martedì 25 settembre 2007

Gli avversari: Reggina

Probabile formazione (4-3-3): Campagnolo, Stadsgaard, Lanzaro, Aronica, Modesto; Barreto, Cascione, Hallfredsson; Ceravolo, Amoruso, Joelson.
(Novakovic, Cherubin, Alvarez, Montiel, Tognozzi, Cozza, Vigiani).
All.: Ficcadenti.

Il primo turno infrasettimanale della stagione regala agli uomini di Ranieri un impegno sulla carta decisamente abbordabile.
A saggiare le condizioni della truppa di Ranieri sarà la Reggina, allenata dall'esordiente Ficcadenti, il più giovane tecnico della A.
Non ci sono più Mazzarri, Mesto e Bianchi, tre dei principali artefici della clamorosa salvezza centrata lo scorso anno nonostante i 15 punti di penalizzazione. Nonostante le numerose sirene, alla fine Amoruso, l'ex di turno, non si è mosso, ed è il leader di un gruppo giovane e tutto da scoprire.
Dopo anni di difesa a 3, quest'anno a Reggio si è tornati alla classica linea a 4. Davanti a Campagnolo, il probabile schieramento prevede il danese Stadsgaard,
Lanzaro, Aronica (cresciuto nel vivaio della Juve) e Modesto. Il primo, prodotto del vivaio romanista, ha rischiato di arrivare alla Juve nell'ambito dell'operazione Davids, poi naufragata. Sì è un po' perso, ma età e talento sono dalla sua. Poteva finire proprio a Roma Modesto, protagonista di un'ottima annata lo scorso anno ma rimasto sullo stretto in cerca di conferme. Non è certo una linea Maginot, tanto da essere sempre stata perforata ad oggi. Esattamente come la nostra difesa.
In mezzo al campo, il metronomo è il giovane Cascione, emigrato nella perfida Albione in gioventù e successivamente ripartito dal basso. Dopo essersi rivelato nella Pistoiese e confermato nel Rimini, cerca la consacrazione in amaranto. Ha un po' patito il salto di categoria, mentre non ha avuto particolari problemi d'inserimento l'islandese Hallfredsson, vero e proprio mastino, impressionante contro il Torino.
Sul centrodestra tocca all'erede designato di Paredes, il portoghese Barreto.
Cambierà con tutta probabilità il tridente. Fuori Tullberg, ancora acerbo per la massima serie, ai lati dovrebbe toccare al giovane Ceravolo, prodotto del vivaio reggino, e Joelson, a segno contro la Juve l'anno scorso con la maglia dell'Albinoleffe. Al centro, Amoruso, che pur non amando la posizione di centravanti, si adatta per il bene comune. Lo scorso anno è rinato facendo da spalla a Rolando Bianchi, con il quale ha costituito la coppia più prolifica della A. Altri tempi, il tempo dei miracoli pare finito.
I veri pericoli potrebbero arrivare dalla panchina.
A partire dal giovane Montiel, di cui tutti dicono un gran bene. Peccato finora non abbia mai giocato.
Cozza, profeta solo in patria, paga il modulo del tecnico marchigiano e l'assenza di un centravanti di peso, e, come Vigiani, è una carta importante da giocare a partita in corso dall'alto di un tasso tecnico non indifferente. Torino gli porta pure bene, suo il gol del 2-2 realizzato contro gli uomini di Novellino.

Per quanto concerne la Juve, probabile un turno di riposo per Nedved e Del Piero in vista del derby di domenica. Spazio a Palladino e alla strana coppia Almiron - Tiago.
Dopo la sconfitta interna contro l'Udinese, non sono tollerati altri passi falsi.

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