domenica 12 agosto 2007

Ahò, France', piaciute 'ste 5 pere?

Come direbbe Guido Meda, "La Juve c'è!".
A Cesena, storico feudo bianconero, i bianconeri hanno abbattuto la Roma con un 5-2 che non lascia adito a scusanti.
Se è vero che i giallorossi hanno pagato le assenza di Juan, Pizarro, De Rossi, Perrotta e Mancini, dall'altra parte hanno dato forfait Grygera, Zebina, Camoranesi e Marchionni, ovvero il binario destro comprensivo delle prime alternative, oltre a Chiellini. Inoltre, Del Piero è partito dalla panchina, da dove non si è alzato Tiago.
La sfida del 'Manuzzi' è stata la prima di 90 minuti contro uno sparring partner di pari consistenza e livello di preparazione. L'agonismo non è mancato, anche perchè se l'avversario si chiama Roma, il termine 'amichevole' è quanto mai improprio.
Prima della partita, i giocatori si sono abbracciati e caricati reciprocamente, segno di un gruppo che si sta cementando, aspetto imprescindibile per un radioso futuro.
Nei primissimi minuti la Juve si è dimostrata più viva della Roma, salvo lasciare ben presto la scena agli avversari, con Vucinic che ha fatto girare la testa a Birindelli.
I gol giallorossi non sono stati frutto dello spumeggiante gioco spallettiano, ma degli errori dei singoli.
La rete di Vucinic è stata viziata dalla scivolata di Criscito prima e dal pasticcio di Almiron poi, con il montenegrino ben imbeccato da Taddei che fredda Buffon.
Il raddoppio porta la firma di Mexes, un Barbie che spunta tra le belle statuine della nostra (in)difesa e insacca di testa nel sette alla sinistra di Buffon. Indiziato principale Birindelli, degno sostituto di Zebina quando si tratta di sbagliare il fuorigioco.
Per nostra fortuna, la sua partita è durata poco (altro punto in comune con il francese), e vista l'assenza di alternative di ruolo, Ranieri ha ridisegnato il centrocampo, inserendo Zanetti a fianco di Almiron, con Nocerino ala destra e Salihamidzic terzino.
In effetti, l'ex Piacenza è parso in difficoltà nel fronteggiare Brighi e soprattutto un pimpantissimo Aquilani. Il mediano carrarese ha dato maggior solidità alla mediana, mentre il Brazzo ha contenuto bene le sortite avversarie.
La Juve comunque non si scompone dopo l'uno-due giallorosso, anzi ne piazza uno altrettanto devastante con Trezeguet, che sfrutta prima un servizio di Nedved imbeccato dall'ottimo Zanetti, poi un'invenzione di Nocerino, battendo con diagonali chirurgici l'incolpevole Doni.
Nella ripresa, Spalletti da inizio alla girandola dei cambi, mentre il collega lascia l'undici invariato.
Dopo un quarto d'ora, ben giocato dalla Juve, il centravanti francese esce per far posto ad un acclamatissimo Del Piero.
Cinque minuti e il sorpasso diventa realtà: imperiosa discesa di Molinaro sulla sinistra, conversione e tiro respinto da Doni, il capitano recupera palla in mezzo ai difensori avversari, serve Iaquinta che solo soletto mette dentro. Urlo liberatorio per il pupillo di Lippi, parso ancora un po' imballato ma in crescita.
La Roma è allo sbando, in riserva e i nuovi entrati non invertono l'inerzia della partita.
Un Almiron rassicurato dalla presenza del mastino Zanetti mette in mezzo un pallone d'oro che Del Piero deve solo appoggiare di testa alle spalle di Curci: è il 4-2 che annichilisce la flebile resistenza giallorossa.
Si unisce alla festa Zalayeta, subentrato a Iaquinta, che ribatte in rete con perfetta coordinazione una punizione del numero 10, che vince la sfida a distanza con un discontinuo Totti.
Queste partite sono sempre calcio estivo, man mano che ci sia avvicina al fatidico 26 agosto (esordio casalingo con il Livorno) le indicazioni si fanno sempre più preziose, e le scoperte piacevoli.
La duttilità del Brazzo è cosa nota, ma la sua prestazione da terzino fa pensare a tempi duri per Zebina.
Da ala, invece, ha mostrato i suoi limiti in fase di spinta.
Al contrario, Nocerino si è distinto per dinamismo e capacità d'inserimento nell'insolita per lui posizione di esterno destro di centrocampo. A beneficiarne, Trezeguet nell'azione del pareggio.
Le note dolenti arrivano in difesa, dove, a parte l'ormai pensionabile Birindelli, Andrade ha fatto un notevole passo indietro, soffrendo molto l'assenza di punti di riferimento, risultando troppo falloso e poco attento in marcatura. Meglio di lui Criscito, sfortunato nell'azione del vantaggio di Vucinic, per il resto guardingo e puntuale nelle chiusure.
Molinaro si sta scrollando di dosso il peso della maglia, diventando sempre più intraprendente. Da migliorare comunque fase difensiva e piedi.
Chi non si smentisce è Almiron, ancora positivo nonostante l'inizio difficile, grazie anche al preziosissimo Zanetti.
Anche in attacco siamo alle solite: Trezeguet implacabile cecchino, Iaquinta generoso ma non al top, Del Piero entra e segna.
Senza l'infortunio di Birindelli, forse parleremo di un'altra partita, ma questo è il calcio.
Ranieri aveva ancora una volta sbagliato l'assetto iniziale, salvandosi con l'intuizione di inserire Zanetti che ha garantito maggior copertura alla difesa 'emozionante' vista nei primi 25 minuti.
La sfida è stata un antipasto della sfida in programma il 23 settembre all'Olimpico.
Mexes e Nedved non se le sono mandate a dire, e un simile nervosismo costerebbe ad entrambi il rosso in un match ufficiale.
Il difensore francese ne ha fatto le spese, ricevendo insulti, diretti anche alla madre, ad ogni tocco di palla, soprattutto nella ripresa, battendo Totti nella poco invidiabile classifica di giocatore più bersagliato dal pubblico avverso.
Classici e coloriti sfottò a parte, non si segnalano incidenti, e non è poco, visti i precedenti.
Già immagino il clima avvelenato che troveremo a Roma tra più di un mese, ma la Juve vista ieri non teme confronti in quanto a grinta e carattere.
C'è da lavorare, ma la base si sta consolidando, con i nuovi ben integrati con lo zoccolo duro dello spogliatoio.
Mantenere i piedi per terra è una priorità, sta a Ranieri dosare giocatori e sentimenti per non generare false speranze, oltre ad imbroccare una volta per tutte la formazione iniziale.
Per la Roma, un campanello d'allarme in vista della Supercoppa Italiana.
Si consolino: l'Inter è stata presa a pallate in Olanda dall'AZ Alkmaar, perdendo 4-2.
I presupposti per il primo impegno ufficiale della stagione non sono dei migliori per i due club, degna vigilia per il match che virtualmente chiude l'annata più assurda nella storia del calcio italiano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

BHE K DIRE GLI INTERVENTI SN DAVVERO BELLI..ANK XK SN MOLTO UMORISTICI...E POI CI SN DELLE GRAN PRESE IN GIRO VERSO LE ALTRE SQUADRE E QST RENDE QST BLOG ANCORA PIU DIVERTENTE,ALLEGRO E GRNTOSO..D'ORA IN POI VISITERò PIU SPESSO!!CIAO CIAO E GRANDE JUVE BY JUVENTINA10