giovedì 6 dicembre 2007

La Juve imbarca acqua, Iaquinta la tiene a galla

Pensavate fosse impossibile bissare o addirittura peggiorare i primi 70 minuti di Parma? Legittimo, ma sbagliato.
Al cospetto dell'Empoli, fanalino di coda in campionato, gli uomini di Ranieri sono riusciti a confermare l'antico adagio secondo cui al peggio non c'è limite.
O adesso o mai più, ecco servito il rilancio della coppia Almiron - Tiago, ripescati dopo un lungo letargo. Chi si chiedeva come mai vedessero il campo solamente in allenamento ha avuto la risposta più temuta. Nessun abbaglio del mister, semplicemente la costatazione di una desolante mediocrità. L'istantenea più significativa del suo soggiorno juventino coincide con il (presumibile) canto del cigno: Giovinco si invola, l'argentino si affanna nel rincorrerlo cercando in qualche modo di placcarlo, e Farina per una volta si dimostra clemente con i nostri colori sventolandogli un rosso a seguito delle ingiustificate proteste per l'ammonizione ricevuta. Bye bye, Sergio.
Un pelino meglio il compagno di reparto; mobile come un silos e grintoso come Pirlo febbricitante, avrebbe l'occasione di raddrizzare prestazione e partita, ma spara fuori d'esterno destro un pallone finito sulla mattonella giusta ma sui piedi sbagliati. Passa che ti passa, rigorosamente all'indietro, s'intende, Paro gli fa un baffo, e pure la barba.
Dei presunti titolari d'inizio stagione (ri)troviamo anche l'efebico Criscito e Del Piero, in versione 'Il pallone l'ho portato io e ci gioco io', mentre l'unico sopravvissuto al turnover voluto da Ranieri, Legrottaglie, è ancora una volta il meno peggio.
La zampata di Iaquinta consente di guardare al ritorno con fiducia, ed è anche l'unico tra i nuovi a brillare in una squadra costretta a reggersi sulle spalle dei soliti noti.
A qualcuno, in Corso Galileo Ferraris, forse, fischieranno le orecchie. Si consolino, ai tifosi girano i cosiddetti, ripensando a 22 milioni, praticamente quanto incassato dall'affare (per l'Inter) Ibrahimovic, investiti sulla strana coppia Sergio&Mendes. Dedicato a quelli che "facciamoli giocare prima di bocciarli". Speriamo di rivederli insieme, in tribuna e, perchè porre limiti ai sogni, imbarcati in un aereo, destinazione ignota, purchè lontano da Torino, senza un euro e muniti solo di biglietto sola andata.
Qualcuno spieghi poi a Ranieri che mica è Thom Yorke, uno che ha fatto della sperimentazione un'arte. Si limiti al compitino, da onesto mestierante qual è. Grygera a sinistra, il già citato duo in mezzo al campo, Del Piero e Palladino (regredito) di punta funzionerebbero forse alla Playstation, certamente non al Castellani. E che dire del buon Birindelli, addirittura capitano? Ha dichiarato che "Empoli è casa mia". Ok, allora restaci. Disporre, poi, di Marchionni senza avere qualcuno in grado di sfruttarne i traversoni è come dividere il letto con una pornostar e non combinarci nulla: un'occasione sprecata.
E a proposito di occasioni, le riserve ne hanno persa una per zittire i detrattori e tenere sulla graticola i titolari, illudendo addirittura sulla bontà del mercato estivo. A gennaio, dall'alto di un discreto gruzzolo rimasto inopinatamente inutilizzato (o forse è stato meglio così, visto l'andazzo...), si può mettere qualche pezza, magari donando un cervello ad un centrocampo povero di idee.
In caso contrario, si preannunciano tempi duri. Un affaticamento muscolare di Zanetti, un raffredore di Trezeguet, ed è subito buio. Secco, sotto l'albero, facci trovare un set completo di lampadine.

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