mercoledì 31 ottobre 2007

Quanto si gode con Tre-seghe

In attesa del 'giorno dei giorni' (4 novembre, orario da definire), la Juve si regala un rotondo 3-0 ai danni dell'Empoli con cui festeggiare, domani, 110 anni di storia.
Protagonista indiscusso della serata è Trezeguet, autore della seconda tripletta stagionale dopo quella rifilata al malcapitato Livorno.
Guai a farsi fuorviare dal risultato, eccessivamente punitivo per la compagine toscana. Il primo tempo deve far necessariamente riflettere Ranieri. Ripetere 45 minuti del genere contro la capolista richiederebbe il ricorso al pallottoliere.
Cagni opta per un prudente 3-5-1-1, come sua abitudine in occasione delle visite alle grandi. In mezzo al campo, la quantità di Marchisio è preferita alle geometrie di Giacomazzi, mentre Giovinco parte, al solito, dalla panchina.
Tra squalifiche (Legrottaglie, Chiellini, Nocerino e Nedved) ed infortuni (i lungodegenti Andrade e Boumsong), Ranieri è costretto ai salti mortali per presentare una formazione decente. A sorpresa, Birindelli viene preferito a Zebina, vista la necessità di accentrare Grygera a fianco del ripescato Criscito. Con Camoranesi e Marchionni ancora a secco di benzina, viene confermato Salihamidzic, così come, sull'altra fascia, un Palladino in crescita. Logiche di turnover costringono Del Piero alla panchina, in luogo del rientrante Iaquinta.
La vera attrazione della serata, però, si chiama Tiago, chiamato a dare segni di vita dove gli compete, e non di fronte ad un taccuino. Le speranze di vederlo sciolto di piede come di lingua svaniscono ben presto di fronte al fantasma del giocatore capace di infiammare Lione.
Dovrebbe velocizzare il gioco, fa il contrario, attirando avversari come mosche. Probabilmente, a fine primo tempo la sua maglietta è praticamente asciutta.
Verticalizzazioni ed inserimenti, questi sconosciuti. Un tempo, suo cavallo di battaglia; oggi, sbiadito ricordo.
Quando va di lusso, i suoi passaggi sono laterali.
Sguardo spaurito di chi sembra chiedersi che cosa ci fa di mercoledì sera in un grande prato verde.
Passo... ad esser buoni, in pratica gioca da fermo.
Paro o Tiago? La differenza c'è, basta vedere costo del cartellino ed ingaggio, in campo non si vede. Nella prima frazione.
Sono anzi gli ospiti a partire meglio, pur non creando grattacapi a Buffon. Grygera e, soprattutto, Criscito, fanno buona guardia. Quest'ultimo, puntuale nelle chiusure ed elegante nei disimpegni, è il vero leader dell'inedito reparto arretrato, rilanciando la propria candidatura come titolare. Arriva persino a rendersi pericoloso in attacco: è sua, infatti, l'occasione più ghiotta nei primi 45 minuti, ma Balli risponde d'istinto alla girata di sinistra dell'ex genoano a pochi metri dalla porta. Iaquinta, probabilmente appesentito dai postumi della bronchite, non brilla, facendosi notare solo per un calcio di punizione insidioso respinto dal portiere toscano. Il resto è una storia già sentita: Zanetti indispensabile, soprattutto con il nulla assoluto vicino, Palladino a sprazzi, Brazzo costante, nella mediocrità.
Altra musica nel secondo tempo. Serve un'intuizione individuale, e arriva dal destro del numero 20 bianconero, il cui pallonetto è un invito a nozze per Trezeguet (già pericolo di testa in due occasioni), bravo nello stoppare la sfera, girandosi rapidamente e puntando Balli, costretto ad atterrarlo. Stavolta niente tuffi, niente Bergonzi, è rigore, netto, per la Juve. Sul dischetto va il francese, che porta in vantaggio i bianconeri.
Cagni osa, anche questa è una notizia, e si gioca la carta Giovinco, al posto di Marianini. L'Empoli, in coincidenza dell'ingresso del talentuosissimo puffo pelato, si accende, e proprio Sebastian crea parecchi problemi a Birindelli.
Prima che il giovane prodotto del vivaio bianconero possa lasciare il segno, ci pensa, tanto per cambiare, Trezeguet, con la complicità di Tiago, in evidente crescita grazie anche al maggior spazio concessogli. Una sua pennellata su punizione dalla destra permette a David di fare doppietta, di testa, al 62°. Lo stesso binomio è decisivo in occasione del terzo sigillo. Del Piero, subentrato ad uno spento Iaquinta, vede l'avanzata del compagno, lo serve e il portoghese, dal limite dell'area, lascia partire un tiro, respinto goffamente da Balli, sul quale si avventa il falco franco-argentino per il 3-0 finale.
Due minuti dopo la 10° perla stagionale del bomber, accadono due fatti di carattere completamente diverso. Per la Juve, si rivede finalmente in campo Camoranesi per Palladino. Posizionatosi sulla sinistra, l'obiettivo è chiaro: incamerare minuti in vista della Grande Battaglia. A cinque minuti dalla fine, toccherà a Marchionni.
Nell'Empoli, invece, il portiere Balli dà forfait a causa di un guaio muscolare. Esauriti i cambi, visti i precedenti ingressi di Abate e Volpato, altro ex, per Antonini e Vannucchi, tra i pali finisce Saudati, riuscendo finalmente a farsi notare dopo essere scomparso tra le maglie difensive bianconere.
Gli ospiti chiuderanno addirittura in 9, per l'infortunio dello stesso Volpato. Un po' per appagamento, un po' per risparmiare energie preziose e un po' per carità cristiana, gli uomini di Ranieri rallentano, e la partita si spegne alla distanza. L'unico a tentare l'affondo, dall'altra parte, è il solito Giovinco, ma è un predicatore nel deserto.
Vedendolo in panchina, accanto ad un Pozzi qualsiasi, con Marchisio in campo a ringhiare su Palladino e chiunque gli passi a tiro e il timido Tiago dall'altra parte, il dubbio di aver fatto una triplice minchiata (quadrupla, pensando che i due talenti sono andati in Toscana nell'affare, diciamo così, Almiron) viene.
E' stata, senza dubbio, una serata fruttuosa.
Per la squadra, capace, pur non brillando, di portare a casa l'intera posta.
Per Del Piero, che raggiunge Furino al 2° posto nella classifica delle presenze.
Per Trezeguet, ora capocannoniere solitario della A e sempre più miglior goleador straniero nella storia ultracenteneria con 150 reti.
Infine, per Ranieri, il quale, con i rientri di Camoranesi e Marchionni, il recupero certificato di Criscito e il rilancio di Tiago, ha tutti gli elementi per preparare la sfida di domenica, quando, come non mai, avremo un solo risultato a disposizione: la vittoria.

LE PAGELLE:
Buffon 6 - Serata di relax.
Birindelli 6 - Preferito, non si sa perchè, a Zebina, fa la sua porca figura, pur patendo la vivacità di Giovinco nella ripresa.
Grygera 6 - Prestazione positiva, nonostante qualche piccola sbavatura.
Criscito 6.5 - Elegante e risoluto. La partita del rilancio.
Molinaro 6 - Generoso, vigoroso, ma ha due piedi preoccupanti.
Salihamidzic 5 - Non spinge, come al solito. I rientri di Camoranesi e Marchionni ci restituiranno un esterno destro come si deve (Marchionni ng).
Tiago 6 - Terrificante nel primo tempo, cresce alla distanza, non a caso quando l'Empoli toglie un mediano (Marianini) per osare qualcosa in più. Deve trovare continuità, ma la Juve non può permettersi di regalare un centrocampista agli avversari per 45 minuti. In partenza?
Zanetti 6.5 - Non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Corre per due, tampona, rilancia.
Palladino 6.5 - Conferma di essere in crescita, ma deve trovare maggior continuità nella giocata. Bellissimo il pallonetto con cui innesca Trezeguet nell'azione del rigore (Camoranesi 6 - Bentornato).
Iaquinta 5.5 - Lotta, ma non incide (Del Piero 6 - E' tornato lui, e si vede).
TREZEGUET 7.5 - Segna, e fin qui, niente di nuovo. Partecipa al gioco, rientra addirittura nella propria metà campo, e questa invece è una buona nuova.

Ranieri 6 - Misteriosa l'esclusione di Zebina. Ci riprova con Tiago, ha ragione a metà.

Empoli: Balli 5.5, Raggi 6, Piccolo 5.5, Marzoratti 5.5; Antonini 5.5 (Volpato ng), Marianini 6 (Giovinco 6.5), Marchisio 6.5, Moro 6, Tosto 6; Vannucchi 5 (Abate ng); Saudati 5.5.

Arbitro, Celi 6 - Non modifica il corso del match, ed è già un'ottima cosa. Sacrosanto il rigore.
Assistenti, Cariolato 6, Pugiotto 6.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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