sabato 8 settembre 2007

Donadoni come Frank Dettori: datti all'ippica

Punteggio ad occhiali a San Siro tra Italia e Francia, e il risultato è specchio fedele di una gara alla camomilla.
Lo squalificato Domenech schiera i suoi con un classico 4-4-2, proponendo l'insolita coppia di centrali Thuram - Escudè. In attacco, fuori Trezeguet e spazio ai veloci Anelka ed Henry.
Nonostante la nota ritrosia del tecnico dal sopracciglio folto per il bomber bianconero, la scelta è pienamente condivisibile alla luce dell'impostazione del match. Squadra votata al contropiede, bisognosa dunque di attaccanti rapidi e bravi nel ripartire. David non tiene palla, è devastante in area di rigore, ma stasera sarebbe stato decisamente fuori posto, finendo per rallentare la manovra e intasare gli spazi.
Donadoni, come noto, non brilla per acume tattico, e sceglie un 4-1-4-1 che sembra dire "primo, non prenderle". Del Piero è costretto per l'ennesima volta a fare l'esterno di centrocampo, Inzaghi è isolato, stretto nella morsa dei difensori francesi, i centrocampisti non si inseriscono. Risultato: Landreau spettatore non pagante per 90 minuti, non fosse per il bel tiro di Camoranesi nella ripresa. Senza dimenticare la traversa dallo stesso Inzaghi nella prima frazione, ma è solo un episodio estemporaneo.
Basterebbe leggere le formazioni per capire l'indirizzo della partita.
Nonostante il calcio regali sorprese, questa volta la storia già scritta viene fedelmente rispettata.
Chi si aspettava un'Italia aggressiva e propositiva, è rimasto deluso.
Sbagliata la distanza tra i reparti, innanzitutto. Baricentro troppo basso, con ben 9 uomini dietro la linea della palla e Inzaghi maliconicamente solo, poco pressing e Francia che, per senza affondare, fa possesso palla.
Camoranesi e Del Piero sono troppo defilati, i pericoli arrivano unicamente quando i due si accentrano.
In mezzo c'è troppa confusione, non possono essere De Rossi o Gattuso a smistare i palloni davanti alla difesa.
Quando, nella ripresa, entra Lucarelli, per dare più peso all'attacco, non cambia nulla, visto che Del Piero è costretto a portare la croce rientrando sovente su uno spento Ribery, mentre la fantasia è venuta meno con l'uscita di Camoranesi per Perrotta.
Ci voleva un Foggia in grado di far saltare il banco. Il pupillo di Giampaolo è in gran forma, praticamente sconosciuto e velocissimo. Niente, in panchina, e poi in campo per Del Piero, c'è Di Natale, fuori rosa da agosto all'Udinese e mai in campo in questo inizio stagione.
Se a questo si aggiunge l'assenza di inserimento offensivi da parte di chi (De Rossi, pessimo oggi) ha questa caratteristica nel DNA, ecco dipinto il quadro di una squadra senza nè capo nè coda, per colpe da imputare in primis ad un tecnico assolutamente inadeguato. Grazie ancora a Red Drive e Albertini.
La Francia? Non pervenuta, d'altronde pareggio volevano, e pareggio è stato, con il fondamentale contributo degli azzurri. Unico lampo, un occasionissima, la più limpida del match, capitata sui piedi di Anelka che spara su Buffon.
A corollario di ciò, un vergognoso atteggiamento del pubblico. L'inno francese è stato sommerso dai fischi. Stesso trattamento riservato a Del Piero al momento del cambio. Grevi pecoroni, questa gente avrebbe meritato una sconfitta della Nazionale. Il pubblico francese, che rispettò il minuto di silenzio in onore di Facchetti all'andata nonostante il clima invelenito dalla querelle Materazzi - Zidane, ci ha inflitto la sconfitta più pesante sul piano morale.
La sfida di mercoledì in Ucraina (senza lo squalificato Gattuso) diventa un crocevia fondamentale. Vincere, non esistono alternative.
In caso contrario, è meglio che Donadoni si trovi un'altra sistemazione.

LE PAGELLE:
ITALIA:
Buffon 6.5, Oddo 6, Barzagli 6, Cannavaro 7, Zambrotta 6.5; Camoranesi 6 (Perrotta 5.5), Gattuso 6, Pirlo 5.5, De Rossi 5, Del Piero 5.5 (Di Natale ng); Inzaghi 5.5 (Lucarelli ng). All.: Donadoni 3.
FRANCIA: Landreau 6, Diarra 6.5, Thuram 6.5, Escudè 6, Abidal 6.5; Ribery 5.5 (Toulalan ng), Vieira 6.5, Makelele 6.5, Malouda 6; Anelka 5.5, Henry 5. All.: Markovsky (Domenech squalificato) 6.

Pubblico fischiante 3.

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