lunedì 1 ottobre 2007

Il settimo sigillo di Re David

Quando tutto sembra rendere ineluttabile il punteggio ad occhiali, serve la zampata del campione, l'unico in grado di stravolgere un monotono copione.
In pieno recupero, David Trezeguet concentra in una giocata tutte le sue peculiarità (senso del gol, coordinazione, capacità di leggere l'azione) ed infrange i sogni di gloria degli uomini di Novellino.
E' l'unico lampo di una partita a scacchi, che vede i dirimpettai annullarsi vicendevolmente e i portieri poco impegnati.
Lo schieramento del Torino, d'altronde, lascia poco spazio alla fantasia.
L'assenza di Rosina consiglia a Novellino di infoltire il centrocampo, schierando ben tre mediani, Grella a fianco di Corini, Zanetti e Barone ai lati. L'unica punta è Ventola, preferito a Bjelanovic, i sogni di gloria sono affidati al magico sinistro di Recoba, libero di svariare sulla trequarti.
Ranieri risponde accantonando il giovane Criscito, coccolato solo a parole, per Molinaro, con Chiellini centrale a fianco di Legrottaglie. L'assenza di Iaquinta convince il tecnico a tornare al 4-4-2, affidando la fascia destra al resuscitato Palladino. Rientrano sia Nedved che Del Piero, a fianco del gemello Trezeguet.
Proprio il bomber bianconero saggia subito i riflessi di Sereni, costringendolo in angolo.
E' solo un fuoco di paglia, le idee latitano, le azioni più interessanti scaturiscono da errori degli avversari.
Legrottaglie e Chiellini contengono bene un volitivo Ventola, e sono onnipresenti sulle palle alte, abituale tallone d'Achille della retroguardia. I due terzini spingono poco, nonostante l'opposizione di Barone e Paolo Zanetti, esterni improvvisati.
Chi, a sprazzi, regala spettacolo è Palladino. Ad inizio ripresa, con un tunnel a metà campo ai danni di Corini avvia l'azione e crea la superiorità numerica: finalmente una giocata non fine a se stessa ma utile alla collettività. Per non smentirsi, ben presto si affloscia dopo un buon primo tempo nel corso del quale ha fatto venire la labirintite al povero Lanna.
Dalla parte opposta, Nedved è ancora alla ricerca della forma migliore, ed esce sconfitto dal duello rustico con Comotto.
Del Piero, atteso al riscatto dopo un inizio di stagione incerto, appare ancora troppo imballato, facendosi rimontare da Dellafiore (avessi detto Cordoba...) ed incaponendosi in qualche dribbling di troppo. La prima frazione ci ha comunque restituito un Alex pressochè perfetto nei movimenti senza palla, con i quali porta via uomini a Trezeguet e favorisce gli inserimenti centrali degli esterni. Da manuale un'azione stroncata da un intervento di Comotto meritovole di cartellino "arancione".
Ventola aveva annunciato l'intenzione di avere un altro bambino in caso di gol nel derby. Il piccolo Kelian, nato dall'unione con la bellissima Kartika, resterà figlio unico, almeno per
un po'. Come prevedibile, l'unico ad accendere la luce è Recoba, che crea qualche grattacapo a Buffon, ma il suo sinistro si infrange su Buffon e non trova adeguata collaborazione nei compagni. Predicatore nel deserto.
Il pallone buono finisce sui piedi sbagliati, quelli di Nedved che spara in curva da posizione favorevole, dopo una buona imbeccata di Del Piero.
Come detto, poi, ci pensa Trezeguet. In pieno recupero, Almiron indirizza di testa in avanti, interviene Dellafiore che riesce solo ad allungare la traiettoria, sulla palla si avventa Trezeguet, collo destro imprendibile per Sereni, 0-1.
Il gol è regolare, così dice Collina, ma Cairo e Novellino non perdono occasione per dissentire e lamentarsi.
Sono 7, dopo 6 partite. Lo scorso anno ne segnò 'appena' 15 in tutta l'annata.
Questione di motivazioni, quelle che tengono la Juve aggrappata all'Inter nonostante l'ennesima prova non brillantissima.
Cosa chiedere di più? Una premura per gli imbecilli: la prossima volta, anzichè mettere a ferro e fuoco interi quartieri, statevene a casa.

LE PAGELLE:
Buffon 6 - Ordinaria amministrazione.
Grygera 6 - Tiene la posizione, sono rare le sortite offensive.
Legrottaglie 6.5 - Conferma di essere un altro rispetto al biondino spaurito della prima esperienza bianconera.
Chiellini 6.5 - Schierato al centro da Ranieri, di testa le prende tutte.
Molinaro 5.5 - Sarà l'emozione, ma è troppo timido.
Palladino 6 - Discontinuo. Dopo un buon primo tempo, si spegne, e nella ripresa viene giustamente sostituito dal Brazzo (Salihamdzic 6 - Non ha lo spunto del compagno, tiene bene la posizione).
Nocerino 6 - Grintoso, ma troppo confusionario.
Cristiano Zanetti 6.5 - E' il faro della squadra. L'ammonizione lo costringerà a saltare la trasferta di Firenze (Almiron 6 - Voto d'incoraggiamento. Se non altro, entra nell'azione del gol).
Nedved 5 - Non ci siamo. Perde il duello con Comotto, non incide.
Del Piero 6 - In ripresa, ancora un po' lento ma i movimenti senza palla sono quelli dei tempi migliori.
TREZEGUET 7 - Gol ad alto coefficiente di difficoltà. Vale un derby, vale la rabbia di Cairo e Novellino. Goduria.

Ranieri 6.5 - Lascia fuori Criscito e Tiago, dentro Molinaro e Palladino. I fatti gli danno ragione, il carattere della squadra è anche il suo.

Torino: Sereni 6, Comotto 6.5, Dellafiore 5.5, Natali 6 (Rubin 6.5), Lanna 5; Paolo Zanetti 5.5, Corini 6, Grella 6, Barone 6; Recoba 6.5; Ventola 6.

Arbitro, Rocchi 5.5 - Grazia Comotto e Nedved.
Assistenti, Nicoletti 6, Romagnoli 6.

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