mercoledì 19 settembre 2007

All'arrembaggio!

Piove sul bagnato in casa Juve.
Dopo l'infortunio di Camoranesi (fuori 45 giorni), lunedì sera Nocerino è stato investito da un auto in pieno centro a Torino. Niente di grave, solo un grosso spavento, e vista la dinamica spettacolare dell'incidente, può considerarsi fortunato.
Sul numero 23 bianconero aleggia dunque un punto interrogativo in vista della sfida esterna contro la Roma, in calendario per domenica pomeriggio.
L'inconsistenza di Almiron e il Tiago non pervenuto di questo inizio stagione potevano aprire la strada ad una coppia di centrali più muscolare, ma soprattutto di maggior consistenza, come quella formata dal mastino napoletano e Zanetti.
Uscito quest'ultimo, domenica scorsa si è spenta la luce. Se nel primo tempo non si segnalano interventi impegnativi di Buffon, la ripresa, apertasi con la rete di Di Natale, ha visto il centrocampo dell'Udinese prevalere sul nostro, impoverito dall'ingresso del cuggino scarso di Tiago. Ne ha risentito anche la fase offensiva, confusionaria e sconclusionata, affidata all'ispirazione del singono anzichè all'azione corale.
I presupposti per attaccare la tana del lupo, o per meglio dire della Lupa, non sono dei migliori.
Il binario di destra, sulla carta persino lussuoso, ritrova Grygera e Salihamidzic, ma perde il già citato Camoranesi, che si aggiunge allo squalificato Zebina e all'infortunato cronico Marchionni.
L'ipotesi Nocerino viene a decadere per un duplice motivo: innanzitutto le difficoltà mostrate nelle recenti uscite, secondo la possibilità (necessità) di schierarlo più centrale.
Partiamo però dalle note liete, anche se fino ad un certo punto.
La difesa a 4 è un punto di partenza. Impensabile ipotizzare un'assurda linea a 3 mai provata prima.
La scelta del terzino dipende dalle condizioni dei rientranti Brazzo e Grygera e dalla situazione del centrocampo. Sicuri del posto Andrade, Criscito e Chiellini. La coppia di marcatori ha mostrato incertezze sui palloni alti, contro i possenti Rossini, Matri e Larrivey. Paradossalmente, potrebbero patire meno la velocità dei romanisti, visto che il gioco di Spalletti non contempla cross dal fondo quanto invece scambi rapidi palla a terra. L'Udinese è stato il banco di prova ideale, e nonostante qualche pecca, i passi in avanti ci sono stati (è tutto dire...).
Piuttosto, da valutare l'inversione di Domenico con Giorgio. Abbiamo visto il corazzato ex capitano dell'Under soffrire terribilmente Foggia, baricentro basso e struttura fisica completamente diversa dalla sua. Nell'uno contro uno, i vari Cicinho, Giuly, Mancini e Taddei hanno le qualità atletiche e tecniche per metterlo in difficoltà. Con Criscito, più svelto di gambe, la storia potrebbe cambiare, e Totti al centro potrebbe trovare un altro marcatore più arcigno e fisico. Tra l'altro, l'ex genoano tende ad uscire troppo per marcare l'avversario, eredità questa del periodo genoano, e con gente come Perrotta, Aquilani e De Rossi pronti a penetrare centralmente come lame nel burro è un'abitudine pericolosa.
I nodi principali, però, stanno in mezzo. Gli unici certi di giocare sono Zanetti (la grattata è d'obbligo) e Nedved, molto probabilmente in linea a 4. Pavel ha già mostrato che l'età è un problema anche per lui, corre ma a vuoto ed incide poco. Il miglior Nedved lo abbiamo visto con Lippi, il Pallone d'Oro, non a caso, lo ha vinto agendo alle spalle della coppia gol, non confinato a sinistra.
Gli uomini per questa impostazione ci sono. Tiago ha dato il meglio giocando a destra nel centrocampo a 3 del Lione, Nocerino ha costruito le proprie fortune con una mediana speculare, ma agendo a sinistra. In mezzo toccherebbe all'inamovibile Zanetti.
L'ago della bilancia sono le condizioni dello sfortunato napoletano e del portoghese. Puntare su quest'ultimo potrebbe essere un azzardo, ma anche lanciare dall'inizio il rientrante bosniaco.
E se Ranieri tirasse fuori l'asso nella manica? Iaquinta, attaccante riciclabile come esterno d'attacco, visto il periodo gramo, potrebbe agire sulla destra. I cross non sono affar suo, ma le ripartenze sono nelle sue corde. Ed imporre il gioco senza aver chi fa girar palla è dura, più facile ripartire sfruttando la velocità degli esterni.
Peccato che sia Del Piero che Trezeguet non siano esattamente uomini da contropiede. Così, alla fine, visto che ne manca sempre mezza, l'ipotesi più probabile è il 'rassicurante' Salihamidzic, abile in contenimento, meno in fase di spinta.
L'accoppiata Nocerino - Zanetti da le stesse garanzie, e promette di aggredire i portatori di palla giallorossi sin da quando questi ricevono palla davanti alla difesa. In un famoso Juve - Milan, vinto per 2-1 dagli uomini di Lippi, la chiave di (s)volta del match fu proprio il pressing costante sul regista avversario (Pirlo) che fruttò due gol, di cui uno, in contropiede (!), realizzato da Thuram (!!). Il tutto, nei primi 20 minuti, roba da manuale del calcio.
In avanti, l'ipotesi di tridente viene a decadere immediatamente, alla luce delle recenti parole di Ranieri e delle caratteristiche di David, unico punto fermo là davanti. E' imprescindibile la presenza di una spalla in grado di portargli via uomini (Del Piero) o dare profondità (Iaquinta). Senza, si marca da solo.
Alex non è al massimo splendore, ma il suo contributo lo da, anche in termini di sacrificio, dovendo, ancora una volta, far da raccordo con un disastrato centrocampo. La sua arma in più sono i calci piazzati, e, si sa, nelle grandi sfide spesso le palle inattive sono decisive (indimenticabile la punizione con annessa linguaccia contro l'Inter).
Vincenzone è l'arma tattica da sfoderare a partita in corso. Nel finale, con le squadre allungate e stanche, può trovare il terreno ideale per sfoderare tutti i suoi cavalli. E se invece Ranieri azzardasse la coppia Iaquinta - Del Piero per mettere alle corde i giallorossi in contropiede e non regalare punti di riferimento a Mexes e compagnia?
In sintesi, questa potrebbe essere una buona formazione per affrontare i giallorossi:

Buffon
Grygera Andrade Chiellini Criscito

Salihamidzic Nocerino Zanetti Nedved

Trezeguet (Iaquinta) Del Piero
Purtroppo, tra problemi muscolari e raptus di follia, il piatto piange, questo e poco altro passa il convento.
Basterà? No, almeno sulla carta, ma il responso del campo potrebbe essere differente, visto che, come mima Buffon, "abbiamo due palle così".

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