martedì 31 luglio 2007

4/11/2007

E' già partito il conto alla rovescia.
A meno di anticipi, la resa dei conti ci sarà il 4 novembre 2007.
La sfida contro l'Inter, inutile girarci intorno, è la più attesa della stagione.
Per fortuna non siamo ai livelli dei cugini granata, per i quali il derby vale una stagione, ma non possiamo fingere indifferenza verso una partita che si preannuncia infuocata.
Lo scudetto cucito sulle maglie nerazzurre, indossate da Ibrahimovic e Vieira tra gli altri, è uno spettacolo desolante per la vista del popolo bianconero.
Una vittoria varrebbe ben più di 3 punti.
Non potrebbero nemmeno dare la colpa a Moggi, stavolta.
Immagino Nedved quella sera, sguardo di fuoco, furia agonistica a mille.
Come lui, gli altri campioni, da Buffon a Del Piero, i nuovi, i più giovani.
Tutti spinti da milioni di appassionati che non hanno dimenticato.
Tutti consapevoli del peso della sfida.
Vedere le facce di Moratti, Mancini ed Ibrahimovic al triplice fischio finale, in caso di sconfitta, non ha prezzo.
Perchè no, ai aggiungiamoci pure Guido Rossi. In fondo, è lui il vero artefice dell'artificiosa gioia interista, frutto di tribunali e penalizzazioni. Laddovè le sentenze nulla hanno intaccato, le hanno prese. Da Valencia all'Olimpico in versione Foro Italico, l'Italia ha saggiato la reale consistenza dei nerazzurri.
L'andata si giocherà in casa, con lo stadio a maggioranza bianconera, dunque, a qualcuno fischieranno le orecchie.
Che bello sarebbe richiamare, solo per quella sfida, Paolino Montero.
Ci terrebbe certamente ad incrociare i tacchetti, nel vero senso della parola, con lo svedese.
Dopo un anno di frecciatine, è arrivato il momento di affilare le armi.
Non in senso letterale, ci mancherebbe.
Civiltà prima di tutto.
In seconda battuta, vittoria.
Ammetto che baratterei all'istante una doppia vittoria contro i nerazzurri con lo scudetto, a costo di prenderle sia a Torino che a Milano, ma tanto sono discorsi che lasciano il tempo che trovano.
Quando le squadre saranno in campo, per la prima sfida ufficiale post Farsopoli, le chiacchere staranno a zero, tutti gli occhi saranno puntati all'Olimpico di Torino.
Il divario tecnico mortificato da una fame unica che tutto può.
Una missione, un obiettivo, una sfida: VINCERE.
Il 4 novembre è una ricorrenza importante. E' l'anniversario della conclusione del 1° Conflitto Mondiale, la giornata delle Forze Armate, ricordando tutti i caduti.
Nel 1918 finì una guerra, 89 anni dopo si combatterà una battaglia.
Niente armi nè armature, bensì un pallone rincorso da 22 uomini (chi più, chi meno) in maglietta e pantaloncini.
Così come allora fu il paese a vincere chiudendo una triste e lunga odissea, l'augurio è che la Juve possa battere il nemico, con un Ranieri in versione Armando Diaz e un fiume bianconero festante a conclusione di un periodo buio, figlio di un calcio che di didascalico e moralizzato non ha un bel niente.
L'attesa è lunga, ma abbiamo aspettato oltre un anno, siamo tipi pazienti.
Sportivamente, in bocca al lupo ad entrambi i contendenti.
Sperando che il lupo sia la Juve e i nerazzurri ne finiscano divorati.

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