giovedì 3 luglio 2008

La Corrida (dilettanti allo sbaraglio)

Tifosi vs società 1 a 1, palla al centro. A Bergamo, nemmeno immondizia (recapitata al domicilio sbagliato...), slogan e volantini hanno compromesso il ritorno del figliol prodigo Vieri; al contrario, all'ombra della Mole è bastata l'offensiva degli internauti bianconeri per annichilire le certezze della dirigenza su Stankovic, tacciato d'infamia e mercenarismo causa firma facile e lingua biforcuta con cervello in modalità off. La figura dei peracottai è ad esclusivo appannaggio dei potentati di Corso Galfer, nessuno come loro nel concedere potestà decisionale al popolo bue. Sempre che l'unico moto contrario al cocco di Mancini sia rappresentato dal malcontento di piazza.
Dopo la protesta, a montare sono le perplessità.
Le linee guida del mercato sembrano tracciate con l'inchiostro simpatico, in ossequio all'imprinting del nuovo corso. A guardar bene, le affinità tra i candidati alla mediana esulano dalla specializzazione, esaurendosi alla professione, sintomo questo di strategia fallace. Le idee chiare sono prerogativa della tifoseria, che, armata di mouse e tastiera, spinge compatta in direzione Xabi Alonso, finito sotto il fuoco incrociato delle petizioni promosse dai forum juventini e reds. L'Europeo ha smosso le coscienze e orientato le preferenze verso il metronomo spagnolo dalle geometrie ammalianti, in stridente contrasto con il timidissimo scolaretto Aquilani, potenziale personaggio ancora in cerca d'autore. Se pensate che la forbice tra le specifiche tecniche dei due sia troppo ampia per giustificare un ballottaggio, sobbalzerete sulla sedia a leggere il nome del cagnaccio danese Poulsen, laureato ad honorem in provocazione, tra i papabili ad un posto in mediana.
Un basco, un romano e uno scandinavo: sembra, o forse è, l'anticamera di una barzelletta, dal retrogusto amarognolo. Secco tiene saggiamente il piede in più scarpe, peccato passi con disinvoltura dal sandalo allo stivale rischiando seriamente di presentarsi scalzo al raduno di domani.
A proposito di calzature, come non citare 'infradito' Legrottaglie, che, una volta appeso il gingillo al metaforico chiodo ed imboccato il tunnel della redenzione, ha riconquistato la platea atterrita dalle gaffes dello zarro mechato che fu. Onde evitare ricadute pericolose, un nuovo ministro della difesa sarebbe cosa assai gradita. In assenza di (improbabili) 'rimpasti di governo', Ranieri sarà chiamato a fare le nozze con i fichi secchi Andrade, Knezevic e Mellberg, pregando che la salute assista la triade di santi protettori delle coronarie bianconere, Gigi, Giorgio e Nicola.
In attesa di risfoderare rosari e santini, bando alle tante, troppe, ciance l'ora X s'avvicina, il raduno, senza i reduci dall'europeo, è alle porte. I baby De Ceglie, Marchisio e, rullo di tamburi, Giovinco, precettati da Casiraghi per un sogno chiamato Pechino, faranno giusto una toccata e fuga, viceversa Iaquinta e Trezeguet, ricusate le sirene napoletane e catalane, inizieranno ad affilare le armi per contenere l'ascesa di Amauri ed il ritorno di 'Achille' Del Piero.
E se mai in seno alla dirigenza optassero per il, ventilato, sacrificio del cicognone calabrese, non disperate: una raccolta firme e passa la paura.

Nessun commento: