lunedì 6 agosto 2007

Ah Svengo, facce ride!

Chiedere al flemmatico Eriksson di far ridere è come disintossicarsi assieme a Pete Doherty. Un sicuro buco nell'acqua, e nello specifico non solo lì.
Oddio, a pensarci bene, le sue vicende sentimentali prima, e le compromettenti rivelazioni rilasciate al finto sceicco di Dubai qualche grassa risata, involontaria, l'hanno provocata.
Qui però è tutta un'altra storia, la nostra dirigenza lo sa bene, essendo al contempo consapevole che lo svedese ha un debole per Chiellini e Blasi.
Capitolo delicato, quello relativo al giovane difensore toscano.
Impetuoso sulla fascia, ma anche in conferenza stampa.
Ha avuto il coraggio, anzi, la faccia tosta di esternare il proprio malumore davanti ai microfoni.
Si sa, i giornalisti, in assenza di calcio giocato, cercano di cogliere anche gli spifferi pur di riempire le pagine dei quotidiani.
Le parole di Chiellini hanno divelto il tetto, alla faccia degli spifferi.
Precisiamo subito: il buon Giorgio l'ha fatta fuori dal vaso, non avendo certo il curriculum per avanzare simili pretese, a maggior ragione alla luce della firma ancora fresca apposta sul rinnovo.
Essendo un '84, ha dei margini di miglioramento, senza dubbio.
Ciò non toglie che abbia l'eleganza di un pachiderma in un negozio di cristalli, tecnica approssimativa e poco senso della posizione. Fisico e colpo di testa non bastano.
Sulla fascia è innegabile la sua capacità di arrivare sul fondo, ma i cross non sono molto precisi, rasoterra quando non escono sbilenchi, magari preda di qualche raccattapalle.
Al centro della difesa paga movimenti impacciati, scarsa concentrazione in marcatura e senso della posizione non invidiabile.
Molinaro, dopo un inizio titubante, sta prendendo coscienza delle proprie possibilità, aiutato dalla prodezza contro il Sunderland, mentre Criscito paga dazio da Chiellini solo in esperienza e stazza. Poco male, per il resto gli da la paga, lasciandogli pure il resto.
Giorgio rischia di essere risucchiato in panchina, visti anche i rapporti non propriamente idilliaci con Ranieri, che giustamente l'ha ripreso per l'immaturo, pubblico sfogo.
E' stato il tecnico a non chiedere l'affare con il City, affermando "Devono farci ridere", espressione romana (è del quartiere Testaccio, ndr) per indicare che, in presenza di un'offerta particolarmente ricca, il ragazzo fa le valigie.
Quantificare la somma non è impossibile. La verità sta nel mezzo, dunque, tra l'offerta di 10 e la richiesta di 15, a 13 milioni si può chiudere, tutti contenti e risata collettiva.
Eriksson avrà il difensore che chiede, particolarmente adatto ad un calcio fisico come quello inglese.
La dirigenza rimpinguerà le casse con una somma ingentissima per un onesto terzino lontanissimo dall'essere un campione.
Dando per scontato che arriverebbe almeno un nuovo difensore (Meira?), Ranieri avrebbe, finalmente, il reparto al completo. Meglio tardi che mai.
Le ultime news from U.K. non sono incoraggianti. Il patron del Manchester City Shinawatra, ex primo ministro thailandese, è accusato di corruzione e abuso dei diritti umani dal tribunale di Bangkok. Se condannato, dovrà abbandonare l'isola e il City.
Troppo bello per essere vero, non poteva essere completamente a posto un signore disposto ad investire pesantemente su Blasi e Chiellini, i quali palesano limiti evidenti nonostante gli anni passati in bianconero.
Tanta buona volontà, per carità, ma ce ne vuole di più per respingere un'offerta di 15/16 milioni per i due.
In attesa di conoscere il destino giudiziario del magnate thailandese, speriamo nel potere persuasivo di 'Svengo', desideroso di accogliere a Manchester i due italiani. Ah, se lo sapessero i fratelli Gallagher, liquiderebbero la vicenda con qualche 'motherfucker'.
Un consiglio per Secco: se veramente vuol concludere l'affare, si faccia la ceretta alle gambe, e indossi la minogonna di fronte all'ex CT dell'Inghilterra.
Eriksson, si sa, ha un debole per le sottane.

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