lunedì 21 maggio 2007

Guerriero Pavel, combatti ancora con noi!

A margine della partita scaccia incuBo contro l'Arezzo, Nedved ha ventilato la possibilità di appendere gli scarpini al chiodo. Sappiamo benissimo che Pavel è un ragazzo sensibile e umorale. E' colui che, sin da giovane, si allenava per ore nei tiri da fuori, che poi sono diventati una sua prerogativa. Che si allena pure nei giorni di festa, e fa una vita più vicina, per quanto riguarda i vizi, a quella del pensionato che a quella del calciatore. E' il biondino che ci ha trascinato in finale di CL con la sua furia agonistica, salvo farsi tradire proprio da quella, costretto quindi a saltare l'appuntamento atteso da una vita. Proprio la Coppa dalle grandi orecchie rappresenta il suo cruccio principale. La speranza è che si conceda ancora almeno due anni di carriera, per poter realizzare un sogno. Tredici anni dopo, Roma, stadio Olimpico: appuntamento al 2009. Anche quest'anno, ha dimostrato di essere un giocatore fondamentale. Ha preso per mano i compagni, illuminato la manovra con lampi di classe, è uno dei pochi che non ha pagato il passaggio da platee prestigiose al "Matusa" di Frosinone. Una delle poche certezze in questa stagione davvero tribolata, un riferimento imprescindibile, un faro nella nebbia della B. Dite che non si può prescindere da un signore di quasi 35 anni? Vero, a meno che questi non si chiami Pavel Nedved, un uomo bionico, che corre come un 20enne. Mai soprannome fu più azzeccato. Furia Ceca, ma col fiuto del gol.

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