martedì 18 dicembre 2007

Dietro si balla, davanti che sballo con Alex!

Corsi e ricorsi storici.
L’11 dicembre 1994, la Juventus trascinata dal giovane Del Piero, autore di una doppietta, espugna l’Olimpico sconfiggendo la Lazio con un rocambolesco 3-4.
Tredici anni e quattro giorni dopo, ancora Lazio – Juve, ancora Del Piero, ancora doppietta. Cambia solo il risultato, resta lo spettacolo.
Altra curiosità: l’unica vittoria ottenuta in campionato lontano da Torino risale ad inizio settembre, a Cagliari. Niente freddo polare, bensì un caldo boia; Foggia era un trottolino indemoniato, mica il fantasmino Casper post-Marchini; Andrade, Criscito e Almiron non avevano ancora conosciuto, rispettivamente, infermeria, panchina e tribuna. Identico il risultato, 2-3, tutti a casa alè.
Siccome squadra che vince non si cambia, Ranieri ripropone il solito undici, con l’eccezione di Del Piero al posto dell’influenzato Iaquinta. L’assenza di Camoranesi causa infortunio, ormai, è regola sacra ed inviolabile, così come la panchina di Tiago. Rossi punta ancora sul sin qui deludente Mauri e affida le proprie fortune al duo Rocchi – Pandev.
Proprio il movimento dei tre su tutto il fronte d’attacco manda in confusione la difesa bianconera, priva di punti di riferimento e troppo spesso in balia delle sfuriate avversarie. Il fortino bianconero regge soprattutto per merito di Buffon, autore al 65° di una parata allucinante, con la manona aperta, su tiro a botta sicuro di Rocchi, abile a sfruttare l’ennesimo sonnellino di Legrottaglie e compagni.
Il tecnico romagnolo ha ben poco da imputare ai suoi, bravi nel mettere a nudo tutti i limiti (e non sono pochi) del Ranieri team. Un esempio al 18°: cross dalla destra di Ledesma, Nocerino litiga con il pallone, la sua svirgolata attiva Mauri che sparecchia in curva. Brividi.
E la Juve? Il Brazzo alza troppo la mira dopo pochi minuti, Chiellini si divora un gol a due passi da Ballotta, stop. Mai vista una Lazio così convincente, quello della Juve sonnacchiosa in trasferta è invece un film già visto. Ci pensa Trezeguet, suo malgrado, ad indirizzare la partita sui binari giusti. E’ il minuto 29, Del Piero batte l’angolo, Chiellini svetta, la palla finisce prima sulla coscia, poi sul destro di Salihamidzic, incoccia su Trezeguet, si impenna e finisce in rete.
Mentre la coppia Caressa&Bergomi è ancora impegnata a dimostrare la regolarità della rete del francese, la Lazio reagisce e fa fare alla retroguardia juventina la figura delle belle statuine. Kolarov lancia Rocchi, bravo ad anticipare Chiellini e ad allargare per Mutarelli, che di piattone mette in mezzo per l’accorrente Pandev, la cui capocciata vale l’1-1. Nell’azione, da segnalare la scarsa reattività di Legrottaglie e la sorpresa di Molinaro nel vedersi uccellare dal macedone.
Attenzione, però, perché Ranieri ha pronto l’asso nella manica. Nella ripresa, entra Tiago per Nedved. Antefatto: verso la fine del primo tempo, scontro aereo tra Scaloni e il ceco, quest’ultimo riporta una ferita lacerocontusa alla testa, prima resiste e poi desiste. La scelta sorprende ma ha una sua precisa logica. Il centrocampo è ora schierato a rombo, con Zanetti vertice basso ed il portoghese a fornire assistenza tecnica alle punte. La posizione dell’ex interista ha la duplice valenza di contrastare i tre moschettieri di Rossi e far ripartire immediatamente l’azione.
Detto e fatto. Passano tre minuti, ed è proprio Cristiano ad innescare Del Piero con una sciabolata millimetrica dal limite della propria area di rigore. Il capitano controlla, svernicia Siviglia costretto a coprire per la latitanza di Scaloni, e di sinistro infila Ballotta con un diagonale. Applausi.
Guai a dare per spacciati gli avversari. La fase difensiva della Juve non sembra beneficiare del cambiamento di modulo, soprattutto a causa della difficoltà di Nocerino e Salihamidzic nel disimpegnarsi in una nuova posizione.
La già citata occasionissima di Rocchi fa il paio con l’occasione di Trezeguet, che vanifica un pallone recuperato da Tiago (!!!), sparando sul portiere in uscita. Il francese si fa apprezzare per il pressing sul primo portatore di palla laziale, concentrandosi sul centro-destra della zona d’attacco a testimonianza della riuscita evoluzione fortemente voluta da Ranieri, ma eccezionalmente, nonostante il gol (fortunoso) manca in zona gol.
Ci pensa ancora una volta la premiata ditta Zanetti – Del Piero, che replica la fortunata scena valsa il vantaggio. Lancio di 53 metri, stavolta addirittura dall’interno dei propri sedici metri, del mediano, Alex controlla d’esterno destro, corre verso Ballotta lasciandosi alle spalle uno Scaloni forse rincoglionito dalla testata con Nedved, ed infila, ancora di sinistro ma sul primo palo sotto la traversa, l’incolpevole nonnetto.
Siamo al 70°, e la rete di Pandev in pieno recupero (su ennesimo blackout della difesa bianconera) serve solo a rendere giustizia ad una squadra che, per onesta intellettuale, avrebbe meritato di più. Un punto, almeno.
Ranieri è stato chiaro nel post-partita, affermando di salvare solo il risultato. Come rilevato da Buffon, le colpe per l’emozionante rendimento del pacchetto arretrato sono da dividere con il centrocampo incapace di fare filtro. A mancare è soprattutto il contributo di Nocerino, inabissatosi nel primo tempo e non riemerso nella seconda frazione. Fortunatamente per lui, mancano i ricambi. Nemmeno l’assenza di una punta (Iaquinta) ha permesso ad Almiron di riguadagnare la panchina, dove si è invece seduto Olivera. Tiago, senza infamia né lode, è troppo discontinuo nella giocata e lento per essere nel cuore del gioco. Chi problemi non ne ha è Del Piero: primo tempo così così, nella ripresa, con un Iaquinta qualsiasi, sfrutta due lanci lunghi(ssimi) e sigla la doppietta nello stadio che ospitò il primo gol ‘alla Del Piero’. Dedicato a chi sostiene che Del Piero abbia mezz’ora d’autonomia.
I complimenti, per una volta, li merita il pubblico di casa, composto in occasione del minuto di silenzio in memoria di Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, scomparsi un anno fa. Questa vittoria è per loro.

LE PAGELLE:
Buffon 7.5 – La parata su Rocchi al ventesimo della ripresa è meritevole di Pallone d’Oro. Chiude tutti i varchi possibili, unica pecca l’uscita sul secondo gol di Pandev.
Zebina 6 – Il meno peggio là dietro, nonostante le accelerazioni laziali lo costringano sulla difensiva.
Legrottaglie 5.5 – La sensazione che fornisce è di insicurezza. Non la penserà così il buon Rocchi, che sovente gli sfugge.
Chiellini 5.5 – Pericolo… in entrambe le aree di rigore. Anticipato da Rocchi sull’1-1 e da Pandev sul definitivo 2-3.
Molinaro 5 – Si conferma tecnicamente approssimativo, in fase difensiva è assente non giustificato sul pareggio laziale.
Salihamidzic 6 – Tenta il jolly da fuori area, partecipa al vantaggio firmato Trezeguet, si impegna, chi lo nega, e corre da buon soldatino. Ah, avesse pure i piedi…
Nocerino 5 – Non pago di correre a vuoto, regala a Mauri una palla d’oro con una svirgolata in piena area.
Zanetti 7 – Cambia il modulo, non la sostanza: in fase difensiva, è solo contro tutti nel tentativo di arginare i volitivi avversari. Il suo capolavoro sono i due lanci rubati a Pirlo e diretti al suo capitano. Sempre più insostituibile.
Nedved 5.5 – Lui non lascia il segno nel match, il match, o meglio, Scaloni, gli lascia (involontariamente) un bel taglio in testa (Tiago 6 – Giochicchia, recupera anche un bel pallone su Mudingayi per poi innescare Trezeguet. In crescita, sempre tenendo in considerazione che far peggio rispetto alla disfatta di Empoli era impossibile pure per lui).
Trezeguet 6 – Lotta, pressa, e di cognome fa Trezeguet, mica Nocerino. E segna pure, mica è una novità, proprio perché di cognome fa Trezeguet. Per lo stesso motivo, sorprende e non poco l’errore a tu per tu con Ballotta.
DEL PIERO 8 – Due gol in fotocopia, dopo un primo tempo non esaltante. Tanto basta per rilanciarsi e mettere al sicuro la partita. Smentisce clamorosamente i suoi detrattori, crescendo nella seconda frazione. Mai darlo per finito.

Ranieri 7 – La mossa a sorpresa ad inizio ripresa (dentro Tiago) ed il conseguente cambio di modulo agevola la squadra in fase d’attacco. Avanti così.

Lazio: Ballotta 6, Scaloni 5 (De Silvestri ng), Siviglia 5.5. Cribari 6, Kolarov 5.5; Mutarelli 6, Ledesma 5.5, Mudingayi 5.5 (Meghni ng); Mauri 6; Rocchi 6.5, Pandev 7.

Arbitro, Brighi 6 – Arbitro emergente, tiene in mano la partita non commettendo errori marchiani.
Assistenti, Lanciano 6.5, Ayroldi 6.5.

Nessun commento: