mercoledì 28 maggio 2008

Amauriful

Paradosso dei paradossi: disporre di re e principe dei bomber, 41 gol in stagione, 401 complessivi in maglia bianconera, e sbavare dietro a Carvalho De Oliveira, per tutti Amauri. Zamparini chiede 25 cucuzze, Secco ne offre la metà e c'aggiunge il cartellino di Nocerino ed il prestito biennale di Lanzafame. Affare fatto, manca solo lo scarabocchio del brasileiro sul ricco quadriennale da 3.8 milioni netti, euro più, euro meno, concordato con il guardasigilli bianconero Blanc.
Il dibattito è aperto: colpo dell'anno, rapina a mano armata, altro? I detrattori dello stambecco rosanero puntano il dito contro l'esosità dell'ingaggio preteso. Si chiama gioco delle parti. Gli rimproverano l'affermazione a scoppio ritardato. Si chiama crescita costante, Toni dixit. Sbandierano lo snobbismo del CT brasiliano Dunga nei suoi confronti. Si chiama concorrenza spietata. Ne confutano la duttilità, ne sviliscono le qualità tutte, lo dipingono come un tronista. Si chiama cecità, preconcetto, pregiudizio, fate vobis.
Il gioiello rosanero andrà ad impreziosire la parure di punte a disposizione di Ranieri, con la sua miscela assassina di fisicità, tecnica e velocità che lo candida a passepartout europeo. L'identikit dell'attaccante da Champions si discosta dal profilo di Trezeguet e rispecchia le peculiarità del brasiliano, forgiato dal fuoco di 178 battaglie in terra italiana e ormai avvezzo ai mezzucci dei più smaliziati marcatori dello stivale. L'attitudine a far reparto da solo, consentendo così alla squadra di salire e a lui di catalizzare le poco ammirevoli attenzioni avversarie, si combina con l'abilità nello stretto e nella progressione palla al piede. Il fiuto del gol, affinato nel tempo, lo ha completato, facendone un'arma potenzialmente letale per qualsiasi difesa.
Ingannevoli sono le cifre più di ogni altra cosa. L'eccellente 2008 non cancella il tormentato inizio stagione di Del Piero cosiccome deve far riflettere la parabola di Trezeguet. S'impone la necessità di un'alternativa, tecnica e tattica, alla coppia vintage. Amauri casca dunque a fagiolo.
Tra l'altro, la valenza tecnica dell'operazione è triplicata dall'addio di Nocerino, medianaccio inadeguato al blasone della Vecchia Signora, e dall'arrivederci di Lanzafame, chiamato a giustificare audaci investiture. Proprio la reticenza dell'ex Bari a sposare la causa Palermo ha posticipato i titoli di coda. I dubbi residui verranno dissipati da un robusto prolungamento, al pari delle velleità del West Ham fortemente interessato al talentuoso esterno.
Dal 5 luglio, non sarà più tempo per le chiacchere. Sin dal ritiro di Pinzolo, la patata bollente passerà nelle mani, pardon nei piedi, di Amauri, chiamato a zittire gli scettici e a scrivere il lieto fine di 'Amauriful', la trattativa un po' telenovela, un po' Grande Fratello, specchio fedele del nuovo corso juventino.

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