martedì 3 luglio 2007

S.O.S. seconde punte in via d'estinzione

Le donne soprattutto hanno il terrore delle doppie punte.
Berlusconi ha il terrore dell'unica punta.

Io ho il terrore che nel calcio stiano scomparendo le seconde punte.

Non so gli altri, ma nel mio caso devo dire che la paura è giustificata.

Del Piero, lo sappiamo, non è eterno. Se Ranieri troverà il giusto equilibrio tra il 'metodo Capello' (tenerlo fuori, dall'inizio almeno, a prescindere) e il 'metodo Deschamps' (in campo per 90° minuti a prescindere), potremo goderci le prodezze del capitano ancora per qualche anno.

Una gestione ragionata, insomma, è auspicabile per tutti.

L'alternativa in rosa si chiama Raffaele Palladino, ancora lontano dall'essere un titolare futuribile per la Juve. Le qualità tecniche non bastano, ci vuole cattiveria, e il campano non ce l'ha. Il rischio di diventare l'ennesimo incompiuto è incombente. Ritrovarcelo titolare tra qualche anno, lo ammetto, mi inquieta alquanto.

Certamente trovare l'erede di Alex non è un obiettivo che compare nell'agenda di Secco, al momento in altre faccende affaccendato.
E' un problema che, prima o poi, andrà affrontato, bisogna iniziare a guardarsi intorno.
In giro per l'Europa, ormai, sempre più squadre fanno a meno del supporto accanto al centravanti di riferimento.

Shevchenko, probabilmente la miglior seconda punta del mondo, ha miseramente fallito al Chelsea, tra incomprensione con Mourinho e accuse di essere la spia di Abramovich.
Spopolano Kakà, Ronaldinho, Messi, che però sono fantasisti, per di più irraggiungibili.

Così come è irraggiungibile David Villa, spalla di Morientes nel Valencia, in grado di arrivare tranquillamente in doppia cifra.

Gli Onesti si sono accaparrati Ibrahimovic, attaccante dotato di un fisico da prima punta e tecnica da fantasista, schierato spesso da seconda punta, il giocatore definitivo. Il passato della Juve, non il futuro.

Il Milan campione d'Europa, visto il flop di Oliveira, hanno adottato in CL uno schieramento più prudente, con Kakà e Seedorf a supporto dell'unica punta. Il presidentissimo avrà storto il naso, ma alla fine la strategia, obbligata, ha pagato.
Le strade percorribili sono davvero poche.
I giovani di talento che emergono dal Sud America diventano ben presto veri e proprio oggetti del desiderio contesi a suon di euro dalle più ricche società del pianeta. Ultimo in ordine di tempo Pato, per il quale il Chelsea pare aver avanzato un'offerta di 25 milioni di euro. Di fronte a tali aste, la Juve non può che ritirarsi.
In Italia, il piatto piange. Quagliarella dovrà riconfermarsi ad Udine dopo la grande annata con la Samp, dimostrandosi magari capace di realizzare gol normali.
La pista più sfiziosa conduce a Manchester, e porta a Giuseppe Rossi, che ha contribuito, con Ranieri, al miracolo Parma. Ferguson non ha l'anello al naso, e difficilmente lascerà partire un talento per il quale stravede. Gli acquisti di Nani e Anderson, giovani fenomeni, potrebbe ammorbidirne la posizione, ma la penuria di punte fa presupporre che Joe Red rimarrà a Manchester. Si era parlato di un'offerta di 20 milioni avanzata l'estate scorsa dai Red Devils per Palladino, rispedita al mittente. Leggenda metropolitana, come la storia di Billy Corgan interprete di Jamie Lawson fratello di 'Super Vicky' nella famosa serie TV. Almeno spero, altrimenti Secco sarebbe da fustigare per aver rifiutato una proposta di tale portata.
Alla fine, a meno di esplosioni fragorose e improvvise, altre strade da battere non se ne vedono.
Ci sarebbe Giovinco. Le qualità fisiche e tecniche del ragazzo ne consigliano però un uso da ala sinistra con licenza di accentrarsi o trequartista, può essere l'erede della maglia di Alex, non del suo ruolo.
Ecco, alla fine la strada potrebbe essere questa. Nuovo modulo, con una sola punta e un trio di fantasisti alle spalle. Attaccante che non potrà essere Trezeguet, per età e caratteristiche tecniche, non essendo l'attaccante che tiene palla e fa salire la squadra.
Huntelaar? Chi lo sa, l'ideale sarebbe, a questo punto, affrontare il problema dei futuri sostituti delle punte titolare praticamente all'unisono, in modo da acquisire due elementi che possano interagire in maniera efficace, non necessariamente i cloni di David ed Alex.
Il ricambio generazionale comporterà necessariamente un esborso economico importante.
Di seconde punte che, come Alex, vadano in doppia cifra e facciano da collante tra centrocampo e attacco, come detto, se ne vedono poche.
Dalla scelta del nuovo Del Piero, dipenderanno molte delle fortune del club negli anni a venire.
La decisione va ponderata, non si può sbagliare, magari non arrivando ad innestare l'erede quando la carriera del capitano sarà già al tramonto, ma inserendolo prima in modo che possa allenarsi con il maestro.
Tempo uno/due anni, bisognerà intervenire sul mercato. Seconda punta o trequartista, non lo so.
A meno che da Empoli non giungano splendide novità sul fronte Giovinco, e a quel punto tutto potrebbe essere più semplice.
Cambieremo modulo e gioco, nel caso, ma lo faremo volentieri, per una Juve costruita attorno alla fantasia e alla velocità di un prodotto del nostro settore giovanile.
Per ora, è solo un sogno.
Per ora...

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