martedì 24 luglio 2007

Giovani, bravi, in prestito

Alla Juve, il verde ha lasciato spazio al grigio.
Nessun problema d'irrigazione ai campi di Vinovo, niente rivoluzione cromatica nelle maglie.
Semplicemente, la tanto sbandierata linea verde continua a perdere pezzi.
Prima la 'formica atomica' Giovinco, ora Marchisio. Per entrambi, un biglietto per la campagna toscana, Empoli, con tagliando di ritorno comunque già in tasca.

Ovviamente, il tifo si divide tra coloro che prediligono il 'modello Arsenal', ovvero tenere i migliori talenti facendoli crescere accanto ai campioni, e quelli che invece pensano sia più opportuno vederli impiegati come titolari seppur in provincia.

Personalmente, mi associo al primo gruppo, ma comprendo le motivazioni che hanno spinto la società a prendere questa decisione.

In una stagione senza Europa, quattro centrali di centrocampo dovrebbero bastare. Il condizionale è legato all'incognita infortuni, problema che Zanetti ha spesso evidenziato nel corso della carriera. Nell'eventualità (scongiuri) di un'epidemia generale di mediani, si può sempre accentrare uno tra Camoranesi e Nedved. Senza scordare che Blasi attualmente è ancora in rosa.

Certamente, la cessione di Claudio è l'ennesima stecca di una dirigenza che fatica nel tramutare le parole in fatti.

L'anno scorso è stata la vera sorpresa della stagione, il miglior centrale di centrocampo della rosa. Con un tecnico più coraggioso, avrebbe raggranellato ancora più presenze, e Paro sarebbe ben presto finito in panca.
E' stato necessario aspettare infortuni in serie dei titolari per vederlo lanciato definitivamente nel calcio dei grandi.
Personalità, corsa, tecnica, grinta, con questi ingredienti, una volta entrato in formazione, non ne è più uscito. Si può ben dire, senza timore di offendere qualcuno, che in senso assoluto è stato uno dei migliori. Indimenticabile il suo esordio in quella bolgia che è il San Paolo di Napoli, in doppio passo che gli ha permesso di saltare agevolmente l'avversario e servire il capitano al tiro.
La distanza dalla Juve moggiana è sempre minore: allora puntare sui giovani in ottica prima squadra non costituiva assolutamente una necessità, oggi lo è ma viene fatto il meno possibile, e, forse, non sempre su quelli giusti, vedi Palladino.

Per quanto Almiron sia un giocatore sottovalutato e di ottimo livello, non sarebbe stata idea malvagia risparmiare su di lui, per investire maggiormente in difesa (Milito?) e tenere Marchisio, alternandolo con Nocerino a fianco di Tiago.
Presto capiremo se l'Empoli preferirà puntare su giocatori di sua proprietà (Moro) o sui quali detiene comunque il diritto di riscatto (Giacomazzi), oppure se prevarrà la meritocrazia. In questo caso, il buon Claudio non ha nulla da temere.

In bocca al lupo, Claudio, nella speranza di ritrovare, tra un anno, il 'Piccolo Lord' cresciuto e capace di ricoprire un ruolo importante nella Juve.

Piccola curiosità, sempre a proposito di giovani: il Siena ha acquistato dalla Juventus Alessandro Bettega a titolo definitivo.

Il ragazzo, come si evince dal cognome, è figlio di Roberto.

Non ha il talento del padre, gioca centrocampista, e si distingue, oltre che per la zazzera bionda, per la buona tecnica e la capacità di inserimento.

Francamente non penso che sarà mai uno da Juve, Siena può essere realmente la sua dimensione, per quanto nell'immediato sia auspicabile un prestito in categorie inferiori al fine di avere spazio.

Ciò non toglie che la formula sia quantomeno curiosa.
Cedere l'intero cartellino di un ragazzo appena uscito dalla Primavera ad un altro club di A, senza inserirlo come contropartita in qualche operazione, è cosa molto rara per la Juve. Non mi sovvengono proprio precedenti.

Vuoi vedere che quel cognome, improvvisamente scomodo nella 'nuova' Juve, ha favorito l'operazione?

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