lunedì 28 maggio 2007

Schizzo via (?)

Dopo la schiarita sul fronte Deschamps, altre nubi si addensano sulla Juve. Stavolta i problemi sono in seno alla società, con Tardelli che minaccia le dimissioni, congelate per una settimana. Ok, rimetto al fresco pure lo champagne che volevo stappare a mo' di festeggiamenti. Problemi con il management juventino, leggasi con Secco e Bettega. Mi ritornano alla mente le invettive lanciate contro il giovane DS, in un'intervista poi smentita. Probabile, però, che quelle frasi ricalcassero il Tardelli-pensiero. L'edizione odierna del quotidiano "Tuttosport" riporta, tra le altre, una frase molto significativa: «All’interno della Juventus, purtroppo, sono rimaste perso­ne che non avrebbero più il di­ritto di esserci». Quel "rimaste" rimanda a Secco e Bettega, visto che altri dirigenti sono new entry rispetto all'organigramma pre-Farsopoli. Ha sempre parlato della necessità di voltare pagina, pare quindi che il riferimento sia, nel caso specifico, a colui che ha fatto parte della famigerata Triade, l'uomo che per la "sua" Juve, al fischio finale della sfida casalinga, contro il Palermo, ha pianto, ed è uscito pulito da Farsopoli, persino sbeffeggiato negli affetti (il figlio Alessandro). Tardelli prima di parlare avrà pensato a queste cose? Non finisce qui, ha pensato bene di dire la sua sulla vicenda Deschamps: «Mi hanno riferito che dietro l’ab­bandono di Deschamps ci sia la figura di Alessio Secco. Se così fosse andata, si sarebbe trattato di un autentico scandalo». Secco è il direttore sportivo, Deschamps l'(ex) allenatore. Nel momento in cui vengono a mancare i presupposti per lavorare insieme, uno dei due si fa da parte. Di solito il tecnico. Così è stato. Dov'è lo scandalo? Sarebbe cosa gradita, piuttosto, se 'Schizzo' ci rivelasse il suo ruolo all'interno del consiglio di amministrazione. Si parla di consulenza tecnica, in soldoni ha un ruolo passivo e non gratificante per un uomo di campo come lui. La sua posizione è paradossale, seconda solo a quella di Montali, tifoso viola e CT dell'Italvolley maschile. Ufficialmente motivatore. Motivatore di chi? Della squadra? E l'allenatore che ci sta a fare? Mi auguro che non debba essere lui, dall'alto del suo incarico, a convincere Gigi a rimanere, altrimenti lo vedo a Milano a scegliere la villa dove abitare con Alena. Tornando a Tardelli, ha un glorioso passato in maglia bianconera, come dimenticare l'urlo contro la Germania, simbolo di un Mondiale vinto da una Nazionale molto bianconera. Un consiglio: dia le dimissioni, se davvero c'è questo malumore verso i dirigenti, rimanere non ha davvero senso. Il rischio, concreto, è di offuscare quanto di buono fatto in pantaloncini con l'attuale ruolo dirigenziale, che, forse, non è ben chiaro nemmeno a lui.

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