mercoledì 5 settembre 2007

Tutti amano Raymond

Raymond Domenech colpisce ancora.
Riavvolgiamo il nastro: sono storia recente i deliri polemici contro il calcio italiano, causa acuto rosicamento provocato da pesanti sconfitte non digerite, prima con l'Under, poi a Berlino. Conseguenze inevitabili, somma incazzatura da più parti e squalifica da scontare proprio contro gli azzurri.
Stavolta, l'allenatore-sopracciglio fa arrabbiare gli Onesti, a causa della scelta di convocare il convalescente Vieira, fuori dalla Supercoppa, ovviamente persa contro la Roma.
Povero Ray, lo scorso anno Deschamps se l'era presa con lui per il motivo opposto, ovvero il persistente ostruzionismo verso Trezeguet. Lo stesso giocatore che in B si è preso qualche mese di vacanza ben retribuita e quaglia poco con il gioco della propria Nazionale.
Non c'è che dire, Raymond è un uomo dalle mille risorse, un vulcano di idee.
Ricorre alle stelle per le convocazioni, lascia a casa Giuly per un SMS inviato alla persona sbagliata, ovvero la moglie dello stesso CT.
La storia risale al 2004, quando il neoromanista inviò un messaggio alla donna, inconsapevole del suo legame con Domenech. A seguire ci fu un chiarimento tra tecnico e giocatore.
Il finale è storia nota. Prestazioni positive e trofei vinti con il Barcellona sono stati insufficienti per guadagnarsi un posto nei 23 di Germania 2006. Comprensibilmente, il ragazzo non l'ha presa bene.
Vecchie ruggini e simpatia si sono protratte sino al giorno d'oggi.
Dicevamo di Trezeguet.
In occasione dell'ormai famosa sfida di Palermo tra Italia e Francia Under 21, partita comprata a detta del CT, David era in panchina.
Tra Boumsong e Mexes, 99 persone su 100 sceglierebbero il secondo. Quell'1 è Ray, che, in occasione dei Mondiali, ha lasciato a casa il biondino in luogo del pupillo di Deschamps.
Oggi sembra rinsavito, o forse il quadro astrale di Bum Bum è sfavorevole, fatto sta che il romanista è nell'elenco dei convocati per la gara di San Siro, al contrario dello juventino.
Persino Frey, anch'egli osteggiato sin dai tempi dell'Under, è stato chiamato.
C'è un tempo per tutto.
Forse, anche per un Domenech cheto e simpatico, ma quel giorno pare essere lontano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dire che non lo sopporto è dire poco...............