sabato 18 agosto 2007

Bomba boomerang

Antonio Cassano ce l'ha fatta.
La Sampdoria se l'è assicurato, al termine di un'asta selvaggia, battendo la concorrenza di... ehm... nessuno.
Ok, riavvolgiamo il nastro.
Euro 2004, l'Italia è clamorosamente bloccata sull'1-1 dalla modesta Bulgaria. Il genietto di Bari Vecchia, già a segno contro la Svezia, insacca, in girata di destro, il pallone della vittoria. Grande esultanza, che ben presto diventa sconforto alla notizia del biscottone nordico che esclude gli azzurri dai quarti di finale.
Il sorriso a trentadue denti illumina quella faccia da schiaffi costellata di brufoli. E' uno degli ultimi fotogrammi del Cassano felice.
Successivamente, le tormentate vicende giallorosse restituiscono al calcio italiano un Cassano diverso, o forse, molto più semplicemente, il solito Antonio, senza la supervisione di un sergente di ferro.
Scazzato come Julian Casablancas e Liam Gallagher fusi in un solo corpo, più irascibile di Zidane dopo gli insulti alla sorella, fuori posto come Rocco Siffredi in un gay club, le gioie per il ragazzo sono effimere, e la Roma tutta vive un'annata disgraziata, segnata dal passaggio di ben 4 allenatori.
Il resto è storia recente.
Qualche mese ai margini, a gennaio passaggio al Real con (ormai ex) fidanzata starlette al seguito, i chili di troppo, le tribune frequenti e le delusioni cocenti. L'arrivo di Capello non cambia le cose, anzi, paradossalmente acuisce il malessere del ragazzo rinnegato pure da chi lo aveva sostenuto a Roma.
L'ex fenomeno del calcio italiano ha fatto parlare di se a Madrid per una serie di rilevanti episodi:
- Un gol contro il Betis in Coppa del Re all'esordio, di una facilità disarmante, successivamente parodizzato (ragazzo talentuoso);
- una crudele parodia/imitazione subita da parte di un comico spagnolo, che lo dipinge come golosissimo di merendine in eterno conflitto con la bilancia (ragazzo deriso);
- la sua rivincita: l'imitazione di Capello (ragazzo simpatico);
- lo stesso Capello che non ne capisce l'ironia e lo sbatte fuori rosa (ragazzo dal talento comico incompreso);
- la mancata convocazione per il ritiro (ragazzo dal talento calcistico incompreso).
Tutto sembrava perduto, sino all'arrivo del Salvatore, Marotta, che ordina a 'Lazzaro' Cassano: "Alzati e cammina", che tradotto significa "Ragazzo, muovi il c..o e via la pancetta".
Ha scelto il numero 99, come il compagno di merende (ma pure di colazioni, pranzi, cene e uscite notturne...) Ronaldo.
In conferenza stampa dimostra una maggior apertura verso i media e padronanza dell'italiano.
E' la sua occasione, si è persino ridotto l'ingaggio di 500 mila euro (sta menghia!) per approdare in blucerchiato.
Ha detto di voler tornare il giocatore di un tempo, non nascondendo di ambire alla maglia azzurra.
Se tornasse ad essere un calciatore sarebbe già un inizio.
Dovrebbe poi riproporsi a livelli consoni al talento che nei piedi, imparare a chiedere scusa al prossimo ("
Ho commesso errori, ma non ho mai usato la parola 'scusa' e mai la userò"), fare un bel bagno d'umiltà dando seguito ai buoni propositi iniziali, poi, forse, se ne riparla.
Il suo futuro è costellato dai 'se'.
L'unica certezza è rappresentata dal fatto che quel gol realizzato da ragazzino contro l'Inter ha rappresentato il miglior investimento che potesse fare su se stesso, essendo stato foriero di guadagni da nababbo, in quanto rivelatore di un potenziale notevole rimasto però inesploso. Un po' come la Santarelli, che ha investito sul suo proprio corpo, rifacendosi le tette, vedendosi ripagata da un certo successo tra TV e cinema.
Ecco, se Cassano tornerà quello di Bari e dell'annata 2003/2004, allora la Samp avrà piazzato il colpo dell'anno.
In caso contrario, sarannno gatte da pelare per Mazzarri, una delle poche certezze di un gruppo ricco di incognite soprattutto in avanti, vedi Montella e Caracciolo. Un clamoroso boomerang, insomma.
O adesso, o mai più. Non conosce mezze misure il ragazzo. A Genova presto lo capiranno, finendo per amarlo od odiarlo a seconda del rendimento.
Un bivio, insomma, l'ennesimo nella carriera tormentata di un talento tormentatissimo.
Ha fatto tutto da solo, sta a lui uscirne, per il suo bene, e del calcio italiano, illuso ma presto disilluso come un amante tradito, abbagliato dal talento di un ragazzo a sua volta rimasto abbagliato dalle luci della ribalta dopo un'infanzia difficile.
Auguri, a Cassano, ma pure alla Samp, ne avranno bisogno.

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