domenica 27 maggio 2007

Juventino o no?

Le voci si susseguono. La tensione sale. E sarà così sino all'annuncio del nuovo tecnico della Juve. L'addio di Deschamps ha ampliato la frattura tra società e tifo organizzato, come dimostra l'annullamento della manifestazione prevista per le 12, prima del match contro il Mantova, a dimissioni non ancora ufficiali. La curva, in occasione della sfida casalinga contro il Bologna, si schierò apertamente a favore del tecnico francese, contestando Secco e Bettega, chiedendo a Blanc di allontanarli. Ad avere la meglio, in una sorta di faida interna, è stata invece la linea promossa dal DS, in contrasto con le idee del tecnico francese. I due hanno sempre smentito dissapori, ma nemmeno una strampalata strategia comunicativa come la nostra contempla la rivelazione alla stampa dei problemi in seno alla dirigenza. Ormai Deschamps appartiene al passato, bisogna guardare avanti, se possibile, con fiducia. C'è un rapporto, quello con il pubblico, da ricostruire. Quale modo migliore del ritorno del Marcello? Pista tuttavia non priva di difficoltà. La spada di Damocle del processo al figlio Davide pende sulla testa di Lippi, preoccupato ora più della famiglia che di questioni calcistiche.
I nomi che si fanno sono tanti, e sono suddivisibili in due gruppi fondamentali: juventini e non. Si parla di Conte, Ferrara, Gentile, Vialli, oltre a Lippi, da una parte. E di Rossi, Novellino, Guidolin, e chi più ne ha, più ne metta, dall'altra.
I primi, indipendentemente dal bagaglio tecnico, avrebbero il consenso di parte del tifo, mentre i secondi incontrerebbero un maggior ostracismo. Una scelta di stampo bianconero richiamerebbe al "modello Milan". Galliani ha più volte affermato che il successore di Ancelotti sarà un ex rossonero, d'altronde la rosa di candidati è ampia, da Tassotti e Van Basten, passando per Rijkaard e Donadoni. I nostri ex, invece, non possono vantare curriculum pingui di vittorie, e minor fortuna hanno avuto nelle loro esperienze in panchina.
Deschamps, se non altro, è uno juventino DOC, che ha avuto il merito di accettare la panchina quando ancora non si aveva la certezza del campionato da disputare. Sostituirlo con un tecnico privo di un passato bianconero potrebbe generare uno strappo non ricucibile con parte del tifo. Addirittura, il possibile (?) ritorno di Capello (che pur ha giocato con la Juve, ma è il signore che disse: "Ci vediamo il 15 luglio a Vinovo", e certe frasi non si dimenticano) genererebbe contestazione ad oltranza da parte dei supporters bianconeri, ieri si hanno avute le prime avvisaglie.
I dirigenti devono dare, però, una prova di forza: guai ad assumere un tecnico solo per tener calma la piazza. Nessuno dubita della passione bianconera che anima i cuori di ex indimenticati, ma nel calcio le vittorie non arrivano con la riconoscenza e il curriculum da calciatore. Meglio un tecnico preparato, con esperienza in Serie A, e che goda della totale fiducia della dirigenza. Se poi non è juventino sin da bambino, amen. Non mi risulta che Lippi nutrisse simpatie juventine sin dalla culla, eppure non ha esitato a definirsi, non molto tempo fa, un "uomo Juve". Questo perchè il bianconero gli è entrato nel cuore, l'ha conquistato, e non c'è che dire, l'amore è ricambiato. Magari sarò tacciato di irriconoscenza, me ne frego, meglio un Rossi che un Conte. E ricordatevi, il mondo degli allenatori, non si ferma a Lippi. Chi era in fondo prima di venire alla Juve, se non un Delio Rossi qualsiasi? La speranza è che, sarebbe ora, i dirigenti tirino fuori gli attributi. I tifosi, se vorranno capire, capiranno, altrimenti problemi loro. Non dovete guardare in faccia a nessuno. Scegliete quello che pensate sia il miglior condottiero possibile. Chi si ostina ad urlare: "Solo il Marcello!" si metta l'anima in pace. L'augurio di avere il viareggino in panchina è condiviso, certo, ma chiunque sia il tecnico, qualsiasi siano le sue passioni calcistiche giovanili, lasciamo lavorare in pace. In bocca al lupo in anticipo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

un intervento intelligente. però, un commento lo voglio fare:

dal tecnico si capirà l'entità del progetto. epr questo tutti vogliono lippi. si, per l'amore che si nutre verso il versigliese, ma anche e sopratutto per la serietà del soggetto.