mercoledì 14 novembre 2007

Iaquinta salva la Juve che non c'è

Ora Ranieri ritiri tutto.
Prima della sfida di Parma, aveva osato paragonare l'attuale Juve a quella del Lippi I.
Qualcuno gli ricordi che, ad esempio, in luogo del ferramenta Nocerino, c'era un certo Paulo Sousa, o Deschamps se preferite. Altra differenza sostanziale, un manico meno pasticcione dello stesso Claudio.
L'unico reduce è Del Piero. Allora, 20enne in rampa di lancio. Oggi, ultratrentenne in difficoltà.
Non bastano il rinnovo contrattuale e la recente paternità, l'età passa per tutti. A Parma l'ennesima conferma.
Non è stata, ahimè, l'unica. Il sospetto è diventato certezza: il rosso per i tori sta al bianconero per gli arbitri. Prima Bergonzi, ora Gava, al quale l'anno scorso venne impedito di arbitrare la Juve in quanto amico del numero 10 bianconero. La domenica in terra emiliana ci ha fornito un ulteriore motivo per evitare futuri arbitraggi, ovvero, semplicemente, incapacità (versione buonista o, si spera, realista), a meno che non sia semplicemente parte di un disegno contro la Vecchia Signora (per chi è affascinato da complotti e torbidi intrecci).
Comunque la si voglia leggere, un rigore generosamente concesso per lo svenimento di Reginaldo senza che il contatto con Zanetti giustifichi il plastico tuffo in avanti coefficiente 2.5 e un gol annullato a Iaquinta per oscuri motivi fanno il paio con il furto con scass(ament)o (di...) del San Paolo. L'espulsione di Chiellini è invece legittima, vista l'eccessiva foga e rudezza del cingolato toscano, con tanto di reazione alla 'cravatta' del rissoso neoentrato Morfeo, anch'egli finito anzitempo sotto la doccia. Un po' troppo fiscale il rosso diretto a Coly, poco dopo, ma ormai il fischietto veneto era nel pallone. Palladino ne sa qualcosa, tanto da venir ammonito per un'ostruzione subita a gioco fermo (!).
Detto questo, non si può certo nascondere una montagna (di problemi) dietro ad un dito, magari medio, magari rivolto all'arbitro di turno. Il primo tempo della banda Ranieri è qualcosa di raccapricciante, senza offesa per il raccapriccio. Il nulla più assoluto, e solo un avversario modesto ed impreciso persino nei disimpegni più elementari ha evitato un passivo difficilmente sovvertibile.
A destra, Pisanu alimenta rimpianti per ciò che poteva essere ma non è stato della sua carriera. Stesso dicasi per Gasbarroni, schierato da Di Carlo dietro all'unica punta Corradi ma abile nello svariare a tutto, e Reginaldo sull'altra fascia.
L'alibi delle assenze non regge, di Molinaro e questo Nedved si può fare tranquillamente a meno.
Il campano è sostituito da Criscito, alla prima uscita come terzino sinistro nella linea a 4. L'ex genoano è messo costantemente in crisi dal brasiliano, e persino il 'Gasba' si defila per tentare sbocchi esterni. Grygera non è da meno, e conferma di aver imboccato una preoccupante parabola discendente. Dopo la moscia prestazione contro l'Inter, anche in Emilia si dimentica spesso l'uomo, accorciando troppo verso i centrali e consentendogli l'uno contro uno.
In mezzo al campo, il solito Nocerino, generoso ma pasticcione, e uno Zanetti insolitamente lento e poco propositivo mortificano la presenza dell'isolato Trezeguet. Cercasi disperatamente direttore d'orchestra. Se a questo si aggiunge il Camoranesi poco ispirato visto nei primi 45 minuti, ecco spiegati i tiri nello specchio della porta difesa dal fischiatissimo Bucci: 0, come le sovrapposizioni dei terzini. Invertire l'ordine dei fattori (Camoranesi con Palladino) non cambia la formula. Buffon, dopo aver salvato in uscita su Reginaldo, non può nulla sul rigore di Gasbarroni al 43°.
Non c'è tempo per reagire, arriva ben presto il fischio finale della prima frazione.
E' stata la peggiore Juve della stagione, l'unica certezza è che si possa solo far meglio.
Nel secondo tempo, Ranieri rinuncia a Del Piero, sostituendo con Iaquinta. Il capitano aveva fatto in tempo a mostrare il lato peggiore di sè: lento ed egoista, costringendo quasi i compagni a ricorrere al lancio lungo, vista anche l'assenza di registi in grado di far ripartire l'azione.
L'inizio sa tanto di copione già scritto: Reginaldo imperversa a sinistra, crossa per Pisanu sul secondo palo, bravo nel controllare e scaricare un poderoso diagonale alle spalle di Buffon. E' il 57°, la Juve non c'è. Grygera nemmeno, e nell'azione del gol si vede. Guarda beato il pallone, facendosi sovrastare dalla sfera e superare come un birillo dall'esterno sardo.
E' l'ultimo misfatto di giornata del ceco, sostituito dopo pochi minuti da Salihamidzic. Poco prima era toccato a Nocerino uscire per far posto a Tiago. L'impatto dei due non è immediato, ma la vendetta è un piatto che va consumato freddo. Il portoghese si conferma prezioso sui calci piazzati, e mette al centro un pallone col contagiri per Legrottaglie, che insacca di testa (31°). Tempo due minuti e Chiellini si fa cacciare per un fallaccio inutile e stupido su Morfeo.
In 10, sotto di un gol, incitati dal proprio pubblico, gli uomini di Ranieri si rianimano, e rispolverano l'ormai abituale 'cuore Juve'. Salihamidzic scambia con Camoranesi, trova il fondo e lascia partire un cross spizzato da Trezeguet per Iaquinta che infila Bucci.
Non finisce qui. C'è ancora tempo per il terzo rosso di giornata, destinatario Coly, e per il gol inspiegabilmente annullato allo stesso Iaquinta, abile ad insaccare di testa sulla punizione susseguente.
E' un 2-2 che mette a nudo il lato debole di una squadra incapace di creare gioco. Aggrapparsi al cuore non è sufficiente per restare aggrappati alle prime posizioni. Tiago è in crescita, nonostante ancora si conceda lunghe pause, Almiron disperso nei meandri della panchina. Fino a gennaio, l'unica via è tirare avanti alla meno peggio, ma il mercato di riparazione dovrà necessariamente essere più redditizio di quello estivo.

LE PAGELLE:

Buffon 6.5
- Salva su Reginaldo, non può nulla sui gol parmigiani.
Grygera 4.5 - Costantemente puntato (e soprattutto superato) da chiunque graviti nella sua zona di competenza, l'unica cosa buona la fa grazie a Ranieri, quando questi lo sostituisce (Salihamidzic 6.5 - Entra in campo quando non c'è più bisogno di difendere, e si dedica alla fase di spinta, che gli riesce insolitamente bene. Dai suoi piedi parte l'azione del pareggio. A fine partita viene sotto la curva ospiti e regala la maglia ad un tifoso. Simpatico e disponibile, stavolta pure bravo. Promosso).
Legrottaglie 6.5 - In difesa mette la museruola all'isolato Corradi (pur con qualche rudezza di troppo, soprattutto contro avversari più svelti), davanti riesce laddove hanno fallito i vari Del Piero e Trezeguet. Segna, riaccende la speranza e fa un altro passo verso la definitiva uscita dal tunnel.
Chiellini 4 - Voto non lla prestazione (bene da centrale, meno da terzino), ma per l'espulsione. La proverbiale grinta si trasforma in eccessiva cattiveria agonistica, e non è la prima volta. Se vuole diventare un big, deve imparare a contenersi. Intollerabile un'entrata del genere in quella zona di campo, inconcepibile lasciare la squadra sotto di un gol in 10. Morfeo poi lo trascina a sè, ma lui non fa nulla per impedirglielo. Bischero.
Criscito 5 - Inizia male, in difficoltà nell'inedito ruolo di terzino sinistro. Ha i mezzi per far bene, ma la cura Ranieri su di lui sta avendo effetti altamente negativi. Cresce vistosamente una volta invertito con Chiellini.
Camoranesi 6 - Nel primo tempo fa poco, perde qualche pallone e nemmeno rincorre gli indemoniati avversari. Con il passare dei minuti, cresce assieme al resto della squadra, ma il miglior Mauro è un'altra cosa.
Nocerino 4.5 - Semplicemente, non ne azzecca una (Tiago 6 - In crescita. Tra pause degne di Celentano, qualche apertura e l'assist a Legrottaglie per il momentaneo 2-1).
Zanetti 6 - Meno brillante del solito, dovendo fare da badante al compagno di reparto.
Palladino 6 - Anche per lui un piccolo passo indietro. Pochi gli spunti, così come l'aiuto (reciproco) con chi gli sta alle spalle.
Del Piero 4.5 - Lento, egoista, concede agli avversari il tempo di triplicare su di lui, viene giustamente sostituito da Ranieri (IAQUINTA 7 - Lotta su tutti i palloni, ne butta dentro un paio, ma Banti gliene concede uno solo. In questo stato di forma, deve giocare titolare). Trezeguet 5 - Gli arrivano pochissimi palloni, e lui scompare. Mezzo voto in più perchè entra nell'azione del pareggio.

Parma:
Bucci 6, Coly 5, Falcone 6, Rossi 6.5, Castellini 6; Morrone 6.5, Cigarini 6; Reginaldo 7 (Matteini ng), Gasbarroni 6.5 (Dessena 5), Pisanu 6.5 (Morfeo 4); Corradi 5.5.

Arbitro, Gava 4.5
- Come già detto, ne azzecca davvero poche.
Assistenti, Copelli 6, Stagnoli 6.

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