lunedì 19 novembre 2007

Tutti pazzi per Seba

La roboante vittoria dell'Under 21 contro l'Azerbaijan ha regalato sorrisi alle alte sfere di Corso Galileo Ferraris.
La soluzione al pruriginoso problema dell'asetticità di manovra è già in casa, o meglio, lo dovrebbe essere dal giugno prossimo. Il condizionale è d'obbligo, perchè chi tesse le trame del mercato bianconero si è già prodotto in scelte discutibili.
Il presente di Sebastian Giovinco è tinto d'azzurro, diviso tra Empoli e nazionale. Per il bianconero, suoi colori sin da pupo, c'è tempo (?).
I poveri azeri, trovandosi di fronte il fenomenino bonsai, avranno rimpianto la fredda steppa dell'ex repubblica sovietica. Tecnicamente, al loro cospetto, persino Molinaro farebbe la sua porca figura, ma facilità di calcio, lettura dell'azione e visione di gioco rendono il 20enne numero 10 eleggibile nell'Olimpo dei potenziali campioni.
Vedere questo trottolino inesauribile correre come un ossesso per il campo, con la palla che pare legata al piede da un elastico, partorisce paragoni irrivenenti, addirittura blasfemi se si scomodano divinità in pensione (Maradona). Il nome più gettonato è Messi, suo coetaneo, erede designato del Pibe de Oro, che può già vantare innumerevoli tentativi, più o meno riusciti, di imitazione, Aguero in testa. Pur essendo, attualmente, notevole la forbice tra la stella blaugrana e Sebastian, vedere quest'ultimo far panchina al Marianini di turno giustifica visioni apocalittiche per il futuro del calcio italiano.
La sua avventura in Toscana è caratterizzata da un crescendo rossiniano. Vittima dell'abitudine molto 'italiota' di centellinare eccessivamente i giovani seppur baciati dal talento, fatica a trovare spazio nell'undici iniziale, ma pian piano sta conquistando la fiducia di Cagni ed incrementando il proprio minutaggio. Il classico 8-1-1 di Cagni, la posizione defilata sulla sinistra e il dover interagire con calciatori del calibro di Moro, Pozzi e Saudati rischia di mortificarne la classe; la presenza di Vannucchi, uno dei tanti incompiuti riciclatosi re nella periferia calcistica italiana, di togliere tranquillità e spazi alla 'Formica Atomica'. E' una storia già vista: lo sbarbatello arriva e oscura l'eroe locale, facendogli girare i cosiddetti. Da fuori, il feeling tra i due pare scarso. Gelosia canaglia?
Il prolungato letargo dell'orso Nedved e l'ennesima attesa per Godot Del Piero rinfocolano il rammarico per il prestito della stellina dell'Under, destinato ad ereditare il posto da titolare del primo, pur con approccio diametralmente opposto, e la maglia del secondo. Il suo ritorno in un futuro prossimo potrebbe sancire il ripristino del trequartista, abbandonato sull'altare di un'offerta irrinunciabile e del desider io della signora Zidane di abbandonare Torino a favore delle assolate spiagge di Madrid. Con il franco-algerino, Giovinco condivide numero (21) e capigliatura (si fa per dire), oltre all'innata capacità di ispirare le punte.
Alcuni tifosi sognano Diego o Van der Vaart. Nomi altisonanti, giocatori importanti, non a caso costano un fottio e molti club stanno alla finestra. Il prezzo indicativo è di 15-20 milioni; giocare con Molinaro dietro e Nocerino in mezzo in attesa di Tiago, e svenarsi per un fantasista avendo: a) mezzi ed appeal limitati b) uno dei migliori '87 italiani a libro paga, è un nonsense.
Idolo delle folle ancor prima di esordire nel calcio dei grandi, coccolato dai compagni, temuto dagli avversari e spiato dagli 007 stranieri, questo e molto altro è Sebastian Giovinco.
Blanc, Secco, se ci siete, battete un colpo.
Tradotto: Blanc, Secco, se ci siete con la testa, riportatelo a casa il prima possibile. Magari a gennaio, magari con il futuro sposo Marchisio, per una Juve più giovane, forte ed italiana.

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