lunedì 10 dicembre 2007

Nel cuore di un'eclissi tu risplenderai

Qualcosa non torna.
Segue breve ricostruzione della lucida follia e delle sue conseguenze. Almiron passa dall’Empoli alla Juventus, percorso inverso, tra gli altri, per Giovinco (l’uomo dell’ultimo passaggio) e Marchisio (qualità e quantità garantite). I due faticano ad entrare nelle grazie di Cagni, dividendosi tra campo e panchina. Peggio va all’argentino, passato a tempo di record dalle stelle alle stalle. La Juve patisce la scarsa qualità in mezzo al campo, soprattutto perché manca l’uomo dell’ultimo passaggio. A voi le conclusioni.
Ridiamo per non piangere, per lo meno uno smile, suvvia. Il picco massimo in Coppa Italia: Almiron cornuto e mazziato (espulso), Marchisio oscuro ma preziosissimo, Giovinco fa scattare l’allarme rosso ad ogni accelerazione. Fuga di 40 metri, scarico su Antonini bravo a calibrare per il testone di Pozzi, 1-0.
La perla del fantasista mignon aiuta a digerire la sconfitta, o forse la rende ancor più amara. Tangibile il suo contributo nel rendere più ariosa la manovra solitamente asfittica dei toscani. Giovinco + Vannucchi, si può, soprattutto se a far legna ci pensa, anche, Marchisio, uno dal quale è lecito attendersi la giocata giusta in fase offensiva, tale è l’abilità di combinare le due fasi. Più completo e tecnico di Nocerino, che una volta recuperato un pallone non sa che farsene, più dinamico di Zanetti, più tutto della brutta copia di Almiron e Tiago.
Nel bel mezzo dell’eclissi bianconera, due stelle splendono. Nella squadra sbagliata, ma splendono.
Paradosso: Cagni preferiva loro i vari Giacomazzi, Marianini, Antonini e Pozzi. L’esonero, vista poi la classifica, vien da sé. La prima di Malesani ha segnato da un lato una frattura con il passato, per l’abbandono dell’ormai storica difesa a 4 a favore dell’inedita linea a 3. Se dopo nemmeno una settimana di lavoro il tecnico decide di mettere da parte dogmi tattici radicati da un decennio, più che di coraggio è lecito parlare d’incoscienza. Per la cronaca: Empoli sconfitto, attacco anemico, Marchisio in panca per l’intero match, Giovinco dentro a partita in corso. Nel segno della continuità.
A proposito di paradossi, può/possono una/due riserva/e dell’Empoli tornare utili alla causa Juve? Detta così suona male, meglio: può/possono uno/due talenti ora parcheggiati in provincia tornare utili alla causa Juve? Al giorno d’oggi, sì. Mancini in un paio di mesi passò dall’essere panchinaro al Venezia (B) a titolare e uomo-mercato nella Roma. Invece di spendere e spandere, specialità nella quale Secco ha dimostrato di eccellere, si punti sulla soluzione italiana, ‘verde’ e, soprattutto, economica. I Diego e i VdV non si muovono certo a gennaio. Riprendere i due baby non vuol certo dire attendersi tutto e subito, semmai verificare nei mesi la possibilità di farne parte integrante del progetto per gli anni a venire. La gavetta in provincia, da manna, può diventare mannaia per la carriera ad alti livelli. Ricordate Chiumiento? Prematuramente eletto erede di Del Piero, presto caduto in disgrazia tra Siena, Le Mans e la sua Svizzera, oggi arranca nel piccolo Lucerna. Pur non essendo talento da Juve, avrebbe meritato palcoscenici più prestigiosi. La sua vicenda assume contorni grotteschi ripensando al ‘no’ alla Svizzera in occasione di Euro 2004. Motivo? Nutriva speranze di vestire l’azzurro nel futuro prossimo, prima che il tempo lo riconducesse a più miti consigli.
Aggiornamento: Malesani, nella sfida interna contro il Cagliari, ha lanciato i due assi bianconeri dall'inizio, e sul clamoroso poker di Pozzi c’è lo zampino di entrambi. Il fantasista in miniatura, in particolare, ha propiziato il vantaggio dopo appena un minuto ed il 3-0 in apertura di ripresa, risultando una vera e propria spina nel fianco dei malcapitati avversari. L'ultimo sigillo di Pozzi è arrivato a conclusione di una splendida azione sulla sinistra di Marchisio, abile nel seminare un paio di avversari e mettere in mezzo un pallone col contagiri. Che dire, speriamo che Secco abbia dato un’occhiata agli highlights...

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