domenica 15 luglio 2007

Giovanni Cobolli Gigli Show

A seguito della sentenza di primo grado dei tribunali sportivi su Farsopoli, Giovanni Cobolli Gigli si definiva "juventino incazzato".
Sulla scia delle dichiarazioni rilasciate dal suddetto personaggio nei mesi successivi, molti tifosi bianconeri si sono rivisti nelle parole pronunciate dal nostro eroe quell'infausto giorno. L'incazzatura, sia chiaro, era indirizzata proprio a lui.

L'estate 2006 lo ha trasformato nel presidente più amato dagli interisti. Ne sarà onorato, visto che dovremo, secondo lui, ispirarci ai valori di Facchetti.

La teoria più diffusa nel tifo bianconero è quella dello sdoppiamento di personalità: Cobolli fa, Gigli disfa. Il primo parla di scudetto come dovere morale, l'altro, più prudente e realista, lo definisce un'utopia.

Tutte le strade portano logicamente a percorrere questa tesi, affiancata da una strategia comunicativa che strategia non è e da un'inesperienza pagata a caro prezzo.

Al Padre Eterno si chiede il nostro pane quotidiano, al Cobolli di stare zitto, ma qualche parole ogni santo giorno l'ha pronunciata. Poco male se quanto detto è il contrario delle esternazioni di 72 ore prima.

Messo sulla graticola, anche Giovanni ha avuto la sua rivincita.
Si sa, la vendetta è un piatto che va consumato freddo. Ci ha fatto penare per mesi, ma alla fine si è tolto di dosso la ruggine e si è trasformato.
Da brutto anatroccolo a cigno.
Oggi abbiamo un Cobolli Gigli versione fashion, man in black, pronto a fare bagordi nelle notti torinesi.

Le sue parole, ultimamente, si sono rivelate profetiche.
Diceva che Buffon sarebbe rimasto, che per Trezeguet c'erano speranze, che Nedved non si sarebbe ritirato.
Risultato? Tutti e tre hanno rinnovato i rispettivi contratti.

Una serie incredibile di botte di culo oppure è diventato un oracolo? Nel dubbio, bravo Cobolli.
Su una cosa ha fallito: i tifosi non dimenticheranno mai la Triade.
Diciamolo, è diventato un po' più simpatico al suo popolo. In fondo, quel suo aspetto da alta borghesia torinese, i modi gentili e lo sguardo della serie "Ma io che ci sto a fare?" hanno fatto un po' breccia nel cuore dei tifosi bianconeri.
Il presidente pasticcione, vulcano di idee, contraddizioni e uscite infelici. In ripresa, però.

Ha capito l'andazzo, evitare complimenti agli Onesti, ma anzi affondare il colpo gli ha regalato punti di credito.
La strada è lunga, però il tratto più duro della salita è superato. Ora siamo in falsopiano.
Stiamo all'ertà, perchè il Cobolli, genio e sregolatezza, è capace di tutto.
Nel bene come nel male.
Non voltarti indietro. Corri, Giovanni, corri, e, simpaticamente (smile), 'nun fa cazzate e statte zitto'.

1 commento:

Anonimo ha detto...

All'inizio lo avrei ammazzato.........poi ho capito che non conta nulla e ho riso ad ogni cosa che diceva, pensando:"il solito vecchio bravo ragazzo ingenuo con mille ipotetiche responsabilità addosso che fa dichiarazioni ingenue"...........adesso un pochino ha capito che deve fare e lo sta facendo meglio......ovvero:USCIRE DALLA SUA TANA IL MENO POSSIBILE

speriamo che fra poco sia redento quasi al 100%