lunedì 28 maggio 2007

Per colpa di chi chi chi chi chichichirichi

Cos'hanno in comune Deschamps, Boumsong e Faty, oltre alla nazionalità? Il procuratore, tale Jeannot Werth. Ieri sera, nel corsa di una nota trasmissione sportiva, Ernesto Bronzetti ha accennato a frizioni tra la dirigenza e il tecnico francese causa l'ingerenza di un uomo vicino a Deschamps sul mercato bianconero. Tutte le strade portano al procuratore. Per inciso, ai tempi del Monaco, per lo stesso motivo ventilato dall'agente FIFA, si creò una frattura con la dirigenza monegasca che poi sfociò nell'esonero a stagione in corso. Qual è stato l'unico acquisto della nuova dirigenza l'estate scorsa? Quale calciatore quest'inverno ha rilasciato dichiarazioni da juventino, salvo poi approdare ad altri lidi la prossima stagione? Le risposte sono, rispettivamente, Boumsong (non l'avessero mai fatto) e Faty, ed entrambi, curiosamente, si erano affidati da poco tempo a Werth. A sentire le parole del difensore del Rennes ("A giugno andrò alla Juve"), sembravano non esserci dubbi sul suo destino. Le cose sono andate diversamente, la trattativa è stata bloccata, suscitando prevedibile malumore in Deschamps che lo aveva sponsorizzato. Voci insistenti rivelano che la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, nel sottile gioco di equilibri tra tecnico e società, sarebbero state le richieste del tecnico di Bayonne per la prossima stagione, niente meno di Gerrard, De Rossi e Toni. Obiettivi, chi per un motivo (incedibili, i primi 2), chi per un altro (economico e tecnico, il terzo), praticamente irraggiungibili. Se queste voci, rimbalzate spesso ultimamente, fossero fondate (e collimerebbero con le dichiarazioni rilasciate dal tecnico francese: "Volevo tornare a vincere subito"), saprebbero molto di tentativo, riuscito, di raggiungere la rottura definitiva. Anche io vorrei Scarlett Johansson nuda e vogliosa sul mio letto, mi rendo conto che è impossibile. Perchè fare richieste del genere? Magari per rafforzare la tesi della diversità di vedute per il futuro? Certamente tra Secco e Deschamps (o meglio, Deschamps e Werth) non c'era identità di vedute sul mercato. Le prove di ciò sono rintracciabili tra le righe dello scarno comunicato della dirigenza e nelle dichiarazioni post-dimissioni del tecnico francese rilasciate ai giornali ("In una società è impossibile andare tutti d’accordo, ma è necessario poter comunque lavorare insieme. Alla Juve non era più possibile, c’era troppa diversità di vedute sul futuro...").
Se e quando non si va d'accordo, è normale che le strade si dividano. Per il bene di tutti. Confermare un allenatore senza convinzione è controproducente, vedi caso Inter-Zac.

In assenza di una maggior dovizia di particolari, sarebbe opportuno evitare attacchi ad una o all'altra parti e anche assurdi catastrofismi. La Juve ha le spalle larghe, ed è in grado di andare avanti anche senza Deschamps. Come e con chi, lo scopriremo presto.

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