domenica 26 agosto 2007

Jump

Può sembrare assurdo muovere critiche ad una squadra che ha asfaltato l'avversario con un inequivocabile 5-1. Eppure...
Il risultato è figlio, oltre che della forza della Juve e dei suoi solisti, dell'inconsistenza di uno sparring partner decimato e con alcuni uomini chiave in palese ritardo di condizione.
Le pecche nella prestazione della Vecchia Signora ci sono, e dovrebbero far riflettere la dirigenza, colpevole di un mercato deficitario.
A parte l'ormai palese incompatibilità tattica tra Almiron e Tiago, a destare perplessità è il reparto difensivo, soprattutto nei due centrali.
La nostra fortuna è stata l'assoluta inconsistenza delle punte avversarie, con Tavano ancora sovrappeso e Rossini, dimostratosi uno dei peggiori attaccanti della A, abile solo nel gioco di sponda ma nullo sottoporta.
Proprio le palle alte sono il tallone d'Achille dei due centrali.
Andrade è ancora troppo irruento ed impreciso, autore di improbabili rilanci nel primo tempo, e dopo l'infortunio sembra aver perso qualcosa nello stacco.
Criscito, piedi buoni e personalità da vendere, ha due pecche. La prima è che porta troppo palla, eredità questa della stagione vissuta a Genova nella difesa a 3. L'altra è la sofferenza quando si tratta di controllare il centravanti avversario spalle alla porta. Se questi trova l'appoggio sul corpo di Domenico, può facilmente aggirarlo sfruttando una maggior prestanza fisica. Finchè la prima punta è uno tra Rossini e Tristan, poco male, con Ibrahimovic e Totti la storia sarebbe diversa.
All'ex genoano servirebbe un mese di lavoro intensivo con Ventrone, il 'marine' oggi sotto contratto proprio per il Livorno, per metter su qualche chilo in tempi brevi.
Sono lontani i tempi della Juve di Capello, che poteva contare su giganti del calibro di Thuram, Vieira ed Ibrahimovic, senza dimenticare il poderoso stacco di Cannavaro.
Paradossalmente, lo scorso anno, avevamo più centimetri al centro della difesa, con Boumsong e Chiellini. Il problema era un altro, visto che il francese marcava la propria ombra o i compagni anzichè l'avversario di turno.
Per ovviare al problema, servirebbe come il pane un marcatore arcigno, alto, massiccio e forte di testa.
E' l'identikit di Meira, ma anche di Zapata, bravo oggi contro Ibrahimovic.
Il primo ha il vantaggio di essere più esperto e conoscere bene il connazionale Andrade, l'altro invece è più giovane e ha ovviamente maggiori margini di miglioramento.
Sono obiettivi costosi, ma il loro contributo tecnico sarebbe importante.
Difensori a buon mercato, vuoi per il cartellino, vuoi per l'ingaggio, non ce ne sono, si rende necessario un investimento, possibile grazie al tesoretto che comprende soldi incassati con le cessione e avanzati dalla campagna acquisti.
Basterebbe un raffreddore per uno dei due centrali a creare problemi al mister, costretto ad adattare uno tra Chiellini, Grygera e Zebina. Quest'ultimo, grazie alle doti aeree potrebbe riguadagnare posizioni come terzino.
I due centrali di riserva, Boumsong e Legrottaglie, godono di scarso credito agli occhi di Ranieri. Comprensibile, visto che il prode Bum Bum non perde occasione per dare cattiva prova di sè (vedi colossale dormita in Nazionale B).
Secco, se ci sei, batti un colpo.
Anzi, fai un colpo. In difesa.

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