sabato 29 dicembre 2007

Con Trezegol la Juve... Sali

Il Natale rende tutti più buoni. Tiago, però, non è tutti. E’ semplicemente Tiago, atteso come il Messia, l’uomo della Provvidenza, colui in grado di dare man forte all’attacco innervando geometrie e qualità nell’asettico centrocampo bianconero. Ad oggi, ha fallito. Prima il difficile inserimento nel mondo Juve, poi l’equivoco tattico (mediano o non mediano? Questo è il problema) e la pace dei sensi trovata da Ranieri dopo il gioco delle coppie: promossi Legrottaglie – Chiellini e Nocerino – Zanetti, per gli altri solo briciole. Tra questi ‘altri’ c’è pure Mister 13.6 milioni, rilanciato più per estremo tentativo e speranza che per effettiva convinzione. Constatato il miglioramento della fase offensiva dopo il suo ingresso a Roma contro la Lazio, il tecnico romano ha pensato bene di riproporre la medesima soluzione tattica. L’attesa, ancora una volta, era tutta per il portoghese. Ennesima prestazione senza infamia né lode (unici lampi, una palla scippata allo sciagurato Loria in piena area e l’assist a Trezeguet per il 2-0), ma ‘arricchita’ da un gancio sinistro a Locatelli, peraltro a gioco fermo. Il gesto sconsiderato meriterebbe il rosso diretto, ma Damato è in vena di regali e lo grazia ammonendolo solamente.
L’episodio conferma la pochezza della classe arbitrale italiana, affatto smentita dalle varie ‘bergonzate’ del turno prenatalizio. A parziale discolpa del fischietto di Barletta, va detto come gli assistenti siano tali solo di nome. Il vantaggio di Salihamidzic è difatti viziato dal fuorigioco di Trezeguet, ma la bandierina non si alza. La bilancia degli orrori torna in equilibrio quando Portanova intercetta di mano un cross di Tiago destinato al francese e l’arbitro lascia correre. Non è giornata, anzi, non è proprio annata per i fischietti, e nemmeno per il grande capo Collina, da oltre un mese sotto scorta permanente a seguito delle minacce di morte ricevute.
Minaccia decisamente meno opprimente è l’out-out di Ranieri ai suoi: o vittoria o ritorno anticipato dalle vacanze. Ci pensano l’inedito (o quasi) Salihamidzic ed il solito Trezeguet ad esorcizzare il pericolo. Il bosniaco, riproposto terzino destro a tempo pieno dopo il felice esperimento di Parma, getta la maschera dello stantuffo arruffone e si traveste da bomber, diventando l’attaccante più pericoloso per la porta di Manninger. Una traversa ed un colpo di testa di poco alto ad inizio ripresa sotto lo sguardo atterrito del portiere austriaco, in aggiunta alla rete del vantaggio, sono il suo personalissimo biglietto d’auguri al popolo bianconero. Il Brazzo è l’unico ad affondare il coltello nel burro della difesa senese, costringendo il buon Paolone De Ceglie sulla difensiva. Gli altri sprinter, Molinaro e Nedved, si prendono una serata di relativo relax; il Siena ringrazia, regge per un po’ ma incespica sulla propria sterilità offensiva. L’unica intuizione del ceco porta al vantaggio siglato dall’ex Bayern, il più lesto di tutti nell’avventarsi su un pallone vagante nell’area piccola e nello scaraventarlo in fondo al sacco. La passeggiata settimanale del francese in offside resta impunita, al 32° la Juve passa. I toscani si fanno notare per un gol annullato a Maccarone causa abbraccio di Portauova a Legrottaglie.
Trovato il vantaggio, la partita si trascina stancamente. Sarà l’aria natalizia, sarà l’accertata inconsistenza degli avversari sottoporta, saranno le orecchie tese alle radioline in cerca di buone nuove da San Siro, ma le emozioni non si sprecano, i lampi di talento si perdono nella noia. Ad accendere la platea ci pensa Trezeguet al quarto d’ora della ripresa, quando si porta avanti di tacco un pallone recapitatogli da Tiago e fa secco l’estremo difensore senese sul primo palo. Incredibile ma vero, si rivede persino Almiron, autore di un assist al bacio per il solito David. Suona la sveglia per Buffon, grazie al palo di Portanova ed alla punizione di Codrea che ne saggia i riflessi: collaudo superato.
Finisce così nel migliore dei modi il 2007 di Madama. Un anno fa, l’Arezzo fanalino di coda riuscì a strappare in extremis un punto insperato grazie alla doppietta di Martinetti, con la decisiva collaborazione di Boumsong. Altri tempi, il presente si chiama Serie A, con il secondo posto ad un passo, anzi, ad un punto. L’Inter è ormai off limits, perché se è vero che il Natale rende tutti più buoni, il primo della lista è Dida.

LE PAGELLE:
Buffon 6.5 – Avrà avuto tutto il tempo per scegliere il nome da dare al pargolo in arrivo...
SALIHAMIDZIC 7 – Uno… e centomila. Spinge, minaccia a più riprese la porta di Manninger e porta in vantaggio i suoi. Che Ranieri abbia trovato la soluzione definitiva all’annoso problema del terzino destro? Serve un colpo al volto per metterlo ko (Grygera 6 – Dalle sue parti non si passa).
Legrottaglie 6 – Qualche sbavatura, come in occasione del palo di Portanova, ma anche la solita eleganza e sicurezza nei disimpegni.
Chiellini 6 – Gli avversari sono poca roba, lui da par suo chiude con decisione ogni varco. Rischia l’autogol nel primo tempo.
Molinaro 6 – L’ex di turno limita le sgroppate, ma resta concentrato per 90 minuti, dimostrandosi ancora una volta uno da Juve.
Zanetti 6.5 – Schierato vertice basso del rombo di centrocampo, pur non brillando come a Roma è sempre al posto giusto svolgendo egregiamente il ruolo di schermo davanti alla difesa.
Nocerino 5.5 – Il ruolo di ala destra gli è poco congeniale, ma è soprattutto il dinamismo di Galoppa a farlo soffrire.
Nedved 5.5 – La sua stella si è offuscata dopo qualche prestazione incoraggiante. Da conservare comunque l’assist per il gol del Brazzo (Palladino ng).
Tiago 4 – Il voto è una media democratica e matematica tra il 6 per la prestazione e il 2 per il pugno a Locatelli (Almiron 6 – Toh, chi si rivede. Sergino regala una palla d’oro a Trezeguet, ma Manninger risponde presente. La domanda è: lo rivedremo in bianconero solo nelle repliche di Sky?).
Del Piero 5.5 – Si concede una domenica di tranquillità contro una delle sue vittime abituali. Pur non lesinando impegno, la porta avversaria resta una chimera.
Trezeguet 6.5 – Sbaglia un gol facile, ne segna uno ben più complicato a seguito di un controllo di tacco degno del compagno di reparto. Dedicato a Domenech.

Ranieri 6.5 – Ripropone il rombo, e i fatti gli danno ragione. Coraggioso per aver rilanciato Almiron, ottima l’intuizione di Salihamidzic terzino di spinta in assenza di ali a centrocampo.

Siena: Manninger 6, Bertotto 5.5, Portanova 6, Loria 5, De Ceglie 6; Vergassola 6, Codrea 6.5, Galloppa 6 (Forestieri 5.5); Locatelli 5.5; Maccarone 5.5, Frick 5.

Arbitro, Damato 4.5 – 1. Tiago andava espulso; 2. Il gol di Sali era da annullare; 3. C’era un rigore enorme per la Juve. Buon Natale, qualche settimana di riposo gli farà solo bene.
Assistenti, Toscano 5, Angrisani 5.

1 commento:

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