è un aborto tattico.
Anche il tridente visto contro il Napoli non ha convinto.
Del Piero faticava a saltare l'uomo, appesantito da una condizione non ottimale e limitato da una posizione che non gradisce. Iaquinta si è confermato indietro di condizione, imballato ma apprezzabile nelle intenzioni e nei movimenti, meno nelle giocate. L'errore sul finire di partita è dovuto più ad una scarsa lucidità che alla pressione dell'avversario.
Trezeguet, come al solito, quando non segna è come se non ci fosse, ha sbagliato persino le sponde più elementari, tirando solo una volta, da fuori area e in bella coordinazione, dimostrandosi un pesce fuor d'acqua nel tridente. Ha bisogno di una punta accanto che gli apra la difesa, altrimenti si marca da solo. Ranieri, ancora una volta in ritardo, l'ha capito, e nel secondo minitempo ha arretrato Del Piero che ha giocato, decidendo la sfida, da regista d'attacco arretrato a trequartista.
Il minestrone napoletano viene a seguito degli arditi e discutibili esperimenti in terra anglotedesca.
Contro il Newcastle, è stato proposto un 4-3-3, con Tiago, Almiron e Nedved a comporre il centrocampo. Nemmeno Zeman avrebbe osato tanto, saggia la scelta di tornare al più classico 4-4-2.
Grygera, terzino destro all'occorrenza difensore centrale, è stato schierato come centrale di sinistra accanto ad Andrade.
Finalmente, abbiamo visto a Napoli la coppia Andrade - Criscito: buona la risposta dei due, soprattutto del portoghese. In attesa del nuovo, atteso, centrale, i titolari devono essere loro.
Le prossime amichevoli dovranno necessariamente metter fine all'eccessivo sperimentalismo di Ranieri.
Altrimenti, tra coloro che non ancora riusciti ad inquadrare tatticamente la nuova Juvesquadra, dovremo aggiungere pure Ranieri e i giocatori stessi, sballottati da una parte all'altra del campo, senza un sensato perchè.

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