venerdì 31 agosto 2007

The final countdown

Il tempo stringe, ormai ci siamo quasi.
Alle 19, chiuderà i battenti il calciomercato estivo.
Certamente non si arresterà la ridda di voci e polemiche in attesa della finestra di gennaio, quando le società potranno colmare le lacune evidenziate nei primi mesi di campionato.
Esattamente 1 anno fa, per qualcuno, moriva la Juventus.
In realtà, la Vecchia Signora non perirà mai, ma la ferita del 31 agosto 2006, con la supina accettazione dell'espiazione di colpe non meglio definite con la retrocessione in B, difficilmente si rimarginerà.
Guardando il presente con la retrospettiva del dramma di un anno fa, si può sorridere.
Meno, ripensando a quello che doveva essere e non è stato.
Una fiammella di speranza resta accesa, ma va consumandosi man mano che passano i minuti e lo stop alle operazioni si avvicina.
Il mercato della Juve pare veramente chiuso, come anticipato da Secco, allievo di Moggi ma sincero al contrario del maestro.
Boumsong è ancora bianconero, e le varie pretendenti sono state scartate una dopo l'altra. Forte di un ingaggio principesco, preferisce restare, mentre la società non ci sente proprio quando si parla di prestito. Dopo lo sciagurato investimento caldeggiato da Deschamps, l'obiettivo è veder rientrare in cassa almeno parte di quei 4.8 milioni versati al Newcastle, ancora sorpreso per cotanta grazia.
Tutto qui, non sembrano esserci in ballo altri affari.
I tre campioni promessi restano utopia. Prevedibile, del resto, viste le contingenze. Lampard e Ribery sono stati solamente sogni di mezza estate. Alla luce di ciò, altro errore di comunicazione di una società poco in linea con le esigenze di un pubblico che non vuole più essere illuso e tradito.
Dovevamo essere una delle società in Europa ad investire più liquidi sul mercato, ma i conti non tornano.
Parte di quei 50 milioni circa della ricapitalizzazione destinati alla campagna acquisti sono rimasti in cassa.
Altri non sono stati spesi al meglio.
Decisamente evitabile l'acquisto di Tiago, spacciato per spalla di Almiron fino alla manifesta incompatibilità dei due che ha relegato il portoghese in panca.
Comprare un incursore per utilizzarlo da mediano a fianco del regista bloccato da tempo (l'ex empolese, appunto) in un 4-4-2 classico è un grave errore di valutazione. Imprescindibile la presenza di un vero mediano, che sia Nocerino o Zanetti.
Il portoghese, non a caso, costituisce un ripiego dopo il niet di Frings, preoccupato più che altro di strappare un ingaggio maggior al Werder, e la bocciatura di Sissoko.
Stesso dicasi di Andrade, acquistato dopo il naufragio dell'operazione Milito.
Quest'ultimo, assieme ad Huntelaar, era l'unico giocatore davvero importante (campione è un termine eccessivo) appetibile per la Juventus.
Il gioco al rialzo di Iglesias e la scarsa celerità nel concludere dei nostri hanno fatto saltare il banco.
Un vice Trezeguet non avrebbe fatto schifo a nessuno, visto che Iaquinta pare destinato a giocarsela con Del Piero, mentre Palladino non da segni di vita, incamminandosi verso una carriera da incompiuto.
Soprattutto, a mancare è un ricambio difensivo di livello.
Che la salute assista Andrade e Criscito, altrimenti sono cavoli amari.
C'è sempre il mercato di riparazione, a gennaio, ma potrebbe già essere troppo tardi.

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