lunedì 29 ottobre 2007

Troppo Bergonzi per la Juve

"Vecchia Signora derubata a Napoli".
Detta così, non fa notizia.
Nel capoluogo partenopeo ci si può lasciare il cuore, rapito dalla magia unica della città, ma anche orologio, portafogli, cellulare, e chi più ne ha, più ne metta.
Nello specifico, oggetto del furto sono i (3) punti della contesa.
Il San Paolo non si senta defraudato del ruolo di 12° uomo, per una volta 'lasciato' dall'arbitro designato, Mauro Bergonzi. Gli unici ad avere il sacrosanto diritto all'incazzatura sono i tifosi bianconeri.
L'uomo della Provvidenza è stato proprio il fischietto genovese, mica Lavezzi o Zalayeta, emuli del miglior Giorgio Cagnotto, o Domizzi, freddo nel capitalizzare i due pacchi-dono recapitati sotto forma di penalty.
Manie di protagonismo degne del suo designatore, sempre pronto a spezzare una lancia a favore delle giacchette gialle, un tempo nere come l'umore di Cobolli, insolitamente combattivo, a fine partita.
E' difficile parlare di calcio di fronte a cotanta, clamorosa, totale, manifesta incapacità da parte di colui che, per definizione, dovrebbe essere super partes.
Il discorso 'i calciatori sbagliano in quanto umani, e come tali anche gli arbitri', si infrange di fronte alla diabolica recidività. Più attinente un altro parallelismo, quello con i fuoriclasse del pallone: come questi, dal nulla, possono inventare un paio di giocate decisive nel momento clou della partita, anche il direttore di gara, dal nulla, ha inventato un paio di rigori decisivi nel momento clou della partita. Unica, sostanziale, differenza, non si può parlare di fuoriclasse.
Prima dell'uno-due firmato Bergonzi, match all'insegna dell'equilibrio, con ribaltamenti di fronte e risultato in bilico.
Doveva essere la partita degli ex da una parte (Blasi e Zalayeta) e del clan dei campani dall'altra (Belardi, Criscito, Molinaro, Nocerino e Palladino); del riscatto di Almiron, preferito, chissà perchè, al fondamentale Zanetti; della conferma di Del Piero fresco di paternità. Quando il fischietto sale in cattedra, i discorsi tecnici vanno a signorine, almeno in parte.
Ranieri è squalificato dopo gli 'insulti' rivolti la settimana scorsa a Banti reo di aver invertito un fallo laterale. Se tanto mi da tanto, stavolta avrebbe sfoderato, come minimo, calci e pugni, altro che Baldini vs. Di Carlo.. Non essendo astuto come Novellino, nascostosi, nell'intervallo, tra i panni sporchi pur di interloquire con i suoi, o tecnologico come gli 007 interisti, assiepati in tribuna ed in comunicazione via auricolare con Mihaijlovic, si limita a costanti colloqui telefonici con Pessotto, primo anello della catena di sant'Antonio comprendente anche Pelizzaro e Belardi. Destinatario finale delle sue direttive, il flemmatico Damiano, all'esordio in panchina.
Almiron a parte, la formazione è quella annunciata. Difesa confermata in blocco, Iaquinta parte dalla panchina, dove fa la sua comparsa il rientrante Marchionni, a fianco dell'habitue Tiago. La vera novità è il modulo, oscillante tra il 4-3-1-2 e l'inedito 3-4-1-2. Il trio Palladino - Del Piero - Trezeguet si intende bene e muove all'unisono, ma l'occasione migliore, nel primo tempo, capita sui piedi del regista, o presunto tale, argentino, la cui sassata, a conclusione di una bella azione manovrata, scalda i guantoni di Iezzo.
Dall'altra parte, il pericolo si chiama Lavezzi. Il tamponatore notturno è un peperino indiavolato, che ama partire dalla destrea, dove trova terreno fertile grazie al solito Molinaro a due facce: inesauribile in offesa, un'offesa al calcio in difesa. Il Napoli prende possesso del centrocampo, grazie soprattutto alle geometrie di Gargano e al dinamismo di Blasi, motorino inesauribile dai piedi di bolsa. Lo scorso anno, all'Olimpico, la Juve vinse schiaccando il Napoli sulle fasce, territorio inesplorato nella prima frazione. La presenza di Garica a destra e Savini dall'altra sarebbe un invito a nozze, non fosse che i dirimpettai si chiamano Salihamidzic e il già citato Molinaro. Meglio il secondo, ed è tutto dire. Del Brazzo, in primis, si dice sia simpatico, un po' come accade alle ragazze non proprio avvenenti. Con i rientri di Camoranesi e Marchionni, si spera che il suo contributo si limiti all'intrattenimento. Buffon, colpo di testa di Domizzi a parte, se ne resta tranquillo, grazie alla buona prova della coppia Legrottaglie - Chiellini abile nel mettere la museruola a Zalayeta.
La ripresa si apre con Del Piero bravo e un po' fortunato nello sfruttare lo scambio tra Trezeguet e Palladino. Proprio il campano è il più positivo degli avanti bianconeri. Destatosi dal torpore, torna in letargo dopo la doppietta di Bergonzi, come tutta la squadra del resto.
Nemmeno il tempo di esultare, e Gargano, nonostante sia 'contrastato', nell'ordine, da Palladino, Legrottaglie e Grygera, penetra in area di rigore ed esplode un sinistro imparabile per Buffon. Primi segnali dell'imminente burrasca.
Gli uomini di Ranieri capiscono, finalmente, che è il caso di attaccare sugli esterni, e la strategia darebbe i suoi frutti, non fosse per il pallone donato alla curva napoletana da Del Piero, solissimo in area di rigore dopo il palo colpito, di testa, da Trezeguet, imbeccato dalla destra da Palladino.
Al 17°, Chiellini compie il miglior intervento difensivo della carriera, togliendo il pallone dai piedi dell'indemoniato Lavezzi. Il tuffo carpiato con doppio avvitamento dell'argentino forse trae in inganno Bergonzi, uno che comunque sa sbagliare da solo, tanto da inventarsi un rigore, trasformato da Domizzi dopo le veementi proteste bianconere. Passano 8 minuti, cambiano gli interpreti ma il copione è lo stesso, come nei film-panettone di De Laurentiis: Hamsik, fino a quel momento un po' sottotono, verticalizza per il Panterone, abile ad infilarsi nella difesa avversaria, ma soprattutto a buttarsi tre metri prima di tamponare Buffon. Per la serie, 'oltre il danno, la beffa', il numero 1 viene ammonito, e deve raccogliere ancora il pallone in fondo al sacco. 3-1, la partita finisce qui, nonostante i 20 minuti più recupero ancora a disposizione.
Due rigori del genere avrebbero affossato persino un elefante eccitato con il viagra, figurarsi undici uomini invisi ad uno stadio intero. L'unico a non calare alla distanza è Almiron, solo perchè la sua mediocrità si è prolungata senza inversioni di tendenza dal fischio d'inizio sino all'uscita in luogo di Tiago. Nè questa sostituzione, nè quelle, precedenti e tardive, di Marchionni per Grygera e Iaquinta per Palladino, cambiano qualcosa.
Pur senza voler giustificare alcuni elementi attualmente indegni di vestire la maglia della Juve, contro 'il potere di chi ha il potere', nulla si può fare.
Qualcuno magari parlerà di legge del contrappasso, di Moggi, di vendetta della classe (?) arbitrale o roba simile. Paternali a parte, l'unica certezza è rappresentata dalla necessità di fermare Mauro Bergonzi, prima che combini altri disastri. Ricordiamoci come, prima di Farsopoli, l'origine di tutti i mali fosse l'ex DS bianconero e la fantomatica 'cupola', e successivamente i fischietti si siano rincoglioniti iniziando a prendere fischi per fiaschi. Senza l'uomo nero, non ci sono più capri espiatori, solo errori dettati dall'inevitabile ricambio generazionale. Certo, come no, tutto molto bello, ma ho smesso di credere a Babbo Natale molti anni fa.

LE PAGELLE:
Buffon 6 - Incolpevole sia sulla prodezza di Gargano che sulla doppietta di Bergonzi.
Grygera 5.5 - Non impeccabile, fuori posizione sul pareggio napoletano (Marchionni ng).
Legrottaglie 6 - Tiene bene Zalayeta, Bergonzi lo mette in crisi, ma mi sento di assolverlo per questo.
CHIELLINI 6.5 - Attento, concede le briciole al vivace Lavezzi, costretto a girare dalle parti di Molinaro. Come il compagno di reparto, dimentica l'arbitro.
Molinaro 5 - Spinge, ma in fase difensiva è, come dire, 'emozionante'.
Salihamidzic 5.5 - L'opposto di Molinaro: non spinge, tiene bene la posizione, stop.
Nocerino 6 - Pur non brillando, fa diligentemente il suo. Ammonito (ingiustamente, tanto per cambiare), salterà la sfida contro l'Empoli, dove, forse, ci ritroveremo ancora Almiron (sigh!).
Almiron 4.5 - Più lento della moviola, semplicemente inutile per noi, utilissimo invece agli avversari (Tiago ng).
Palladino 6 - Nel primo tempo è vivace, si intende bene con Del Piero e Trezeguet, muovendosi tra centrocampo e attacco. Si spegne progressivamente, viene sostituito, ma nel complesso non demerita (Iaquinta ng).
Del Piero 5.5 - Stava per fallire il pallone dell'0-1, ma gli (ci) va bene. Si divora il gol dell'1-2, macchiando una prestazione comunque non brillantissima.
Trezeguet 5.5 - Maggiormente partecipe alla manovra, è troppo impreciso.

Damiano (Ranieri squalificato) 5.5 - Va bene che l'arbitro è imprevedibile, ma possibile che Zanetti stesse peggio di questo Almiron? Inoltre, i cambi avvengono in colpevole ritardo.

Napoli: Iezzo 6, Cupi 6, Cannavaro 6, Domizzi 7; Garics 6, Blasi 6.5, Gargano 7, Hamsik 6, Savini 5.5; Lavezzi 6, Zalayeta 5.5, Bergonzi 10.

Assistenti, Stefani 4.5, Faverani 6.

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