mercoledì 4 luglio 2007

La lezione di Julio

Altro che calcio 'didascalico e moralizzato'.
E' sempre il solito squallido teatrino.

Le facce, alla faccia di quell'aggettivo, nuovo, tanto (ab)usato, alla fine sono sempre le stessa. A parte alla Juve, s'intende.

Evito di riaprire ora vecchie ferite e polemiche, ma rispetto ad un anno fa la situazione non pare proprio essere migliorata.

Ogni tanto, per fortuna, arriva qualcuno che ci ricorda che la speranza è l'ultima a morire.

Questo qualcuno, nello specifico, è Julio Gonzales, attaccante paraguayano, ex Vicenza.

'Ex', perchè la nostra federazione gli è ha negato il permesso di scendere in campo con una protesi realizzata con un materiale ad hoc per la sua situazione.
Ha così optato per un ritorno nella terra natia, dove militerà nelle fila del Tacuary, assieme al fratello.
Flash back: 22 dicembre 2005, la macchina di Gonzales, con a bordo il giovane compagno di squadra Grighini, si scontra con un Tir. Il giocatore non è in pericolo di vita, si teme per il suo braccio sinistro.
17 gennaio 2006, l'epilogo più triste: braccio amputato.
Una lunga rincorsa, tanta fisioterapia, il supporto della famiglia, tutta Vicenza si stringe attorno a lui. La fede, incrollabile, in Dio lo porta a dire che l'importante è essere vivo, perchè la vita è un dono prezioso. Quanti avrebbero detto lo stesso? Quanti avrebbero maledetto un destino infame?
A causa dell'incidente, niente Germania 2006, niente trasferimento alla Roma.
Poco tempo fa, l'ultimo colpo basso, lo stop della federazione italiana all'uso della protesi.
In molti si sarebbero abbattuti. Lui no.
Armi e bagagli, torna in Paraguay, non prima di aver ringraziato tutti.
Inizierà la sua seconda vita, nella speranza che la sua storia sia un esempio di perseveranza per tutti.
Il mondo del calcio è una realtà 'dopata' e falsa, nella maggior parte dei casi.
Basta con il dare spazio a calciatori mercenari, lampadati, discotecari e con più flirt che presenze, rendiamo onore agli Uomini. Come Julio.
Auguri, con tutto il cuore, per la sua seconda vita calcistica.
Lui nel calcio, Zanardi nella F1. Due storie, due Uomini, due esempi.
'Comunque vada, sarà un successo'. Speriamo che sia un trionfo. E, aggiungo, comunque vada, la sua storia ci deve insegnare a non mollare mai. Una lezione da tenere bene a mente.
La vita gli ha tolto tanto, è certamente in credito con la fortuna, è arrivato il momento di passare alla cassa.
Già me lo immagino, il suo 'primo' gol. Sarà un momento certamente molto toccante, e idealmente quella rete sarà dedicata a tutti coloro che gli sono stati vicini, ma in primis a se stesso, perchè ci ha sempre creduto.
Fantastico troppo? Non penso, questa storia deve avere un lieto fine, e l'avrà, perchè è giusto così, gli basterà perseverare e ce la farà.
Good luck, te lo meriti, Julio.

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