martedì 10 luglio 2007

Warning

Lunedì 9 luglio 2007 ci lascia in eredità una buona e una cattiva notizia.
Partiamo dalla prima. Camoranesi è vicino al rinnovo contrattuale, che dovrebbe essere formalizzato in giornata.
Al contrario, sul futuro di Pavel Nedved si addensano nubi minacciose. Non sussiste il rischio di vederlo sgambettare altrove, in compenso potrebbe optare per un mesto ritiro anticipato.
Stavolta sembra fare sul serio.
Bocche non cucite, ma accorte. Si intuisce, comunque, che il problema di fondo ha una duplice valenza, economica e di prospettive.

Il ceco si è dimezzato l'ingaggio tre anni fa, mentre altri campioni, venendo meno al patto stretto nello spogliatoio, l'estate scorsa hanno preferito altri lidi per appagare la propria sete di successo e denaro.

Nessun altro big, nemmeno Del Piero, si è ridotto drasticamente il lauto stipendio. Questa non vuole essere una critica, ma una semplice constatazione.

Recentemente, è arrivato il rinnovo di Trezeguet. Prossimamente, come detto, quello di Camoranesi. Al primo è stato riconosciuto un ingaggio leggermente inferiore rispetto al precedente, superando comunque la precedente proposta che faceva presupporre alla rottura. L'italo-argentino, invece, avrà il tanto agognato aumento, passando probabimente a 3 milioni l'anno.

E' vero, entrambi sono più giovani. Pavel, però, non ha certamente richiesto una cifra proibitiva o un allungamento del contratto che cozzi con la carta d'identità ingiallita.

Mentre i sig. Camoranesi e Trezeguet si concedevano, in campo, mesi di oblio molto ben retribuito, Nedved, assieme a Buffon e Del Piero, non ha mai lesinato sforzi.

Mancanza di stimoli? Si, proprio quelle motivazioni che due freschi campioni del mondo e un ex Pallone d'Oro hanno trovato.

A coronamento di ciò, il sig. Trezeguet si è persino permesso di inscenare una piazzata che con Moggi al timone avrebbe, giustamente, pagato a carissimo prezzo. Come contorno, dichiarazioni che facevano pensare ad una rottura inevitabile, visto che l'offerta era stata definita addirittura "offensiva". Eh si, un insulto alla miseria, ovvio. O magari una proposta commisurata ad età, tenuta fisica, campionato non entusiasmante e scarso mercato del giocatore...
Alla fine, il centravanti si riscopre juventino sin da bambino, emulo positivo dell'Onesto svedese, e tutti vissero felici e contenti. Ok, facciamo molti.

Comprensibile che Nedved sia un po' deluso da questa situazione, che lo ha visto messo decisamente in secondo piano rispetto ad altri campioni.

Ora vuole essere un po' coccolato, si aspetta che la società assecondi certe sue richieste, come il desiderio di allenare i ragazzini una volta lasciato il calcio.

Non sembrano richieste impossibili da soddisfare.
Per il bene di tutti, la società vada incontro al ceco.

Fatico ad immaginare una sfida con l'Inter con Pavel a casa in poltrona.

Diamo a Pavel quel che chiede Pavel, e chiudiamo l'ennesimo caso di un'estate per certi versi non molto meno intricata della precedente.

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