sabato 26 maggio 2007

Che ne sarà di noi?

Non sono ancora ufficiali le dimissioni di Deschamps, ma già si è scatenato il toto-allenatore. Potere dei media, nella fattispecie di Sky. Lippi, Novellino, Rossi, addirittura Capello... L'occasione per molti è ghiotta. La possibilità di attaccare la dirigenza fornita su un piatto d'argento. Che importa se fino a sabato scorso quelle stesse persone che esaltano la juventinità di Deschamps ne chiedevano la testa. Coerenza, dove sei? Passiamo oltre... il caos regna sovrano, la società non conferma nè smentisce, ma questo silenzio avvolora la notizia riportata da Ferri, inviato di Sky-Sport. E' stata una notizia che ha turbato il sonno di molti tifosi. Sorprende la tempistica più che la decisione in se stessa. Le frizioni tra il tecnico e il DS Secco non erano certo un mistero, per quanto sempre minimizzati dai due. Contrasti sul mercato, pare, con Secco non entusiasta della "francesizzazione" voluta da Deschamps, il quale a sua volta non pareva entusiasta dei possibili arrivi caldeggiati dal direttore sportivo (vedi dichiarazioni su Mesto). L'operazione più prossima alla chiusura pare essere l'acquisto di Iaquinta. Quest'affare, unito all'arrivo di Pezzotti ad inizio marzo, costituisce un indizio pesante. Entrambi sono molto legati a Lippi. D'accordo, due indizi non fanno una prova. O forse sì? Chi vivrà, vedrà... Certo che un Lippi III sarebbe sintomo di programmazione, e costituirebbe un deterrente all'addio di Buffon. Un altro nome è rimbalzato con insistenza nelle ultime ore. Vi dice nulla la frase "Ci vediamo il 15 luglio a Vinovo"? Che sia la verità, seppur con un anno di ritardo? Il ritorno di Capello sarebbe certamente mal digerito dalla tifoseria, e stonerebbe con la proverbiale allergia del mascellone friulano ad allenare squadre con prospettive piuttosto limitate nell'immediato (niente Champions League e scudetto più sogno che realtà, con il mercato che non prospetta campioni). Difficilmente l'arrivo del tecnico friulano significherebbe vivere un anno interlocutorio. Già nel 2004, sembrava fatta per Deschamps, poi Moggi piazzò il colpaccio. Risultato: 2 scudetti in 2 anni. Con Capello non si scherza, si vince. In Italia, almeno... Gli altri nomi non solleticano certo la fantasia dei tifosi. Lo stesso avvenne con Lippi nel 1994. Un tecnico non andrebbe giudicato per il nome che porta o per la sua fede calcistica, piuttosto per le capacità. E quelle di Rossi, ad esempio, non sono in discussione. Tecnico giovane e preparato alla guida di una squadra tecnicamente non eccellente ma anima da furore agonistico misto a spirito giovanile. Non so voi, ma con la mente mi riporta proprio a 13 anni fa, quando un signore dall'aria distinta, lo sguardo fiero e il capello grigio si accomodò sulla nostra gloriosa panchina. Lippi, ovvero il nome più tranquillizante, sinonimo di programmazione e competitività, nonchè presupposto importante per la conferma di Buffon. Capello, discusso e discutible ma vincente, vuol dire competitivi subito, e un mercato di alto profilo. Rossi o simili, leggasi progetto a media/lunga scadenza, con lancio di giovani talenti integrati con giocatori di sicuro affidamento. Nomi, storie, e, soprattutto, prospettive, almeno all'apparenza, diverse. Una certezza, il primo nome (che pare essere il candidato più accreditato) sarebbe il più gradito, e renderebbe meno amara per molti la separazione dal tecnico della promozione. "Chi vuol esser lieto sia, del domani non v'è certezza". Aveva ragione, il buon Lorenzo. La seconda frase è molto significativa, ed è sunto ideale del clima che, agli occhi dei tifosi, regna in questo momento in Corso Galileo Ferraris. Il presente si chiama Mantova, ma passa inevitabilmente in secondo piano. Più che la partita, sarà interessante il contorno, e gran parte dell'attenzione sarà rivolta verso Deschamps. Non nego la mia letizia, ma per definirmi veramente felice, attendo che l'opera venga completata. Siamo a metà, via un condottiero, dentro un altro, sperando che sia più valoroso del precedente. E sperando, aggiungo, che rinunci a spingere il passeggino del nipotino e non attenda la conclusione del processo ai danni del figlio, perchè, si sa, la giustizia è una macchina ingolfata quando non c'è da condannare la Juve. A buon intenditor, poche parole. Anzi, due: Marcello Lippi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

VOGLIO IL MARCELLO E BASTA