mercoledì 16 gennaio 2008

'Penelope' Juve, ci pensano 'Ulisse' Iaquinta e 'Achille' Del Piero

La Juve come Penelope, capace di fare e disfare tempo pochi minuti, prima di essere salvata dalla divina provvidenza manifestatasi sotto mentite e multiformi spoglie, vedi l'infortunio a Pratali, la grinta di 'Ulisse' Iaquinta e Nedved, la freddezza di Del Piero.
Sino al 3-3 ho seriamente pensato di abbracciare la filosofia emo. La prospettiva di vedermi un simil Bill Kaulitz è stata scacciata, come i fantasmi della contestazione, dal rigore del capitano.
Eppure le premesse erano a dir poco incoraggianti. Francesco Izzi, voce di La7, ha appena guadagnato la linea e quasi non si accorge del tentativo da fuori di Iaquinta dopo nemmeno venti secondi. Tre minuti e la Juve passa, grazie al diagonale di Marchionni ben liberato dalla spizzata del cigno di Cutro. Gli ospiti sembrano ancora negli spogliatoi, l'ex ala del Parma sembra posseduto da Garrincha e, al 9°, il suo cross dalla destra, merce rara di questi tempi, viene recapitato da Balli sui piedi di Nedved, il cui destro sembra infrangere i sogni di gloria empolesi.
Attimi di terrore al 19° quando l'infortunato Chiellini è costretto a lasciar spazio al rientrante Boumsong. Attimi di commozione un minuto dopo quando Tiago azzecca il primo passaggio in verticale della sua partita, tanto da costringere Ranieri a ricordargli uno dei dogmi del calcio, vale a dire la necessità di servire le punte anzichè i difensori.
Difensori, nota dolente. Pozzi, non marcato dal neoentrato francese, gira bene verso Belardi che risponde presente e sventa. Un minuto dopo sfiorato il miracolo, con il portoghese vicinissimo al gol, sventato solo dalla tempestiva uscita di Bassi.
Gol sbagliato, gol subito: Abate scherza Molinaro sulla destra, Grygera cerca i quadrifogli in area di rigore e per Antonini è uno scherzo fulminare Belardi.
I Ranieri boys insistono, per nulla scalfiti dall'improvviso lampo toscano.
A fronte degli impetuosi assalti, guidati da Marchionni e Nedved in gran spolvero, il fortino umano empolese barcolla ma non molla, al contrario della staccionata bianconera. Stavolta è baby Pozzi a far secco il vice di Buffon, capitalizzando l'ennesimo traversone del numero 6 azzurro. Decisiva la collaborazione di 'Groviera', chinatosi per raccogliere i quadrifogli precedentemente individuati.
La ripresa si apre senza Tiago; al suo posto Salihamidzic. L'esiguo credito del portoghese si esaurisce tra un retropassaggio e l'altro, e nemmeno il passo indietro reso possibile dall'abbandono del rombo lo sveglia dal torpore. Inevitabile, a questo punto, auspicare uno, dieci, cento passi in avanti, tutti quelli necessari a raggiungere l'aeroporto più vicino con in tasca un biglietto sola andata, destinazione a scelta purchè prometta di non mettere più piede a Torino.
Cinque minuti, solo cinque vedrai, di Iaquinta ti innamorerai. Diagonale chirurgico, Balli attonito, 3-2. Non basta, il lasciapassare per i quarti è ancora in mano agli avversari.
Il peggio sembra pass... non c'è nemmeno il tempo di finire il discorso, e Boumsong ci ricorda perchè è stato messo in croce l'anno scorso, facendosi superare in velocità da 'moviola' Vannucchi. Palla in mezzo, e per Pozzi è un gioco da ragazzi riacciuffare il pareggio.
Al 27° del secondo tempo, Pratali, causa vertigini, deve accomodarsi in panchina. Sembra un appunto insignificante, in realtà Malesani ha esaurito i cambi, il che implica il dover concludere la partita in inferiorità numerica. Viva la par condicio, d'altronde nella prima frazione gli ospiti avevano beneficiato della medesima condizione, vista la presenza/assenza di Tiago fantasma all'opera.
Con l'uomo in più, sfruttando la serata di grazia dei propri avanti, con la doverosa eccezione di Palladino (sostituito al 65° da Del Piero), avulso come sempre da contesti di agonismo esasperato, la Juve spinge sull'acceleratore. L'input arriva, indovinate?, sì, ancora dal pupillo di Lippi, abbattuto da Tosto in piena area. Alex da sul dischetto, e spiazza Balli per il 5-3 definitivo. La possibilità di trasformare la partita il un set tennistico capita sui piedi dello stesso numero 10 ('cucchiaio' dritto dritto in curva Scirea) e di Salihamidzic, che si divora famelico ben due occasioni. La sterile pressione ospite risparmia i difensori juventini versione Babbo Natale, e i tifosi, già provati dalla sagra della papera, sentitamente ringraziano.
Si conclude così, suggellata da un significativo abbraccio tra presente (Del Piero) e futuro (Giovinco), una serata folle, che sancisce l'assoluta necessità di reperire uomini di buona volontà e qualità sul mercato, stante soprattutto l'infortunio di Chiellini, destinato a restarsene ai box per un mese.
No excuse, Sissoko o Sissochi che sia, pur di non rivedere Boumsong e Tiago, ben vengano persino Ciro Ferrara e Paulo Sousa.

LE PAGELLE:
Belardi 5 - D'accordo, Boumsong e Grygera, ma lui da l'impressione di essere incollato alla linea di porta.
Birindelli 5.5
- Presenza numero 300 in bianconero, stasera è il meno peggio in difesa. E' tutto dire, d'accordo, ma i pericoli nascono dalla parte opposta.
Grygera 3
- Vietato ai minori di 18 anni e ai deboli di cuore.
Chiellini ng - Sfortunato (Boumsong 4 - E' tornato, per la gioia di Pozzi e Vannucchi; Ariaudo bendato difficilmente avrebbe fatto peggio).
Molinaro 4.5 - Non è al meglio, si vede. I gol empolesi nascono dalla sua parte, e lui, da vero gentiluomo, sembra dire: "Prego, accomodatevi".
Marchionni 6.5 - Inizia alla grande, nella ripresa cala, ma la rinascita è compiuta.
Zanetti 7 - Si arrabatta in mezzo al campo, impegnato a correre per due, avendo a fianco una statua di sale. Con l'ingresso del Brazzo, oltre a recuperar palloni cresce in fase di costruzione.
Tiago 4.5 - La De Filippi lo aspetta a braccia aperte (Salihamidzic 6 - Corre. Per l'economia della squadra, e la salute di Zanetti, non è poco).
Nedved 7 - Nonostante l'età, ha l'argento vivo addosso. Per una sera, sembra un remake della vecchia Furia Ceca.
Palladino 5 - Quando il gioco si fa duro, lui si fa da parte (Del Piero 6.5 - Freddo sul rigore, si divora il
set point, alla fine fa valere la sua esperienza).
IAQUINTA 7.5 - Giganteggia, nonostante l'utilizzo a singhiozzo dell'ultimo periodo, caricandosi la squadra sulle spalle e trascinandola sino al traguardo. Encomiabile.

Ranieri 6 - E' colpa sua l'infortunio di Chiellini? E' colpa sua la necessità di piazzare Boumsong come tappabuchi per sostituirlo? La risposta è la stessa, no, ma ora si faccia sentire con i dirigenti, altrimenti ci mette un attimo a passare dalla parte del torto. Buona l'intuizione di accentrare il jolly Salihamidzic.

Empoli: Bassi 5 (Balli 6), Raggi 5.5, Adani 5, Pratali 5.5, Antonini 6.5; Abate 7 (Buscè 5.5), Piccolo 5 (Marianini 5.5), Moro 6, Tosto 5.5; Vannucchi 6.5, Pozzi 7.

Gervasoni 6 - Sacrosanto il rigore su Iaquinta, per il resto controlla bene la partita.
Assistenti, Ballabio 6, Vicinanza 6.

Nessun commento: