martedì 10 luglio 2007

Auguri Direttore!

Oggi compie gli anni una delle figure più controverse del calcio italiano.
Amato od odiato, spesso senza vie di mezzo.
Luciano Moggi spegne 70 candeline.
Lo stesso popolo Juventino è diviso, tra chi lo ringrazia per 12 anni indimenticabili e lo ritiene più vittima che carnefice di 'Farsopoli', e chi invece lo accusa di aver condannato la Juve all'onta della B per la sua sete di potere ed interessi personali.

Personalmente, appartengo al primo gruppo, e ne vado fiero. Sono un garantista, finchè non mi presenteranno prove inoppugnabili di un illecito sportivo, a conclusione di un pro-cesso come quello dello scorso anno, non rivedrò certamente la mia posizione.
Comunque ci si ponga di fronte alle vicende estive, non si può negare che nei successi della Juve 1994-2006 ci sia il suo zampino.

Nessuna malizia, ma fatti.

Acquistare Zidane, dal Bordeaux per 6 miliardi, quando il fenomeno sembrava essere la meteora Dugarry, per poi rivenderlo a 150, realizzando la maggior plusvalenza della storia del calcio, è stato il suo capolavoro.

La sciagurata cessione di Henry, approvata da Ancelotti che lo schierava esterno di centrocampo (!), l'errore più grave.
Nonostante cessioni dolorose e un atteggiamento poco aperto verso tifosi e stampa, sono entrati nel cuore di molti.
Conclusasi l'epopea bonipertiana, con il disastroso interregno del duo comico Montezemolo - Maifredi, la famiglia Agnelli, stanca di tirar fuori soldi per poi veder trionfare il Milan di Berlusconi, ha chiuso i cordoni della borsa e affidato il giocattolo di famiglia nelle mani di Giraudo, AD di cuore granata, e appunto Moggi, affiancati da Bettega come elemento di continuità con il passato.

Cambiamento assolutamente necessario, in quanto Boniperti era ancora legato ad un calcio morto e sepolto con l'avvento d(e)i Berlusconi.
Da allora, tante vittorie e qualche delusione, soprattutto europee. Il tutto, grazie anche all'astuzia di Big Luciano, coadivuato dall'abilità di Giraudo nel campo della finanza.
Vedremo se chi si è affrettato a rinnegarli saprà regalare altrettante soddisfazioni al popolo bianconero. Che non dimentica.

Nel frattempo, auguri di cuore al Direttore, nella speranza che possa vivere (molti) anni migliori di quello appena trascorso, dopo che il bubbone estivo gli "ha ucciso l'anima". E non solo a lui.
Buona fortuna, e grazie ancora, Lucianone.

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