lunedì 9 luglio 2007

Riot act

Morgan De Sanctis rimarrà nella storia del calcio italiano.
Non per le sue qualità di portiere, bensì per essere il primo, nel nostro paese (secondo in assoluto) a chiedere la risoluzione unilaterale del contratto, avvalendosi della normativa Fifa che consente di svincolarsi dietro il pagamento di un indennizzo, ma solo per trasferirsi all'estero.
Nello specifico, una cifra tra i 3 e i 5 milioni, calcolata in base alla situazione contrattuale del giocatore.
La palla ora passa al TAS di Ginevra che quasi certamente darà ragione al portiere, come ammesso dalla stessa società friulana. Dovrà decidere anche l'importo della cifra che l'Udinese incasserà.
Il meccanismo è piuttosto intricato, ma consentirà, in conclusione, al calciatore di accasarsi dove vorrà, ovvero al Siviglia.

L'unico precedente è incoraggiante, per De Sanctis. L'anno scorso, Webster, difensore scozzese, si liberò dal suo club, l'Hearts of Midlotian, passando al Wigan dietro indennizzo.

Per chi ha compiuto, come De Sanctis, 28 anni è necessario aver onorato almeno due anni di contratto in base all'ultimo accordo, tre per chi è più giovane, come Webster.

Questa vicenda non è altro che l'ultimo, forse definitivo, tassello che sancisce la consacrazione del calciatore con il rispettivo procuratore come figura cardine del mercato e artefice del proprio destino.

Un processo iniziato con l'introduzione della legge Bosman, che consente ai calciatori privi di vincoli contrattuali di entrare in possesso del proprio cartellino, attribuendo al club solo diritti sulle prestazioni sportive. Ciò ha comportato la nascita dei cosiddetti 'parametri 0', ovvero giocatori che si trasferiscono da una società all'altra senza che quest'ultima debba riconoscere un indennizzo all'altra.

Nel 1995, Roberto Baggio, in scadenza di contratto con la Juventus, si trasferì al Milan per 17 miliardi. Fu una delle ultime applicazioni delle normative 'pre-Bosman'.

Inevitabilmente, oggi, i calciatori si trovano in una posizione di favore. Possono strappare cifre importante dal club di appartenenza sotto la minaccia di svincolarsi gratuitamente a fine rapporto.

De Sanctis non sarà un nuovo Bosman, ma poco ci manca.
Certamente, è un pioniere, che ha creato un precedente pericoloso.
Sono i signori in pantaloncini e maglietta ad avere il coltello dalla parte del manico, sempre più spesso ormai, grazie anche a chi li assiste. Morta una GEA, se ne fa un'altra.

Trattandosi di rescissione unilaterale, c'è ben poco che le società possano fare.
Salvo lamentarsi dei procuratori invadenti. Prendetevela con Bosman...

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