sabato 7 luglio 2007

Do you speak italian?

Il destino di Fabio Grosso si incrocia, di nuovo, con la Francia, e stavolta non c'entra la Nazionale. L'onesto, niente più, terzino degli Onesti giocherà in Ligue 1 con la maglia del Lione, coprendo il buco sulla fascia sinistra provocato dalla partenza di Abidal destinazione Barcellona.
Vittima della sbornia post Mondiale o della maledizione che colpisce i terzini sinistri succeduti a Roberto Carlos? Un po' la prima, e un po' l'aver giocato un Mondiale al di sopra delle proprie possibilità, illudendo i nerazzurri di aver finalmente trovato l'erede del brasiliano tanto rimpianto, soprattutto il 5 maggio 2002; senza dimenticare l'esplosione di Maxwell. Diciamo che è tornato ai suoi reali livelli di rendimento.
Dopo Cannavaro, Zambrotta e Toni, l'ennesimo eroe di Berlino lascia il Bel Paese.
Si assottiglia sempre di più la truppa, già esigua, di italiani agli ordini di Bellicapelli. Con Andreolli sul piede di partenza, restano solo Toldo, Materazzi e il terzo portiere Orlandoni. Dovesse andar via Toldo, arriverebbe Pagliuca.
Internazione F.C.: un nome, un perchè. Peccato che i regolamenti non siano d'accordo.
Facile aggirare il problema per le liste Champions: basterà inserire 3 Primavera (i cui elementi di spicco sono, guarda caso, stranieri).
Il problema (o no?) sono le norme vigenti per la A. Il numero di giocatori 'locali' varia a seconda del numero complessivo di atleti in rosa. Al momento sono 26, tra questi in 7 devono aver militato per almeno 3 anni in nerazzurro o in un altro club italiano.
Urgono aggiustamenti. O forse no.
In assenza di un ex membro del CDA a capo della FIGC, ci penserà il mediano preferito da Ligabue.
Grazie a Lele Oriali, sarà uno scherzo dimostrare che:
1. 'Tyson' Burdisso è cresciuto nel settore giovanile del Boca... San Lazzaro, società bolognese;
2. Ibrahimovic non è interista sin da bambino per caso o convenienza, ma perchè è cresciuto nel settore giovanile nerazzurro;
3. Dimostrare che Javier Zanetti è nato nel 1983, non nel 1973, è arrivato in Italia a 12 anni, da quell'età gioca titolare nell'Inter e rientra dunque nei parametri;
4. Julio Cesar si chiama in realtà Giulio Cesare e non è vero che ha giocato 128 partite nel Flamengo, Brasile, bensì ha preso 128 lezioni di flamenco a Milano, militando nel contempo nelle giovanili del Milan e arrivando all'Inter nell'ambito delle plusvalenze con i rossoneri, messo infine a bilancio per la modica cifra di 15 milioni.
A questi si aggiungono i già citati Toldo, Orlandoni e Materazzi, e siamo a quota 7.
Facile no? ... No, non è facile, ma nulla è impossibile per chi ha vinto lo scudetto, assegnatole a discrezione di un ex membro del CDA nerazzurro e dell'azienda del secondo azionista del club (della quale ora è presidente!), arrivando a -15 dalla prima classificata.
Hanno ragione, i signori dell'Adidas. Impossible is nothing.

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