giovedì 24 maggio 2007

Juventus vuol dire (anche) gioventù


Dopo quella Caporetto bianconera che è stata l'estate 2006, ed in seguito alla promozione conquistata ad Arezzo nella tana dell'ex mai dimenticato Conte, la società può finalmente concentrarsi sul mercato. Rimangono in bilico le posizioni di alcuni big, da Nedved che ha avanzato propositi di ritiro, a Buffon che almeno ufficialmente non ha sciolto le riserve sul suo futuro, arrivando a Trezeguet che lancia messaggi d'amore ma nicchia sul rinnovo. Queste spade di Damocle incombono sulla futura competitività della Juve, ma non possono distogliere Secco e soci dai propositi di rafforzamento dell'organico. Mille nomi circolano, tanto da far sorgere nei tifosi il dubbio che la confusione regni in corso Galileo Ferraris. Per fortuna, delle certezze ci sono. Si chiamano Del Piero, Chiellini (un giovane già molto esperto), ma anche Marchisio e Palladino, per quest'ultimo la società ha già risposto picche alle richieste pervenute. Proprio i giovani possono costituire la linfa vitale per la Juve del futuro. Nell'immediato, scordiamoci i grandi campioni, piuttosto che riempire l'organico di doppioni e calciatori pompati ipervalutati dai presidenti, meglio dare spazio ai nostri ragazzi, che non difettano nè in talento, nè in motivazioni e personalità. Talenti del calibro di Marchisio e Giovinco, fossero rispettivamente spagnolo e brasiliano, a quest'ora avrebbero assaggiato ben altri palcoscenici, invece, sino a 20 anni hanno sgambettato tra i Primavera. Questone di spazi ristretti, d'accordo, ma anche di mentalità. All'estero, sarebbe inconcepibile che uno come Sebastian non abbia mai partecipato al ritiro pre-campionato con i grandi. In Italia, è la norma. Noi tifosi bianconeri siamo abituati a caviale e champagne, molti non hanno la pazienza di veder crescere, e quindi anche sbagliare, un ragazzo, seppur talentuoso. Non è certo questo, però, il momento di stare dietro agli umori della piazza. Abbiamo un serbatoio importante come il vivaio, sfruttiamolo. Alcuni dei migliori giocatori del pianeta, Terry, Puyol, Gerrard e Messi, dopo la trafila nel settore giovanile, sono stati lanciati in Prima Squadra, senza passaggi intermedi (leggasi: prestiti o comproprietà). Abbiamo Criscito, perchè riempire di soldi le tasche di Zamparini per Barzagli? Nocerino e Marchisio assicurano quantità e qualità in mezzo al campo, a che servire assoldare una schiera di centrocampisti di buon livello non in grado di assicurare un salto di qualità alla manovra? Perchè fantasticare su fantomatici talenti stranieri figli di You Tube quando si ha in casa un piccolo fenomeno come Giovinco? Non lamentiamoci se le squadre straniere ci "scippano" i giovani migliori, vedi Rossi e in tempi meno recenti Gattuso. Di fianco a proposte economiche allettanti, ci sono progetti tecnici importanti, che in Italia non si ha il coraggio di proporre. Abbiamo l'opportunità, anche per cause di forza maggiore, di invertire questa tendenza pericolosa per il futuro del nostro calcio. Largo ai Marchisio, ai Nocerino, ai Giovinco, ragazzi già pronti per un palcoscenico affascinante ed impegnativo come la Serie A. Integriamo i nostri talenti con giovani affamati di successo, vedi Belluschi e Huntelaar. Meglio una squadra giovane, forte e di prospettiva, piuttosto che un gruppo formato da giocatori importanti ma avanti con gli anni, non in grado di vincere subito, ma nemmeno di fornire prospettive futuribili adeguate. Basta prestiti, comproprietà, plusvalenza, un po' di coraggio. Se non si osa, rimarremo degli eterni incompiuti, insoddisfatti e rosiconi. Insomma, ci avvicineremo pericolosamente al pensiero dell'interista medio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bell'intervento. sonop d'accordo. anhe se su belluschi... beh anche lui è figòlio di youtube...